Non sei registrato? Registrati.
ROMA | VISIONAREA art space | Fino al 6 marzo 2020

di JACOPO RICCIARDI

Le opere di Liao Pei non hanno alcuna componente decorativa, sono invece ombre nodose abitate da porzioni di corpi, torsi femminili in serie a diverse altezze, o profili di membra la cui posizione deve essere a lungo osservata per determinarsi, in condizioni diversamente articolate, teste e volti nascosti. È una nodosità dinamica dove una pittura nera simile a catrame (è olio) si inspessisce o vela la superficie bianca del fondo pittorico. Dei tratti neri di carboncino, spessi e dinamici, gestuali, accompagnano il più ampio segno pittorico. Ecco alcuni bagliori rossi o blu, che per essere percepiti richiedono un’attenta osservazione dell’intreccio e della trasparenza pittorici. La scansione delle tele a tre, sia nei grandi formati rettangolari che nei piccoli quadrati, frammenta e rafforza l’evento dell’osservazione e della decriptazione.

Veduta della mostra Liao Pei, Liquid Shadow, Visionarea art space, Roma. Foto: Luca Perazzolo

Siamo nell’ambito di una rappresentazione generativa, di trasmissione di forme e di contatto, e i corpi contenuti nelle forme sono ospiti di una struttura gestazionale, dipendenti da essa, formati e trovati in essa, fusi come ombre o spiriti: la forma del fisico è resa, nelle opere di Liao Pei, al contempo sfuggente e concreta, vissuta, ramificata, spettrale, raccoglitrice di una consunzione dell’esperienza in un vitale sotterraneo ordine; la forma del fisico per Liao Pei ha la consistenza di un pensiero trasmissibile fatto di altri pensieri, in un contagio fruttuoso e misterioso, inesauribile dell’esistenza.

Veduta della mostra Liao Pei, Liquid Shadow, Visionarea art space, Roma. Foto: Luca Perazzolo

Tre piccoli ritratti sono costruiti con movimenti di nero intorno a una trasparenza turchese diluita. Si delineano diverse posizioni e profili, mai lineamenti reali. Siamo qui in una decifrazione corporea che va dall’interno verso l’esterno. Per questo la riconoscibilità e l’andamento pluri-danzante della composizione che segue una musicalità filamentosa del gesto si mostrano in un meccanismo che deve essere decriptato dell’occhio e vissuto su di sé dalla mente dell’osservatore in una rappresentazione gemmante.
Scopo di Liao Pei è portare lo spettatore incontro alla forza generatrice insita nell’esistere, trasferendo questa vissuta energia nello spettatore che, nel mentre studia (decripta) il dipinto, si studia in quanto entità trascorrente.

Veduta della mostra Liao Pei, Liquid Shadow, Visionarea art space, Roma. Foto: Luca Perazzolo

Altra avventura affascinante è la lettura, nel catalogo, del testo del curatore della mostra Gianluca Marziani. Diviso in otto parti ognuna con il proprio titolo, il testo sul finale riprende l’inizio per poi concludere. Il lettore vi troverà molte stimolanti suggestioni e approfondimenti.

Ecco un brano: “La pittura di Liao Pei riesce dove altri linguaggi visivi si fermano: scende nella radice dello sguardo, nel sottosuolo invisibile dell’io, in una geologia spirituale dove il complemento di supporto è un certo suono elettronico…” e ancora “Perché parlare oggi di pittura significa […] definire l’apertura fluida del quadro, la sua recettività sensibile, una sua evidente natura multiverso. Il quadro è la geografia più stratificata del presente, l’unica che crei simboli a rilascio prolungato, la condizione virtuosa per leggere il presente dentro il passato e attorno al futuro” e infine “Sento l’ambiguità che mette in guardia, l’allarme semantico che ci ricorda quanto sia ampia la forbice tra vero e veritiero”.

Ecco invece un brano del testo introduttivo di Wang Meng, secondo curatore della mostra:

“È possibile che il materiale della vita non sia organizzato nella maniera in cui i nostri occhi lo vedono. Soltanto nello stato più quieto possiamo eludere i travestimenti che fluttuano nella vita quotidiana in maniera da far arrivare la percezione fino alla sua terra di origine, dove non vi sono regole. In quella terra le cose esistono nella forma della ‘sola parte interna’”.

 

Liao Pei – LIQUID SHADOW
a cura di Wang Meng + Gianluca Marziani

Fino al 6 marzo 2020

Visionarea art space
Via della Conciliazione 4, Roma

Info: info@visonarea.org
www.visionarea.org

Condividi su...
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •