Non sei registrato? Registrati.

SEREGNO (MB) | Artesilva | 28 novembre – 19 dicembre 2019 (prorogata al 17 gennaio 2020)

di ALICE VANGELISTI

Un’invasione cromatica e labirintica avvolge lo spettatore entrando negli spazi di Artesilva, a Seregno (MB), che ospita Dedali, la seconda personale di Nataly Maier (Monaco di Baviera, 1957). Il primo impatto è forte e deciso: le lancette dell’orologio sembrano fermarsi per fare spazio a una contemplazione libera e senza tempo della nuova serie di lavori fortemente immersivi ed evocativi creati dall’artista. La vivacità dei colori ad olio si combina con la delicatezza di una tavolozza data dalla tempera all’uovo, dando vita a energiche e cromatiche composizioni in grado di attirare l’attenzione e di aprire a mondi altri.

Nataly Maier, Dedalo 18, 2019, tempera all’uovo e olio su tela, 190×120 cm Courtesy l’artista e Artesilva, Seregno

Certo è che le sterili e rigide forme geometriche utilizzate dall’artista escono dalla loro statica definizione, prendendo vita e sublimando la loro essenza stessa, così da assumere nuovi e continui significati grazie a un uso sapiente del colore.
Le grandi campiture di fondo appaiono così come degli orizzonti astratti e indefinibili, in cui lo sguardo si perde e l’orientamento stesso viene messo in discussione attraverso delicati ed effimeri abbinamenti di colore. Su questi “paesaggi cromatici” si innestano una serie di figure geometriche, le quali si stagliano “prepotenti” a richiamare l’attenzione perdendo, però, il loro peso specifico e librandosi nel colore come elementi fluttuanti, sospesi in un tempo e in uno spazio infiniti e indefiniti.
In questo modo, l’antico e il contemporaneo entrano in relazione: le cromie delicate e leggere, tipiche rinascimentali, si contrappongono ai vivaci e forti colori, caratteristici della pittura ad olio. Due tecniche così lontane che, però, si avvicinano e dialogano tra di loro, ricreando un’armonia cromatica e visiva. Le uniche “interferenze” a disturbo di questo rigore geometrico – che si presentano allo stesso tempo anche come elementi di coesione e collegamento – sono delle lunghe linee labirintiche, ora sinuose e morbide che, ora spezzate e nette, attraversano lo spazio pittorico della tela, innescando continue ed infinite possibilità.

Nataly Maier. Dedali, veduta della mostra, Artesilva, Seregno (MB), Courtesy Artesilva, Seregno

Nataly Maier. Dedali, veduta della mostra, Artesilva, Seregno (MB), Courtesy Artesilva, Seregno

Si tratta di possibilità visive, con lo sguardo che vaga e si lascia guidare alla ricerca di una via d’uscita, in un saliscendi di visioni e sensazioni, disperso nel vortice cromatico di tali rappresentazioni. Ma si tratta anche di possibilità fisiche, con un continuo movimento per avvicinarsi ed allontanarsi dalla tela stessa, al fine di percepire l’insieme armonico della pittura per poi tuffarsi e perdersi in un dettaglio cromatico, come all’interno di un fantomatico labirinto, in cui le pareti fisiche sono abbattute per lasciare spazio a nuovi limiti dettati dalle forme e dal colore.
In questo senso, il labirinto per antonomasia, costruito da Dedalo, perde la sua funzione di “prigione” del mostro e a essere catturato è invece lo sguardo dello spettatore. L’essenza stessa del labirinto è, perciò, esaltata dall’artista attraverso la creazione di una serie di percorsi quasi mitici e surreali. Se l’entrata in questi dedali è scontata, l’uscita non lo è affatto. Ognuno può così perdersi, ritrovarsi e perdersi nuovamente, lasciandosi guidare dall’istinto, dalle forme e dal colore, tracciando di volta in volta nuovi e infiniti percorsi, tessuti come moderni fili di Arianna e lasciati per accedere alla lettura delle opere stesse. Così le tele di Maier si mostrano come opere aperte, in cui tutto è possibile e in cui il finale dipende dall’occhio di chi guarda.

Nataly Maier, Dedalo 19, 2019, tempera all’uovo e olio su tela, 120×180 cm. Courtesy l’artista e Artesilva, Seregno

L’intervento creativo ed espressivo dell’artista dà vita, dunque, ad una sovrapposizione cromatica – e per certi versi anche emozionale – di elementi geometrici disposti su piani disomogenei e non sincronici, facendo così percepire un senso di temporalità del gesto, sublimato, però, dall’atemporalità assoluta propria delle forme e dei colori. Ed è così che la contemplazione di tali rappresentazioni si perde in un tempo sospeso: dopotutto, quello che si percepisce è tale da evocare mondi ed esperienze altre in combinazioni armoniche e delicate, rigorose e libere, che intrecciano contemporaneamente un senso poetico e uno geometrico. Per certi versi, il suo lavoro è, allo stesso tempo, così tangibile e così impalpabile, in costante divenire e in perenne equilibrio tra movimento e staticità, tra dentro e fuori la tela.

Nataly Maier. Dedali
testo critico di Matteo Galbiati

28 novembre – 19 dicembre 2019
Prorogata al 17 gennaio 2020

Artesilva
via San Rocco 64/66, Seregno (MB)

Orari: dal 7 al 17 gennaio solo su appuntamento

Info e prenotazioni: +39 0362 285153
www.artesilva.com

 

Condividi su...
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •