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MILANO | Palazzo Reale | 13 ottobre 2021 – 9 gennaio 2022

di MATTEO GALBIATI

Pittura e disegno, disegno e pittura. Un equilibrio perfetto di reciprocità, convergenze, affinità che non hanno mai imposto né una scala gerarchica, né assunti di priorità l’una sull’altro e viceversa. Nella ricerca di Tullio Pericoli (1936) la presenza, parallela, intrecciata e strettamente correlata dei due linguaggi, in lui vive ed è possibile – in molti altri autori invece restano ambiti definiti e separati – grazie alla specificità e unicità del suo segno, corroborato da quel tratto distintivo, fulmineo, essenziale, rigoroso, ma sempre libero e capace di narrare la sua stessa libertà senza orizzonti e senza confini.

Tullio Pericoli, La torre di Bruegel, 1979, acquerello e matita su carta, 71 x 103 cm

Le visioni di Pericoli avvolgono lo sguardo, immergono l’animo in paesaggi che, solo apparentemente di fantasia, sanno esprimersi, in tutta la loro intrigante trasfigurazione, anche nei sentimenti e nella percezione di chi osserva che sa, quindi, ricondurli agli spazi della propria memoria, ad esperienze vissute, a luoghi e suggestioni tangibili e reali, altre rispetto a quelle iniziali pensate dall’artista. Pericoli è, in questo senso, un narratore, è un letterato dell’immagine e attraverso le sue figure scrive per sintesi, per riduzione – quasi in trasparenza nonostante l’evidenza timbrica del colore (o del semplice nero) – un immaginario fatto di singolarità ripetute e ribadite con coerenza (variabile) nel tempo.
A trent’anni dall’ultima personale che l’artista tenne nella Sala delle Cariatidi, Pericoli, con la grande antologica intitolata Frammenti, torna ad esporre a Milano nella prestigiosa sede di Palazzo Reale (che con Skira editore è produttore di questa mostra) dove è possibile attraversare oltre quarant’anni di lavoro grazie a una selezione di 150 opere, che sono, comunque, una parte (un frammento appunto) di una produzione ricchissima, quasi sterminata. Del resto l’artista non ha fatto mai mistero della sua insaziabile necessità di disegnare e dipingere, di depositare pagine su pagine il suo racconto il cui tempo è infinito. Quadro dopo quadro. Paesaggio dopo paesaggio. Volto dopo volto.

Tullio Pericoli, Samuel Beckett, 2018, olio su tela, 55 x 55 cm

In questa ripetizione differente qui si assimila un’oscillazione fluida che, nella riflessione e nella visione dell’artista, sala dopo sala, abbatte la necessità di inquadrare il tutto secondo canonici categorie di pensiero: l’ordinamento estetico-poetico scalza la temporalità e la cronologia per amalgamare un insieme che è sempre totale. Emerge il filo rosso che connette tutti i lavori esposti, affiora la coerenza e la passione che muovono lo spunto narrativo di Pericoli e il suo “agire per contatto sensibile”. La sua pittura e il suo disegno oltrepassano la soglia del visibile e dell’udibile, non cercano la verità della somiglianza, perché in quei territori dove sopraggiungono, per l’occhio di chi guarda, sono già diventati conoscenza. Senza dover scendere a patti o compromessi, come asserisce Michele Bonuomo, il curatore con lo stesso artista di questa mostra, quando definisce Tullio Pericoli come “rigoroso pittore di se stesso”. In questa fedeltà rispettosa e devota al proprio fare abbiamo il valore di un poliedrica coerenza che riflette nell’opera l’artista e si proietta ed estende poi anche a noi che l’ammiriamo.

Tullio Pericoli, Perdita d’occhio, 2011, olio su intonaco intelato, 90 x 180 cm

Il tratto diventa allora strumento per generare un legame tra le parti – osservatore, artista, immaginazione, paesaggio, realtà e natura – coinvolte. È un tratto che diventa vivo, che trasfigura un mondo, che racconta, immagina e descrive la bellezza di suoi infiniti legami che, nascosti, ritornano poi alle nostre identità peculiari.
La sua espressione avvolge, conquista e carezza rendendo la bellezza del paesaggio una metafora di grazia e poesia; la sua lettura del “mondo” vive proprio attraverso un’intensità potente che sa alleggerire il peso della propria forza per essere intonazione lirica.
Nella mostra, poi, va ammirata anche la sala dei ritratti dove poeti, letterati, filosofi e personaggi noti, senza perdere mai la propria identità fisionomica, la loro personalità e il loro carattere, vivono nella caratterizzazione connotante che il tratto di Pericoli esercita sulla loro individualità.

Tullio Pericoli. Frammenti
a cura di Michele Bonuomo con il sostegno dell’artista
promossa da Comune di Milano | Cultura
prodotta da Palazzo Reale, Skira editore
allestimento da Pierluigi Cerri
catalogo Skira editore con testi di Michele Bonuomo, Roberto Calasso, Giuseppe Montesano, Tullio Pericoli

13 ottobre 2021 – 9 gennaio 2022

Palazzo Reale
piazza Duomo 12, Milano

Orari: giovedì ore 10.00-22.30; tutti gli altri giorni ore 10.00-19.30; chiuso il lunedì; 7, 8, 26 dicembre ore 10.00-19.30; 24, 31 dicembre ore 10.00-14.30; 25 dicembre 14.30-18.30; 1 gennaio 14.30-19.30; ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
Ingresso intero €6.00, ridotto €4.00
Ingresso obbligatorio con Green Pass e uso della mascherina

Info: www.palazzorealemilano.it
www.skira.net

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