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La valle tra le cime e le stelle | Quodlibet

intervista a MARINA CANEVE e GIANPAOLO ARENA di Valentina Varoli

Cortina d’Ampezzo è un luogo simbolo di uno stile di vita, frutto di una storia complessa e stratificata che affonda le sue radici nel turismo nobiliare ottocentesco del Grand Tour e le consolida con le vicende scintillanti delle Olimpiadi del 1956.
Marina Caneve e Gianpaolo Arena hanno raccolto la sfida di questa eredità e per tre anni, in vista dei Campionati Mondiali di sci alpino 2021, hanno indagato il territorio per documentare i processi di costruzione di un grande evento sportivo. La ricerca, sostenuta dall’agenzia Vulcano, si è conclusa con la pubblicazione del volume La valle tra le cime e le stelle, edito da Quodlibet.
Marina Caneve e Gianpaolo Arena in questa intervista parlano della genesi e delle tematiche del progetto.

Come è nata l’idea del progetto? Come avete strutturato un lavoro così lungo e complesso?
Gianpalo Arena
: Io e Marina lavoriamo insieme da diversi anni, dedicandoci spesso a progetti fotografici pluriennali. Per esempio nel 2013 abbiamo fondato il progetto Calamita/à, tuttora attivo, per indagare il territorio del Vajont e ragionare sul tema della catastrofe e la sua rappresentazione nell’arte contemporanea. Si è trattato di un lavoro molto avvincente ma allo stesso tempo molto greve e dopo questa lunga esperienza desideravamo affrontare tematiche più leggere.
Quando siamo venuti a conoscenza che, nel 2021, a Cortina si sarebbero svolti i mondiali di sci e successivamente le Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026, abbiamo pensato di strutturare un progetto che da un lato potesse raccontare un patrimonio paesaggistico importante come quello delle Dolomiti e del comprensorio di Cortina, e dall’altro trattasse il tema dello sport.
Marina Caneve: Diversamente da Calamita/à che è un progetto totalmente indipendente, per il lavoro su Cortina abbiamo collaborato subito con l’agenzia Vulcano e abbiamo cercato degli interlocutori istituzionali, come Fondazione Cortina 2021, che sono stati un referente importante per individuare alcuni temi di ricerca. Abbiamo iniziato facendo una serie di sopralluoghi e definendo dei macro-temi che ci hanno permesso di approfondire la trama vera e proprio del racconto. Questo è stato il punto di partenza del lavoro e ha occupato parecchi mesi.
Una volta individuata la struttura del progetto, definendo già i capitoli che avrebbero costituito la pubblicazione, abbiamo orientato rigorosamente le indagini solo su queste tematiche circoscritte.

Marina Caneve e Gianpaolo Arena, La valle tra le cime e le stelle

La pubblicazione presenta accanto alle vostre fotografie anche una serie di “immagini di immagini” che, attraverso la fotografia vernacolare, ci restituiscono diversi stereotipi.
G.A.: 
Usare fotografie vernacolari, trovate più o meno casualmente, porta con sé il rischio di sacralizzare o monumentalizzare una storia. La ricerca che volevamo costruire doveva smarcarsi dagli stereotipi della rappresentazione del paesaggio montano di cinquant’anni fa e mostrare le contaminazioni portate dalla società globalizzata di oggi. Dal punto di vista strettamente fotografico mi riferisco a quella stratificazione di segni e di segnali che appartengono alla contemporaneità: la viabilità e la cartellonistica stradale, i segni del paesaggio antropizzato, le abitazioni che cambiano funzione d’uso. Questa sorta di continua stratificazione di segni è ciò che ci interessa per fornire una lettura ubiquitaria e trasversale.
M.C.: Il nostro intento era quello di indagare il territorio nella sua complessità. Ci siamo anche ispirati a vari progetti fotografici, per esempio The Sochi Project di Rob Hornstra e Arnold van Bruggen che mostra le trasformazioni e gli elementi identitari di Sochi oppure il progetto Sight Seeing, a cura di Wolfgang Scheppe, che racconta la regione del Tirolo sviluppando una ricerca a cavallo tra la fotografia documentaria e l’immagine più iconica, patinata, in qualche modo “cartolinetta”.

Marina Caneve e Gianpaolo Arena, La valle tra le cime e le stelle

Il libro si apre con un dialogo introduttivo in cui mi ha colpito il riferimento alla natura come concetto “razzista”.
M.C.:
Si tratta di un concetto espresso dal filosofo Timothy Morton che, con le sue riflessioni, ci invita a “superare un’idea di natura come qualcosa di esterno o distaccato”. Io condivido questa posizione, penso per esempio che l’idea della “montagna di Heidi” non sia una prospettiva sostenibile, oltre a essere ingiusta nei confronti delle popolazioni che vivono in questi luoghi.
Molto spesso si vorrebbe che la montagna fosse uno spazio incontaminato dove trascorrere le vacanze, un vero e proprio parco giochi per il pubblico. Queste considerazioni ci hanno portato a riflettere su tematiche molto ampie come quelle del turismo di massa, dei parchi a tema e di come questi paesaggi siano addomesticati dall’uomo. La natura diventa surrogato dell’esperienza della natura che ci viene concessa con un biglietto di ingresso e di uscita.
Per questo la nostra fotografia non si confronta con l’idilliaco cancellando i pali della luce ma è una fotografia che vuole mettere in evidenza la relazione tra l’uomo e l’ambiente.

Marina Caneve e Gianpaolo Arena, La valle tra le cime e le stelle.

La valle tra le cime e le stelle raccoglie diversi contributi di studiosi che aggiungono una riflessione sui rispettivi ambiti disciplinari. Trovo interessante la possibilità di declinare un progetto di ricerca in modo da aprire riflessioni che vadano oltre l’ambito strettamente artistico.
G.A.:
Crediamo che la pluralità di visioni possa arricchire un progetto fotografico come il nostro, rafforzando la struttura del racconto. Le persone che abbiamo coinvolto hanno messo in evidenza aspetti controversi come la sostenibilità, le infrastrutture montane, il turismo.
Il nostro intento era quello di creare dibattito, non solo raccontare una storia per il pubblico che segue l’arte contemporanea. Questo va di pari passo con la mia personale idea di fotografia che interpreto sempre come gesto politico: l’inquadratura che decido di fare è frutto di una scelta e di un’analisi precisa e sottende sempre una certa idea di civismo, di relazioni tra uomini, società, cultura e natura.
Penso che la fotografia e l’arte possano essere equiparati all’educazione: quando educhi degli studenti a scuola non hai un riscontro immediato ma il risultato di questo faticosissimo lavoro sarà rintracciabile nel tempo. Il nostro libro non cambierà il modo in cui le persone guardano alla montagna ma a noi interessa aprire degli interrogativi, generare il dibattito, creare dei dubbi, stimolare le persone a scoprire la filosofia di Timothy Morton piuttosto che prendere in mano un libro di Buzzati.
Vorremmo aprire questa ricerca a un pubblico più trasversale e creare connessioni, gettare dei semi che permettano di portare il dibattito un pochino oltre.

Marina Caneve e Gianpaolo Arena, La valle tra le cime e le stelle

Ci sono aspetti che vi piacerebbe approfondire ancora?
G.A.:
Abbiamo dedicato un capitolo ai campioni del passato, coinvolgendo gli atleti che parteciparono alle Olimpiadi di Cortina del 1956, e ci siamo accorti che ci sarebbe piaciuto lavorare quasi interamente su questo tema. È stato emozionante perché molti di loro oggi hanno quasi novant’anni ed è emersa una riflessione sul mondo del professionismo e dello sport di oggi. Ascoltando i loro aneddoti ci siamo resi conto che è come se si fosse chiusa un’epoca in cui lo sport aveva un’accezione più umana.

Marina Caneve e Gianpaolo Arena, La valle tra le cime e le stelle, il Campione Bruno Alberti

M.C.: Abbiamo scoperto storie incredibili, per esempio Bruno Alberti ci ha raccontato che per prepararsi al chilometro lanciato faceva le prove su una struttura che avevano montato in cima a una Lancia Fulvia che partiva a tutta velocità sul rettilineo di Fiammes, all’uscita di Cortina. È un’immagine talmente inaudita che fatichi anche a figurartela. Sarebbe davvero interessante approfondire le storie come questa, oppure scoprire le vicende dei giovani che si approcciano allo sport oggi, i possibili campioni del futuro.

La valle tra le cime e le stelle / The valley between peaks and stars. Osservatorio Cortina 2021
Gianpaolo Arena, Marina Caneve

Produzione: Vulcano Agency
Volume in italiano e inglese
editore: Quodlibet
anno: 2021
pagine: 168 pp.  
prezzo: € 28,00
www.quodlibet.it

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