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VENEZIA | A plus A Gallery | Fino al 18 marzo 2020

di FRANCESCO FABRIS

Liv Schulman (Buenos Aires, 1985) è artista adottata dalla Francia, ove risiede, e dove ha già ottenuto riconoscimenti di qualità come il Premio Fondation Ricard, ha esposto presso il Centre Pompidou e partecipato ad esibizioni presso il Reina Sofia di Madrid, lo spazio Friche di Marsiglia ed altre istituzioni europee.

Liv Schulman, Le Goubernement, 2019, Video HD, six channels installation. Exhibition view, A plus A Gallery, Venice, photo credits Angela Colonna.

Nell’intrigante spazio veneziano di A plus A Gallery, che con lei inaugura la stagione post Biennale, Liv seziona a fondo il linguaggio per valorizzarne la potenza anche evocativa ed i limiti che manifestano l’inadeguatezza umana. I sei video di cui si compone la mostra hanno in comune una indagine sulla decontestualizzazione degli strumenti di comunicazione che si manifesta attraverso una operazione di snaturamento, di verifica circa i loro limiti e le loro potenzialità, dentro e fuori ambienti e contesti omologati e non. Dall’esame di questa forza sommersa emergono nuove e più profonde risorse e potenzialità persuasive.
Il cortocircuito imposto al linguaggio (orale o scritto, ed in qualsiasi lingua) ne approfondisce il contenuto, induce alla comprensione ed alla riflessione attraverso un processo di “pulizia” dell’ambiente che lascia in evidenza solo il tema, ed in cui lo sfondo ed il contesto giocano soltanto il ruolo – corretto – di ambientazione, ma mai di meta-linguaggio suggestivo.

È così che, raggiunto il nucleo della forza comunicativa, gli attori (amatoriali o di professione) trovano lo stimolo (o la forza?) di trattare temi mondiali quali la finanza, l’economia, la politica e la psicologia, la sessualità ed il post-colonialismo assai distanti tra loro ma accomunati dalla “consapevolezza subconscia degli esiti del capitalismo” che ritorna nel titolo della video performance.

Liv Schulman, Le Goubernement, 2019, Video HD, six channels installation, Exhibition view, A plus A Gallery, Venice, photo credits Angela Colonna.

Sotto la “woozy face”, emoji di recente introduzione simbolo della mostra, l’artista ci comunica il sottile disagio che serpeggia tra l’ampia selezione di video ospitati nella rassegna veneziana.
Il nucleo portante del lavoro emerge dunque evidente in Le Goubernement ove in sei episodi viene affrontata la storia di artiste lesbiche, queer o semplicemente dimenticate dal sistema vissute a Parigi tra il 1910 ed il 1980, tra le quali Esther Carp, Marie Blanchard, Carol Rama e Claude Cahun.

La loro voce, decontestualizzata e resa sonora attraverso attrici in carne ed ossa, ripercorre in maniera “neutra” episodi della loro vita artistica e personale, sino a comunicarci l’effetto amaro della contaminazione consumistica anche nella valutazione dell’opera e della personalità artistica.

Liv Schulman, Polis-Polis, 2018, Video Hd, 38.22 min. Exhibition view, A plus A Gallery, Venice, photo credits Angela Colonna

In Polis Polis alcuni poliziotti svedesi, ripresi in divisa ed all’interno di una stazione di polizia ricostruita nei colori nell’allestimento della sala veneziana, escono dal ruolo che gli è consono secondo la nostra fossilizzata immaginazione, abbandonando registri e contenuti formali e burocratici per spostarsi a discutere di temi altri ed inattesi. Anche qui, la mancata corrispondenza tra “aspettativa” del significante e contenuto del significato ci stranisce aumentando la sensibilizzazione circa i temi trattati, quali sessualità, religione e lavoro.

Liv Schulman, Polis-Polis. Video HD, 38.22 min. Växjö Sweden. 2018, Courtesy the artist

L’Obstruction, ambientato tra le gambe della riproduzione del David che si trova a Marsiglia, ci restituisce un personaggio in palesi situazioni di blocco verbale e fisico. Qui l’indagine è rivolta all’impossibilità del discorso pubblico ed alla conseguente ansia che ne deriva. Il linguaggio e il significato diventano dunque terreno di lotta per il personaggio del film che, benché mosso da un forte intento, si arrende a spezzoni di frasi e borbottii attraverso i quali ricostruisce, con umorismo, i limiti dell’attuale contesto neoliberista, coinvolgendo commenti sull’economia, sulle condizioni dei lavoratori, sul desiderio e sulla politica.

Liv Schulman, L’Obstruction, 2017, Video HD, 26.03 min. Exhibition view, A plus A Gallery, Venice, photo credits Angela Colonna

Il tentativo di mantenere attenti e coinvolti gli spettatori sfuggenti tra le gambe della statua, ricostruiscono lo straniamento ricercato dalla “woozy face”, che ci rimarca che siamo tutti, nel subconscio, consapevoli dei limiti e delle frizioni anche gestuali e comportamentali che ci impone il capitalismo avanzato.

Liv Schulman, A somatic Play, Video Hd, 28.02 min. Exhibition view, A plus A Gallery, Venice, photo credits Angela Colonna.

Liv Shulman 🥴 an international subconscious awareness of capitalism

Fino al 18 marzo 2020

A plus A Gallery
Calle Malipiero
San Marco, Venezia 

Info: +39 041 2770466
info@aplusa.it
https://aplusa.it/

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