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Aosta | Museo Archeologico Regionale | 13 aprile – 22 settembre 2019

Dal 13 aprile al 22 settembre 2019, al Museo Archeologico Regionale di Aosta, si terrà la mostra Lucio Fontana. La sua ombra lunga, quelle tracce non cancellate a cura di Giovanni Granzotto e Leonardo Conti, promossa dall’Assessorato Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali della Regione Autonoma Valle D’Aosta.

L’esposizione si propone di evidenziare, in un periodo compreso tra la fine degli anni quaranta e il 1968, quelle tematiche che più hanno rappresentato un nuovo modo di concepire l’arte di Lucio Fontana partendo da un corpus rilevante di circa trenta opere dell’artista, tra tele, ceramiche e carte.

Lucio Fontana, Concetto spaziale, 1967

Nei celebri Concetti spaziali di Lucio Fontana, in cui materia, dinamismo e artificio si coniugano alla fede nelle nuove scoperte della scienza e della tecnica, prende forma lo Spazialismo, in grado di coinvolgere e influenzare generazioni di artisti. Tra questi anche alcuni futuri maestri, capaci di approfondire e innovare le sue intuizioni nella creazione di nuovi linguaggi.
La ricerca del Maestro rappresenta, per molti aspetti, un vero e proprio incipit dell’arte contemporanea, un luogo imprescindibile che, secondo molteplici declinazioni, ha ispirato alcuni tra i linguaggi artistici più importanti che dagli anni cinquanta del secolo scorso giungono sino a oggi. In quest’ottica i curatori hanno identificato alcuni artisti (da Piero Manzoni a Agostino Bonalumi e Enrico Castellani, da Alberto Biasi a Gianni Colombo, da Mario Deluigi a Tancredi Parmiggiani e Gino Morandis, da Roberto Crippa a Gianni Dova, sino a Giuseppe Santomaso, Ettore Spalletti, Nunzio, Ben Ormenese, Sandro Martini, Edmondo Bacci, Virgilio Guidi, Vinicio Vianello, Cesare Peverelli, Dadamaino, Paolo Scheggi, Umberto Mariani, Turi Simeti, Remo Bianco, Paolo Radi, Felice Canonico, Ivano Fabbri, Jorrit Tornquist, Emanuela Fiorelli, Claudio Rotta Loria, Domenico D’Oora, Marcello De Angelis, Fernando Picenni, Giovanni Lombardini, Saverio Rampin, Ennio Finzi e Riccardo Licata) attraverso i quali costruire un percorso espositivo in grado di approfondire le significative linee di ricerca e i nuclei tematici in cui è possibile riconosce la lunga ombra di Fontana.

Lucio Fontana, Concetto spaziale, 1968

Tema centrale della mostra è quindi l’indagine di alcune tra le più rilevanti poetiche che, partendo da Fontana, possono rappresentarne una continuità di ricerca. La “sua lunga ombra” può così divenire uno strumento per comprendere alcuni aspetti fondamentali dell’arte e indicare una linea di studi aperta sul futuro.

Giuseppe Santomaso, Riappare la memoria

Sintetizza in catalogo Daria Jorioz, storica dell’arte e dirigente regionale della Struttura Attività espositive: “Dalla libera spazialità barocca al dinamismo futurista di Boccioni e Sant’Elia, Fontana tutto abbraccia e tutto supera, rivendicando l’immortalità intellettuale del gesto artistico, che consente il superamento della caducità dell’opera d’arte, destinata a scomparire per la sua intrinseca natura fisica. Innovatore e visionario, egli partecipa con slancio al dibattito, peraltro molto sentito in quegli anni, sul ruolo dell’arte nel mondo contemporaneo, articolando una riflessione tanto brillante quanto caleidoscopica che, coinvolgendo l’architettura, ne sottolinea la dimensione aperta e mutevole, che prevede la percezione sensoriale dello spettatore”.

La mostra è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese contenente i testi critici di Giovanni Granzotto, Leonardo Conti, Daria Jorioz, Stefano Cecchetto, Dino Marangon e Mattia Pivato, edito da De Bastiani Editore, posto in vendita in mostra al prezzo di 30 euro.

LUCIO FONTANA
La sua ombra lunga, quelle tracce non cancellate
a cura di Giovanni Granzotto e Leonardo Conti
Con il patrocinio di FE.N.CO (Federazione Nazionale dei Consoli)

13 aprile – 22 settembre 2019
Inaugurazione: venerdì 12 aprile, alle ore 18

Museo Archeologico Regionale
Piazza Roncas 12, Aosta

Orario: tutti i giorni 9-19

Biglietto:
Intero 6 euro, ridotto 4 euro.
Ingresso gratuito per i minori di 18 anni.

Abbonamento con la mostra Steve McCurry. Animals al Centro Saint-Bénin di Aosta
dal 3 maggio al 6 ottobre 2019: 10 euro intero, 6 euro ridotto.

Media Partner: Espoarte

Per informazioni:

Struttura Attività espositive
Soprintendenza per i beni e le attività culturali
Assessorato Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali
Regione autonoma Valle d’Aosta
Tel. 0165.275937
u-mostre@regione.vda.it

Museo Archeologico Regionale
Tel. 0165.275902

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