Non sei registrato? Registrati.
a cura di Sponge Arte Contemporanea

Sponge Arte contemporanea seleziona gli INDEPENDENTS di ArtVerona 2014

Scelta tra gli INDEPENDENTS di ArtVerona 2014, Sponge Arte Contemporanea si è confrontata con il tema di quest’anno, la “Bolla” e ha ricevuto una menzione speciale della giuria della sezione. Vi introduciamo il progetto presentato dalla realtà indipendente di Pergola (PU) che vede protagonista Rocco Dubbini (Ancona, 1969) con Mantra (2013).

Rocco Dubbini, open space di Sponge ArteContemporanea ad INDEPENDENTS 5 - b

In una società che vive di finzione e di apparenza quest’opera di Dubbini acquista un forte valore simbolico, una reazione artistica al concetto stesso di “Bolla” (l’attuale tema di ArtVerona) in cui le linee semplici e raffinate di un’installazione che timidamente si ricava uno spazio dal vuoto, ci riporta ad un processo creativo che genera pensiero, dove l’opera non è il risultato di un impulso estetico ma piuttosto di un percorso di conoscenza.

Mantra è una stella immaginaria sulle cui punte sono poste le lettere che, a seconda dell’ordine di lettura, compongono la scritta Mia Mamma/Mamma Mia: piccoli altari di metallo sospesi e ricoperti di terra. L’opera è dedicata a Pier Paolo Pasolini (1922-1975) ed al mistero della sua morte, e le parole che la compongono sono ispirate ad una delle sue poesie più struggenti, Supplica a mia madre (1962). [dal testo introduttivo di Stefano Verri]

Durante questi quattro giorni di ArtVerona non poteva non nascere, dal confronto e dalla vicinanza con le tante realtà indipendenti presenti, una nuova tappa del percorso de L’Occhio di Sponge. Ora la parola a Sponge Arte Contemporanea:

Abbiamo lasciato la lente a Rocco Dubbini, l’artista che abbiamo scelto per rappresentarci alla decima edizione di INDEPENDENTS 5, gli abbiamo chiesto di scegliere gli indipendenti che gli sono piaciuti di più, escludendo chi abbiamo già intervistato all’interno di questa rubrica come Dolomiti Contemporanee e Site Specific. Due domande per gli otto prescelti: Interzona, MyHomeGallery, Novellaguerra, Sguardo Contemporaneo, Treviso Ricerca Arte, Zone, ART. LAB GALLERY e Ramdom.

 

_Il tema di questa quinta edizione di INDEPENDENTS è “la Bolla”. Il crollo del sistema economico ha inciso o modificato il vostro progetto?

_Cosa vi differenzia da una galleria?

Interzona | Verona | www.izona.it

_Interzona è una associazione culturale nata nel 1992. In questi oltre venti anni di proposte artistiche abbiamo attraversato diverse congetture economiche, ma ciò nonostante il progetto non ha subito forti contrazioni a causa delle difficoltà economiche di un determinato periodo, così come non ha perso la propria identità nel tentativo di agganciare maggiori risorse disponibili in altri periodi. Certo, bisogna essere prudenti ed attenti in questo momento, ma la pratica di ricercare principalmente nei nostri associati le risorse per sostenere ciò che organizziamo (Interzona tessera mediamente 7000 soci ogni anno) ci ha permesso di mantenere indipendenza e controllo sui progetti da realizzare, senza subire forti contraccolpi per i tagli alla cultura o per le crescenti difficoltà a trovare sponsorizzazioni. Lavorando sul tema de La Bolla ci siamo chiesti se sia possibile ragionare sulla situazione italiana “attuale”, visto che cronicamente e storicamente nel nostro paese ogni forma di cultura indipendente è stata ignorata od ostacolata. ‎Se una Bolla c’era, probabilmente noi ci trovavamo in un universo parallelo!

_Tutto ci differenzia da una galleria d’arte. Siamo una associazione e come tale ricerchiamo il coinvolgimento delle persone, proviamo a fornire degli spunti di riflessione o come sta avvenendo ad INDEPENDENTS, cerchiamo di stimolarne la creatività, l’intervento, la partecipazione. Naturalmente lo facciamo avanzando delle proposte artistiche. Questo approccio, per quanto possibile, viene mantenuto anche con gli artisti. Abbiamo una sede di 1500 metri quadrati in cui convivono musica, residenze per artisti, teatro di ricerca, corsi e workshop, mostre, cinema ed arti visive. Siamo membri di alcuni network, tra cui il T.E.H. Tutti prestiamo il nostro tempo e il nostro lavoro volontariamente.

Interzona, veduta allestimento ad INDEPENDENTS 5, foto di Rocco Dubbini

MyHomeGallery | San Pietro in Cariano (VR) | www.myhomegallery.org

La crisi economico-finanziaria ci ha imposto restrizioni, ma anche sforzi creativi per trovare nuove prospettive, anche per il mondo dell’arte. MyHomeGallery nasce dall’idea di mettere in relazione arte e democrazia, viaggio e cultura, luoghi e racconti, persone e progetti, ma soprattutto dalla necessità di affiancare ai tradizionali canali di fruizione dell’arte (in primis musei e gallerie) la casa stessa degli artisti. L’arte “spontanea”, quella che ogni giorno nasce dalla creatività di artisti più o meno noti al grande pubblico, è molto più vasta, sfaccettata, talvolta interessante di quella istituzionale ed è a questo insieme poliedrico che MyHomeGallery si rivolge. Il nostro scopo è, infatti, quello di creare un punto di contatto tra artista e fruitore in un contesto accogliente e originale come la casa dell’artista stesso, dando vita ad una nuova forma di turismo culturale, più responsabile e sociale. Il concetto di casa-galleria diventa così la naturale evoluzione di un mondo dell’arte sempre più complesso, che si sviluppa in un contesto globalizzato, nel quale la “cultura”, sempre più accessibile e diffusa, è anzitutto condividere. MyHomeGallery è una piattaforma che mette in relazione, gratuitamente e senza intermediari, artisti con viaggiatori e amanti dell’arte. Iscrivendosi a MyHomeGallery l’artista apre il proprio appartamento-studio, previo appuntamento. I visitatori, turisti, amanti dell’arte, collezionisti o semplici curiosi hanno la possibilità di visitare “mostre su misura”, accedendo ad abitazioni private e/o a studi di artisti, entrando così in contatto con l’affascinante ambiente nel quale le opere vengono create, oltre a guadagnare l’opportunità di conoscere dall’interno contesti urbani che sarebbero altrimenti destinati ad essere vissuti dall’esterno. Perché l’arte può essere acquistata, ma anche raccontata, condivisa, contestualizzata. Vi siete mai chiesti come sarebbe fare un viaggio a Praga e poter vedere la città dall’ultimo piano della casa di un artista mentre date un’occhiata ai suoi quadri? O bere un tè ad Istanbul nel salotto di un fotografo lasciandovi catturare dai suoi scatti? O trovare ospitalità durante un viaggio nella casa di un illustratore romano e cenare a casa di un designer milanese?

MyHomeGallery, veduta allestimento ad INDEPENDENTS 5, foto di Rocco Dubbini

Novella Guerra: C.R.A.C | Imola (BO) | www.novellaguerra.blogspot.it

Il nostro spazio è nato come  forma di resistenza alla crisi, uno spazio però, anche di piacere dove riscoprire una ricerca. Anche profonda e impegnata ma all’insegna della convivialità e dello stare insieme. Come tale i tempi sono dilatati, il tempo si perde a favore della durata, a favore della continuità. Questo fa sì che si alternino residenze con tempi diversi, adeguati alla persona e ai lavori che creano scansioni temporali della programmazione altalenanti, dove ci prendiamo il lusso, il piacere e a volte la necessità dell’elasticità. Questa è in parte la nostra Novella Guerra!

