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BOLOGNA | Galleria Studio G7 | Fino al 18 giugno 2021

di JESSICA BIANCHERA

Chiude il 18 giugno Fuso Orario, la prima personale bolognese di Letizia Cariello alla Galleria Studio G7 di Bologna. Di origini ferraresi, Cariello inizia la sua formazione studiando storia dell’arte all’Università di Milano con Pierluigi De Vecchi per diplomarsi in pittura, a Brera, solo dopo una carriera nel cinema in Italia e negli Stati Uniti. Questo triplo binario contribuisce sicuramente alla complessa stratificazione concettuale del lavoro dell’artista che in mostra si rivela lentamente grazie all’elegante ieraticità dei lavori esposti.

Letizia Cariello, Fuso Orario, exhibition view, courtesy Galleria Studio G7 Bologna. Foto: Alessandro Fiamingo

Da più di vent’anni, attraverso diversi media (disegno, installazione, fotografia, scultura e video), Letizia Cariello indaga la relazione fra spazio interno e spazio esterno, immateriale e contingente, in una continua esplorazione di legami possibili e di relazioni di senso che passano attraverso la creazione di codici formali e linguistici.

Letizia Cariello, Fuso Orario, exhibition view, courtesy Galleria Studio G7 Bologna. Foto: Alessandro Fiamingo

In Fuso Orario l’artista ripercorre, attraverso due grandi installazioni a parete che si riverberano l’un l’altra, lo straordinario passaggio mistico che stiamo attraversando con l’ingresso nell’Era dell’Acquario, l’età mitica che avvierà un processo di rinascita per la coscienza comune e un’evoluzione spirituale capace di condurci alla piena consapevolezza: con Sistema Sottile, opera site specific, tesse una trama di fili intrecciati per riproporre l’immagine della mappa del cielo com’era lo scorso 21 dicembre, il momento della grande congiunzione astrale tra Giove e Saturno che ha annunciato l’ingresso in questa nuova Era, mentre sulla parete opposta un’inedita combinazione di Volumi e Calendari, disposti secondo lo stesso schema stellare, intreccia sette diversi piani sottili della natura umana, qui esplorati secondo i singoli colori che ne rendono manifesta la radiazione luminosa (Volumi), con il costante tentativo di intercettare la consistenza materiale del tempo attraverso la scrittura (Calendari).

Letizia Cariello, Fuso Orario, exhibition view, courtesy Galleria Studio G7 Bologna. Foto: Alessandro Fiamingo

“quando comincia il tempo, e dove finisce lo spazio?” Leonardo Regano, curatore della mostra, richiama le parole del poeta Peter Handke in Elogio dell’infanzia (1987) per sottolineare la costante ricerca di significati che sta alla base del lavoro della Cariello:

“L’artista indaga ciò che lega il corpo fisico e il corpo spirituale, riuscendo ad evidenziare un’anatomia occulta dell’essere che risulta in potenzialità percettiva, una ricerca ispirata ai principi della Geometria Spirituale, alle teorie teosofiche e neoplatoniche. […] Letizia eleva la sua arte a uno strumento di comunicazione con l’Altro, a una connessione con quella realtà superiore che governa il nostro flusso di esistenza”.

Così, in Sistema Sottile il riferimento è al complesso energetico sul quale si innestano le molteplici dimensioni dell’essere umano, a quella luce spirituale, emotiva, fisica e mentale che egli è in grado di emanare e che è diretta estensione della sua anima fuori dal corpo, sulla scorta delle teorie esseniche: l’artista ci pone davanti alla visione di un’energia che è cosmica e spirituale, che risuona nell’universo e la cui eco ribatte nel nostro Io. L’opera è in questo senso un vero e proprio manifesto, “radicale nella sua presa di posizione nei confronti della ricerca precedente […] segnando uno spartiacque che ci prepara a una rinnovata esperienza creativa, nel momento in cui il filo rosso, che da sempre contraddistingue il suo lavoro, per la prima volta si colora” (L.R.).

Letizia Cariello, Fuso orario #7 (I), 2021-2, courtesy Galleria Studio G7 Bologna. Foto: Alessandro Fiamingo

Lo stesso schema astrale riproposto in maniera speculare nella seconda installazione presente in mostra, presenta invece, come si anticipava, sette sculture che continuano la serie dei Volumi combinandola con quella dei Calendari, qui proposti come dischi in marmo policromo inciso con sequenze di numeri e lettere atti a svelare il senso di una meditazione personale sul tempo e sul suo scorrere.

“Il più duro dei materiali accoglie nella sua fermezza la traccia di un concetto che è sfuggente per sua stessa definizione. Quello che ritroviamo scolpito sul marmo è però il tempo che Bergson indica della coscienza, un tempo soggettivo, fatto di un fluire continuo e non scomponibile di eventi, contrapposto al rigore della misurazione scientifica. Quello di cui ci parla Letizia è il tempo dell’Io, che accoglie nel suo scorrere la concessione all’errore, al ripensamento, all’intenzione mancata” (L.R.).

Letizia Cariello. Fuso Orario
a cura di Leonardo Regano

Galleria Studio G7
Via Val D’Aposa 4/A, Bologna

Info: info@galleriastudiog7.it
www.galleriastudiog7.it

 

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