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TRENTO | Paolo Maria Deanesi Gallery | 4 marzo – 13 maggio 2017

La recente produzione pittorica di Michele Parisi, da Paolo Maria Deanesi Gallery in una mostra personale, a cura di Gabriele Salvaterra, è incentrata su un’originale riflessione che mette in campo gli elementi di documento, storia, memoria, immagine, attrazione, sensualità e perdita. Le opere dedicate alle distruzioni dei siti archeologici mediorientali perpetrate negli ultimi due anni dall’Isis si affiancano a immagini paesaggistiche contemporanee e a composizioni ispirate alla storia biblica di Giuditta e Oloferne per condurre l’osservatore in un immaginario caratterizzato da una temporalità ciclica.

Michele Parisi - Oblio-5
Che si tratti delle vestigia di un passato antico, di immagini rubate dal web o di recenti ritrovati della tecnica, le composizioni di Parisi tendono a mummificare l’oggetto rappresentato, congelandolo in una dimensione artistica staccata dal naturale scorrere del tempo. Le opere evitano qualsiasi idea ottimistica di progresso per riferirsi ai caratteri disillusi e indifferenti di un’atemporalità immobile.

Michele Parisi, Oblio

Michele Parisi, Oblio

Il tema della perdita come anche quello dell’attrazione per ciò che non esiste più o è distante costituiscono i caratteri comuni delle opere presenti in mostra. Anche quando il soggetto è tratto da una scena contemporanea, come nella spettacolare veduta aerea di Parigi intitolata Arc de Triomphe

«[…] Composizione recente nata da un’immagine sottratta banalmente al flusso del web che mostra la razionale organizzazione urbanistica della Parigi di fine Ottocento, opera del Barone Haussmann, estendersi a raggiera dall’Arco di Trionfo lungo l’Avenue des Champs-Élysées e i boulevard limitrofi. Parisi si lascia interessare da questa immagine per l’aspetto inutile dell’arco di trionfo: un’architettura senza funzione pratica votata soltanto a un’auto-celebrazione, nella quale è possibile leggere la vacuità degli intenti umani di fronte allo sterminato e indifferente scorrere del tempo. Nel lavoro di Parisi l’ideale pre-modernista di una città salubre e pragmatica assume gli aspetti inquietanti di una grande piovra sterminata, possibilmente sviluppabile all’infinito fino a ricoprire l’intero globo terrestre in un continuum in cui l’uomo si aggira come una piccola formica senza peso né consapevolezza. Tutti gli intenti di progresso e razionalità presenti nel referente iniziale, dopo essere stati presi a bersaglio e degradati con crudeltà dalla personalissima tecnica di overpainted photography di Parisi, svelano dietro l’ambizione normalizzante di questa sistemazione urbanistica la loro reale natura statica e immobile. […]. Scrive Gabriele Salvaterra nel testo critico “A perdita d’occhio” realizzato in occasione della mostra.

Il lavoro di Parisi, utilizzando pittura e fotografia in maniera congiunta, tenta di salvare temporaneamente un frammento di realtà, prorogandone l’esperienza nel tempo e ammantandola contemporaneamente dell’impressione misteriosa del ricordo sbiadito. Attrazione visuale e possibile perdita dell’oggetto rappresentato sviluppano un originale “erotismo dell’occhio” in cui si uniscono sensualità, voyeurismo e malinconia.

Michele Parisi, Oblio

Michele Parisi, Oblio

Michele Parisi. Oblio solo show
a cura di Gabriele Salvaterra

4 marzo – 13 maggio 2017
Inaugurazione sabato 4 marzo 2017, ore 11.00

PAOLO MARIA DEANESI GALLERY
Vicolo Adige 17-19, Trento

Info: +39 348 2330764
gallery@paolomariadeanesi.it

www.paolomariadeanesi.it

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