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TREVISO | Museo Santa Cristina | 30 novembre 2019 – 31 maggio 2020

di FRANCESCO FABRIS

A Treviso, nel suggestivo contenitore del Museo Santa Caterina, con cinquanta opere eccelse provenienti dal Kunsthistorisches Museum di Vienna ed altre da istituzioni venete, si celebra la storia dello still life, ossia della pittura delle “messe in scena” che giunge a dialogare con la staged photography dei più conclamati autori contemporanei.
Il percorso, immerso nello straniante allestimento, segue un percorso tematico e cronologico per tracciare la storia dello still life, dalla nascita nel XVI secolo sino al suo settecentesco declino, fino a chiudere la parabola con la rinascita nella fotografia di allestimento.

NATURA IN POSA. Capolavori dal Kunsthistorisches Museum di Vienna in dialogo con la fotografia contemporanea, Museo Santa Caterina, Treviso. Photo: Luca Zanon

Il genere pittorico, originariamente espressione dei Paesi Bassi sino alla sua popolarità in tutta Europa, è mirabilmente riassunto attraverso le opere di maestri del genere, da Jan Brueghel a Willem Claesz, da Jan Weenix a Francesco Bassano, passando per Gasparo Lopez dei Fiori e Jean Baptiste Saive. Questi, tutti accomunati dalla perfezione di esecuzione propria del genere, proiettano l’osservatore in un tempo passato “resuscitato”, fatto di fasto e di costume, di descrizione e di spunti di riflessione. La natura morta, invero, origina nella cultura della Roma antica e si rafforza nel corso del medioevo, penetra nella pittura concentrando la sua attenzione sui dettagli di fiori, piante, animali, libri e oggetti di uso comune ritratti anche a fini scientifici e documentaristici.

 

NATURA IN POSA. Capolavori dal Kunsthistorisches Museum di Vienna in dialogo con la fotografia contemporanea, Museo Santa Caterina, Treviso. Photo: Luca Zanon

Nelle sale del museo si è accompagnati attraverso scene tratte da mercati – collocati in scorci cittadini – stracolmi di fiori e frutta che rimandano ad una vivace quotidianità, sino a giungere agli interni dove si ritraggono professionisti e domestici intenti nelle loro attività.
Il ciclo delle tavole imbandite, omaggio alle ricchezze dei mercanti d’oltralpe, anticipa la sezione sulle vanitas e sui sottovalutati fiori.
Nel primo caso teschi e strumenti, libri e candele ma soprattutto clessidre impongono una concentrata riflessione sulla caducità e sulla morte mentre i fiori esaltano la mano dell’artista che li “fotografa” in vari attimi della loro vita, con una precisione nel dettaglio e nella resa che rende omaggio alla Natura sempre sorprendente. Rilevante, poi, il ciclo della caccia, a metà tra la descrizione tecnica e di costume e la riflessione sulla vita e la sua caducità.

Martin Parr, SPAIN. Benidorm. 1997. © Martin Parr/Magnum Photos

Il fascino della “natura in posa” è poi omaggiato dalle immagini di fotografi di rango internazionale convinti che la fotografia sia comunque sempre il risultato di una “messa in scena”, di una disposizione consapevole che invita a superare l’immagine artefatta per cogliere la suggestione che ne sta alle spalle. Nelle foto esposte, gli oggetti staged, ossia “messi in posa” sono oggi i simulacri della nostra vita affannosa e consumistica, a tratti banali ma comunque simbolici e significativi, anche al di là della loro sfacciata materialità.
I reportage di Martin Parr, vere e proprie denunce sul consumismo di massa ci ritraggono consumatori onnivori e distratti di junk food che al pari dei fiori circondati da elementi quotidiani (bambole, confezioni di pollo e di wurstel) distrutti per gioco da un bambino sotto gli occhi di David LaChapelle richiamano i mercati e le scene di vita del ‘500.

NATURA IN POSA. Capolavori dal Kunsthistorisches Museum di Vienna in dialogo con la fotografia contemporanea, Museo Santa Caterina, Treviso. Photo: Luca Zanon

I fiori di Nobuyoshi Araki e di Robert Mapplethorpe, piuttosto, superano la verve descrittiva delle composizioni naturalistiche dei secoli passati, fino ad ergersi a simbolo della caducità e di una delicata e voyeristica sensualità. La costruzione descrittiva e concettuale di Franco Vimercati, che opera sulla distinzione tra visibile e significato, al pari della Vanitas di Hans Op de Beeck, richiamano i capolavori più contemplativi del passato.
Se il primo richiama la pulizia tecnica dell’immagine pittorica, nel secondo l’uso del bianco e nero ed i vasi ricordano le estatiche nature morte di Giorgio Morandi, mentre i libri e le candele rimandano agli studi medici dell’Olanda del 1600, così chiudendo in maniera circolare l’omaggio agli inventori di un genere apparentemente banale ma sfaccettato ed ancora immerso nella contemporaneità.

Nino Migliori, Herbarium, 1974, C-print vintage-unicum su supporto legno, misure varie © Fondazione Nino Migliori

NATURA IN POSA
Capolavori dal Kunsthistorisches Museum di Vienna in dialogo con la fotografia contemporanea
a cura di Francesca Del Torre con Gerlinde Gruber, Sabine Pénot Museo Santa Caterina

Sezione fotografia a cura di Denis Curti

30 novembre 2019 – 31 maggio 2020

Museo Santa Caterina
Piazzetta Mario Botter, Treviso

Orari: da martedì a venerdì 9.00 – 18.00
Sabato e domenica 10.00 – 19.00
Lunedì chiuso

Info: Call center +39 0422 1847320
www.mostranaturainposa.it

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