ROMA | smART – polo per l’arte | 14 maggio – 25 luglio 2014
di Daniela Trincia
Artisti diversi, e non solo per genere, sono quelli invitati per il terzo progetto espositivo di smART. Una doppia personale che pone a confronto Michela de Mattei e Aldo Grazzi. Nata a Roma nel 1984 e presentata da Saverio Verini la prima, nato a Pomponesco (MN) nel 1954 e presentato da Aldo Iorio il secondo, nelle loro differenze, generazionali di percorso artistico e di formazione, i due artisti mostrano lievi punti di contatto. Primo fra tutti, un’evanescenza, prossima all’etereo. Inconsistenza da entrambi raggiunta attraverso una spiccata manualità del proprio lavoro che sottintende una dimensione intima e “appartata”; da qui il titolo della mostra Appartate, anche con l’intento di sottolineare una pratica artistica solitaria prolungata e laboriosa, preceduta da un’accurata ricerca dei materiali.
Come le perle di vetro utilizzate da Aldo Grazzi nel Cosmo veneziano (2010): l’artista pazientemente le seleziona nei diversi negozi della città lagunare e letteralmente le tesse utilizzando un filo di nylon, tecnica individuabile solo osservando da una distanza molto ravvicinata l’opera approntata sulla parete. In un apparente groviglio di fili e perle, rievoca pratiche ataviche che, nonostante tutto, si protraggono ancora ai giorni nostri (la tessitura come la pesca). Una levità che si avvicina alle equilibristiche composizioni ikebana nelle sue “combinazioni vegetali” di Vaso con fogliolina col buco (2013), Giardino d’inverno giallo, rosa, bianco (2013) e Giardino d’inverno verde (2013). Mentre, attraverso un procedimento del sottrarre, nei Zanzi (2004-05), Grazzi elabora e realizza immagini utilizzando i teli delle reti per zanzariera che possono essere pienamente apprezzabili in controluce (nuovamente l’elemento naturale, assente, che acquista primaria rilevanza nella percezione del lavoro).
Si può dire una tessitura per sottrazione, anche quella creata da Michela de Mattei in Resistenza pittorica (2013), un quadro di piccole dimensioni che nella sua scarnificazione richiama il telaio di un quadro che invece è assente, e le trame vegetali, ottenute mediante l’essicazione di foglie di fico d’india, creano una suggestiva tessitura, leggera e impalpabile (che sottintende aria e luce). Una leggerezza che si ritrova anche in Natura morta con rosa (2013), dove compare anche una certa giocosità ottenuta tra lo scarto esistente tra la parola e la sua resa formale (in quanto rosa in realtà non indica il fiore, bensì un piccolo riquadro di plastica di colore, per l’appunto, rosa). A contraddire e a contrastare la velocità del nostro quotidiano, attraverso i loro lavori, entrambi gli artisti, oppongono una lentezza e una dilatazione del tempo. E rievocano la luce, l’aria, spazi aperti.
Appartate. Michela de Mattei e Aldo Grazzi
a cura di Aldo Iori e Saverio Verini
15 maggio – 25 luglio 2014
smART – polo per l’arte
Piazza Crati 6/7, Roma
Info: +39 06 99345168
esposizioni@smartroma.org
www.smartroma.org