Novellaguerra, veduta allestimento ad INDEPENDENTS 5, foto di Rocco Dubbini
Sguardo Contemporaneo | Roma | www.sguardocontemporaneo.it

_Il nostro progetto Nuova Gestione è stato ispirato dal crollo del sistema economico! Quante volte sulle vetrine dei negozi ci siamo imbattuti nei cartelli con la scritta “Affittasi” o “Vendesi”? Le strade di Roma ne sono ormai piene: passeggiando per la città, dal centro alla periferia, ci si accorge di questa situazione, spesso all’origine di scenari desolanti che non rendono giustizia alla bellezza di interi quartieri. Nuova Gestione si caratterizza come un intervento di riutilizzo di spazi commerciali in disuso, ponendosi come dispositivo per attivare una serie di operazioni:

• rivalutare spazi commerciali sfitti;

• contribuire alla riqualificazione di aree urbane periferiche, coinvolgendo le diverse componenti sociali e culturali delle zone interessate;

• utilizzare contesti alternativi per la fruizione e la produzione dell’arte contemporanea, decontestualizzandola dai circuiti galleristici e istituzionali;

• incoraggiare, promuovere e sostenere il lavoro di giovani artisti;

• allargare la fruizione dell’arte contemporanea a diversi pubblici promuovendo attività artistiche, didattiche e ricreative.

Un progetto con un approccio community specific che riflette anche sulla mancanza di spazi dove esporre e dove lavorare per gli artisti, nonché sulla depressione di alcune zone della città, mortificate dalla presenza crescente di ambienti vuoti e senza più una destinazione d’uso.

_Sguardo contemporaneo è un collettivo critico curatoriale che con gli anni si è concentrato sempre di più nell’utilizzo dell’arte contemporanea come dispositivo per la riattivazione di spazi e zone depresse della città di Roma, in parole povere arte pubblica.

sguardo contemporaneo, Nuova Gestione, veduta allestimento ad INDEPENDENTS 5, foto di Rocco Dubbini
Treviso Ricerca Arte | Treviso | www.trevisoricercaarte.org

_TRA esiste dal 2007 ma, paradossamente, è nel 2013 (e quindi in piena crisi) che si struttura maggiormente aprendo una sede e investendo conseguentemente di più nella propria programmazione. Il periodo è difficile, sopratutto dal punto di vista del fundraising, si fa più fatica e si devono trovare nuove soluzioni partendo dal basso.

_Il nostro scopo principale è promuovere e diffondere l’arte, farla entrare radicalmente nel territorio come parte integrante e concreta risorsa di sviluppo. Questo è possibile soltanto attraverso la creazione di nuove reti, nuove collaborazioni, soluzioni alternative e fuori dagli schemi in grado di contemplare le diverse competenze degli operatori del sistema artistico.

Treviso Ricerca Arte, veduta allestimento ad INDEPENDENTS 5, foto di Rocco Dubbini

Zone | Milano | www.zoneculturavisuale.org

_La parola bolla non è sufficiente ad indicare le numerose contraddizioni che oggi attraversano il sistema economico. Infatti, si parla di bolla speculativa senza comprendere fino in fondo la dimensione estremamente complessa, soprattutto per quanto attiene la dimensione scientifica del concetto di bolla. Peter Sloterdijk nel libro Bolle e Sfere (edito Boringhieri) esprime un senso molto positivo del significato di bolla. Quindi non si tratta di un crollo di un sistema economico, che anzi, prevede e si consolida e si riequilibria come sistema, bensì semmai come una crisi finanziaria che produce instabilità e mancanza di fiducia nel futuro. Crediamo si possa parlare oggi più di una crisi, ai limiti quasi permanente che investe la cultura e tutto il pianeta, e che corrisponde ad una incapacità, se non in alcuni casi fino alla collusione, di affrontare le politiche corrotte che non riescono più a governare le varie crisi che si succedono. Per tale motivo, non esistendo un crollo economico ma solo una crisi, il nostro progetto rimane completamente sganciato dall’ottica della bolla così come è stata indicata.

 _La nostra associazione non ha niente a che fare con l’attività, pur importante, di una galleria. In realtà, ci proponiamo di rilanciare la questione dell’arte da un punto di vista teorico e interpretativo. Ad essere precisi, ci occupiamo non solo di teorie dell’arte, ma anche della sua dimensione ontologica e conoscitiva, a cui è legata anche la questione della realtà e della sua verità. Semmai pensiamo di essere da stimolo alle gallerie nell’ambito della ricerca e del rapporto con il mondo con il vasto pubblico e le politiche interculturali.

zone, veduta allestimento ad INDEPENDENTS 5, foto di Rocco Dubbini

ART. LAB GALLERY | Grosseto | www.artlabgallery.com

Per la 5a edizione di INDEPENDENTS, Art.Lab Gallery ha presentato La Zona Grigia, che nasce da questa frase di Umberto Galimberti “Siamo gli orfani di futuro”; il progetto sviluppa la parte emotiva che gli artisti assorbono dal progresso/regresso italiano degli ultimi anni. Artisti emergenti già consolidati per maturità ripercorrono “La Bolla” utilizzando un iconografia onirica e introspettiva dove tutto rimbalza al gioco delle connessioni mnemoniche. La memoria che si deforma nel tempo incide la percezione degli artisti, che ricostruiscono visivamente e fisicamente la stessa trasformazione sociale Italiana come punto focale di questo dialogo. La Zona Grigia vuole quindi essere un dialogo aperto tra 8 artisti di generazioni diverse ma con un senso memoriale condiviso in questi decenni di estrema trasformazione. Un’organizzazione sociale che si basa sulla perpetua produzione e vendita di merci ha creato nel tempo voragini di valori basati sulla decrescita culturale e sull’ IO come soggetto individuale non autonomo, in costante conflitto con i valori indotti e contrastanti del XXI secolo… CRESCI CONSUMA CREPALa Zona Grigia è quel luogo nella mente dove si conosce esattamente la motivazione dello SBAGLIO e quel qualcosa che non funziona. Gli artisti esposti per il progetto LA ZONA GRIGIA sono stati: Dario Carratta, Francesco De Molfetta, Tommaso Guerra, Francesco Irnem, Francesco Minucci, Paolo Scarfone, Lapo Simeoni e Aaron Van Erp.

la zona grigia, veduta allestimento ad INDEPENDENTS 5

Ramdom | Gagliano del capo (LE) | www.ramdom.net

_Ramdom è una realtà giovane, nata nel 2011, nel pieno della crisi economica. Se mai ce ne fosse stata una, non abbiamo vissuto un’età dell’oro dell’arte contemporanea. Sin dalla nostra nascita abbiamo dovuto modellare il nostro progetto sulla base non solo di una difficile condizione economica nazionale, ma anche locale: veniamo dalle terre estreme d’Italia, dal finis terrae del capo di Leuca. Nel nostro territorio la cultura del contemporaneo stenta ad affermarsi, ad eccezione di piccoli lodevoli esempi, musei e gallerie si contano sul palmo di una mano. Abbiamo pertanto dovuto inventarci modelli creativi di fundraising, lavorando con la comunità locale, sensibilizzando al tema del contemporaneo, invitando artisti a misurarsi con il paesaggio naturale e umano.

_La struttura commerciale, quella organizzativa, le finalità: le differenze con le gallerie sono tante e profonde. Proviamo a farci strada in un territorio, quello del no-profit, che in Italia non è supportato e sostenuto. Il privato, piccolo o grande, non ha convenienza ad investire su un’associazione culturale. Se deve scegliere tra supportare un’associazione sportiva e una artistica sceglie la prima: è più conveniente e ha un ritorno in termini di detrazione fiscale. Quelle delle gallerie è stato ed è un sistema chiuso, rivolto prevalentemente a collezionisti ed esperti e/o appassionati del settore e che si sostiene quasi esclusivamente attraverso le vendite delle opere . Noi proviamo anche a fare un lavoro dal basso, coinvolgendo i cittadini, lavorando su modelli creativi di sostenibilità e di presentazione dei lavori. Nulla esclude, anzi è auspicabile, che tra le due realtà ci sia un punto di incontro. In fine dei conti camminiamo nella stessa direzione.

Ramdom, veduta allestimento ad INDEPENDENTS 5, foto di Rocco Dubbini

 Info: www.artverona.it

Condividi su...
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •