Non sei registrato? Registrati.
MILANO | The Mall – Porta Nuova | 10-13 marzo 2017

Intervista a FABIO CASTELLI di Matteo Galbiati

Salutiamo la nuova edizione del MIA Photo Fair – che si sta per aprire nello spazio The Mall – Porta Nuova a Milano – con un’intervista a Fabio Castelli, ideatore e direttore artistico della fiera dedicata alla fotografia che, in sole sette edizioni, ha saputo diventare manifestazione attesa e punto di riferimento per addetti ai lavori, esperti del settore, collezionisti, critici, autori, fotografi e amatori. In questo breve scambio troviamo la passione, le idee, i contenuti e gli spunti di un progetto espositivo che è diventato modello vincente e esempio di positivo successo:

Anna Di Prospero, Self-portrait with my mother, 2011, stampa Inkjet su carta d'archivio matt, 75x107.6 cm Courtesy l'artista

Anna Di Prospero, Self-portrait with my mother, 2011, stampa Inkjet su carta d’archivio matt, 75×107.6 cm Courtesy l’artista

Apre tra pochi giorni il MIA Photo Fair che giunge quest’anno alla settima edizione, come è cambiata in questi anni? Come è cresciuta e cosa connota la sua identità rispetto ad altre fiere del settore artistico?
Quando siamo partiti con la prima edizione, nel 2011, erano diffuse molte perplessità sulla riuscita dell’evento: invece MIA Photo Fair si impose subito come un appuntamento di successo perché evidentemente intercettava un bisogno reale diffuso tra fotografi e operatori. Da questa necessità emersa negli ultimi anni nel mondo della fotografia italiana nasce dunque e si consolida MIA Photo Fair che nel corso del tempo ha trovato un suo modo di assestarsi e migliorarsi sotto diversi punti di vista, dalla funzionalità dell’evento all’attenzione verso l’aspetto culturale, dal coinvolgimento di strati sempre più larghi di appassionati e operatori alla nascita di nuove coinvolgenti iniziative. Questa complessità ideativa e organizzativa, declinata su vari fronti, costituisce forse l’aspetto che distingue MIA Photo Fair da altre manifestazioni simili.

Quali sono i suoi punti di forza e le sue specificità che la rendono tanto apprezzata dal pubblico?
Come dicevo prima il suo punto di forza consiste probabilmente nel fatto che all’interno di una manifestazione espositiva che ha come protagoniste le gallerie con i loro stand dove vengono presentati autori italiani e stranieri, quindi una manifestazione che ha l’obbiettivo di incrementare il mercato della fotografia d’arte, troviamo anche, in maniera accentuata, l’interesse sul linguaggio e sulla riflessione sulla fotografia. Interesse che si manifesta con numerose iniziative, dagli incontri con gli artisti alle tavole rotonde, alle mostre specifiche dedicate, agli incontri dei fotografi con operatori internazionali ai premi che focalizzano l’attenzione su progetti interessanti di vecchi e nuovi autori. Questa molteplicità di aspetti ha trovato da subito un grande riscontro di pubblico.

Candido Baldacchino, Albero di Mezzana, 2013, stampa digitale su carta di cotone, 60x60 cm Courtesy Galleria Blanchaert

Candido Baldacchino, Albero di Mezzana, 2013, stampa digitale su carta di cotone, 60×60 cm Courtesy Galleria Blanchaert

Il pubblico è, in parte, differente rispetto a quello di una fiera d’arte: il mondo della fotografia ha delle specificità molto forti e, oltre ai consueti galleristi, agli artisti, ai fotografi, ai curiosi vanta la presenza di moltissimi appassionati esperti e consapevoli dei contenuti che una fiera di fotografia può offrire. L’universo degli “amatori” è una parte davvero importante e determinante per la riuscita della fiera, per me, rappresenta un punto significativo e fondamentale che merita di essere approfondito ed osservato. Cosa registrate in termini di consenso di questo tipo di pubblico, esigente e attento? Avete ricevuto negli anni suggerimenti, critiche?
Proprio le specificità cui accennavo prima costituiscono l’interesse maggiore del pubblico degli amatori, un pubblico, come è noto, molto vasto, al quale si offre l’opportunità di riuscire a vedere una moltitudine di opere e nello stesso tempo di seguire vari eventi squisitamente culturali. Si risponde così ai bisogni elementari ma anche a quelli più complessi di tanti appassionati che vogliono “vedere e capire”: MIA Photo Fair svolge la funzione, concentrata in pochi giorni e ritmata dalla scadenza annuale, di offrire molte opportunità di documentazione dello stato delle cose della fotografia italiana e internazionale, sia dal punto di vista visivo che dal punto di vista di approfondimento culturale.
Gli stimoli arrivati nel corso degli anni da questo vasto pubblico di “amatori” sono stati vari e si misurano con alcuni aggiustamenti e modifiche che sono stati effettuati per venire incontro alle loro esigenze: la stessa scelta logistica di trasferire MIA Photo Fair in una location più centrale di Milano, a due passi dalla Stazione Centrale e in una zona servitissima dai mezzi di trasporto ha sicuramente agevolato il corposo pubblico proveniente da fuori città, dall’Italia a da tutto il mondo. E poi la cura e l’attenzione con cui vengono ideate e presentate le diverse iniziative che incontrano davvero il gradimento di questo pubblico affamato di opere, di incontri con gli autori, di opportunità di riflessione.

Quali novità avete introdotto quest’anno?
Nuove iniziative ─ intese sempre a sottolineare il ruolo della fotografia nel mondo dell’arte e della cultura ─ saranno presenti anche quest’anno. Ricordo, per esempio, tre progetti tematici legati ad altrettante aree geografiche: il Focus Asturie, a cura di Monica Alvarez Careaga, il Focus Brasile, a cura di Denise Gadelha e il Focus Ungheria a cura di Art Photo Budapest.
Ci saranno incontri con il mondo della danza, dell’arte, della filosofia, della musica e della tecnologia. Ricordo inoltre ArtOnTime, un progetto curatoriale itinerante che ha l’obiettivo di finanziare e lanciare artisti nell’arte performativa con il crowdfunding.
Flux Laboratory, uno spazio sperimentale multidisciplinare con sede a Ginevra, Zurigo e Atene, presenterà il progetto Space Seed dell’artista Li Yu.
Una delle novità più significative dell’edizione 2017 è quella citata dei tre progetti tematici, che abbiamo denominato FOCUS, legati alle tre aree geografiche di Ungheria, Brasile e Asturie: questa presenza evidenzia una ulteriore internazionalizzazione della proposta espositiva attraverso una iniziativa tesa a favorire la conoscenza della fotografia di altri Paesi.
L’Ungheria sarà rappresentata da cinque gallerie significative di Budapest ospitate grazie alla collaborazione con la fiera Arte Photo Budapest e del consolato Generale dell’Ungheria di Milano.

MIA Photo Fair 2016 Foto Francesco Gozzi

MIA Photo Fair 2016 Foto Francesco Gozzi

La scelta dell’Ungheria è stata effettuata per far conoscere le forti tradizioni culturali sulla Fotografia di uno dei Paesi a noi così vicini dal punto di vista geografico: questo Paese ha infatti dato i natali ad alcuni tra i più significativi fotografi del XX secolo come Làzlo Moholy Nagy, Andrè Kertesz, Robert Capa, Brassaï o Martin Munkácsi. Saranno presenti autori di altissimo livello, tra cui Gábor Kerekes, scomparso nel 2014 e rappresentato a MIA Photo Fair dalla galleria Gábor Kerekes Archive represented by Art+Text Budapest.
Diverso è il caso del Brasile. In questo caso viene proposta una mostra curata da Denise Gadelha dal titolo Trans Naturae. Un tema centrale per il Brasile (per le minacce alla sua foresta amazzonica, e per l’erosione del suo territorio ben documentata dalle immagini di Sebastião Salgado), che viene affrontato in modo non banale né illustrativo attraverso la presenza di sei autori di alto livello capaci di usare il medium fotografico in modo innovativo con installazioni e opere video.
Infine il FOCUS delle Asturie, regione che fa parte della Spagna cosiddetta verde, affacciata sull’Atlantico. Grazie al sostegno del governo delle Asturie sono presenti quattro gallerie con autori selezionati dalla curatrice Mónica Álvarez de Careaga. Una selezione talmente significativa che una delle autrici esposte, Soledad Córdoba, con la serie Devastation fa parte degli autori selezionati per concorrere al prestigioso premio BNL Gruppo BNP Paribas.

Cosa vi ha spinti a proporre un progetto dedicato alle performance? Lo chiedo provocatoriamente: non si rischia di sconfinare oltre i territori della fotografia?
La performance ─ di casa da molti decenni nel mondo dell’arte ─ è entrata ormai di diritto nella declinazione della fotografia di ricerca. Ricordo che la fotografia da molto tempo ormai ha raggiunto la giusta parità nel mondo delle arti visive e, in sintonia con queste, ne risente in quanto a diverse modalità espressive. Se partiamo dal presupposto ─ giusto secondo me ─ che la fotografia è soprattutto un’operazione squisitamente concettuale allora lo sconfinamento diventa contaminazione, la rappresentazione bidimensionale del mondo realizzata con il linguaggio fotografico si intreccia con la riflessione artistica su di esso, e questa si declina in tanti modi diversi, inclusa la peformance.

Cosa caratterizza, invece, i due focus tematici rispettivamente dedicati al Brasile e alla Regione delle Asturie?
Il Focus Asturie è un focus regionale curato da Mónica Álvarez de Careaga, una importante storica dell’arte e curatrice: ha selezionato quattro gallerie che presenteranno 4 progetti dedicati alla narrazione visiva, alla capacità cioè delle immagini di raccontare storie, su come le persone vedono il mondo e lo declinano in modi diversi.
Il Focus Brasile invece, curato dall’artista e curatrice brasiliana Denise Gadelha, si intitola Trans Naturae ed è relativo alla fotografia naturalistica: i sei fotografi selezionati esaminano i concetti della sfera naturale, sotto l’influenza delle tecnologie del ventunesimo secolo.

Scorrendo il nome delle gallerie presenti si nota una numerosa partecipazione di realtà internazionali, indubbio segno di attenzione e successo riconosciuti al MIA Photo Fair…
Sì, MIA Photo Fair va sempre più qualificandosi come una realtà internazionale, e questo è motivo d’orgoglio e il fatto che ci sia un consistente numero di gallerie straniere testimonia la bontà dell’evento. Questa presenza contribuisce a sprovincializzare il chiuso e trascurato mondo della fotografia italiana, con un’apertura che lascia ben sperare per il futuro in cui anche i fotografi italiani ─ da sempre all’estero molto trascurati ─ trovino il giusto riscontro internazionale.

Malena Mazza, Blue Light, 2016

Malena Mazza, Blue Light, 2016

Quali sono le attese rispetto a questa edizione e quali i sogni futuri o ancora da realizzare?
Le attese sono quelle facilmente intuibili per chi sta vivendo, come noi ormai da sette anni, un complesso progetto vissuto con tanta passione: un sempre maggiore interesse dei collezionisti verso questa opportunità di mercato, un consolidamento del pubblico più generico che trova in MIA Photo Fair un appuntamento da non perdere.
Da qualche anno seguiamo con particolare attenzione l’attività di Mercanteinfiera, uno degli eventi italiani più importanti riguardo all’antiquariato e al modernariato, organizzando all’interno della fiera stessa delle mostre collaterali di fotografia con l’intento di sensibilizzare e, nello stesso tempo, sondare l’interesse del pubblico verso questo tipo di espressione artistica.
Esporre a Mercanteinfiera significa, tra l’altro, godere del privilegio di proporre le proprie opere a un pubblico di compratori che, ancora prima dell’ arrivo del pubblico generico, giungono in fiera con l’obiettivo di acquistare. Per questo motivo abbiamo invitato alcuni nostri espositori a partecipare in uno spazio dedicato di MIA Photo Fair all’edizione autunnale di Mercanteinfiera dal 28 settembre all’8 ottobre 2017.

MIA Photo Fair
ideata e diretta da Fabio Castelli e Lorenza Castelli
con il patrocinio di Regione Lombardia, Città Metropolitana di Milano, Comune di Milano, Consolato Generale del Brasile e dell’Ungheria a Milano e il Governo delle Asturie
con il contributo dei main sponsor BNL Gruppo BNP Paribas e Lavazza
con il supporto di Eberhard & Co.
partner Cantine Ferrari, Ciaccio Arte, iQOS, Kartell e Nexive
immagine grafica a cura di Tanja Solci
comitato scientifico ArtOnTime: Monique Veaute, Fabio Castelli, Giorgio Fasol, Riccardo Lisi, Antonio Grulli
comitato di selezione Premio RaM Sarteano: Fabio Castelli, Francesco Landi, Enzo Ragazzini, Roberto Mutti, Gigliola Foschi, Enrica Viganò
progetto speciale di Kartell

The Mall – Milano Porta Nuova
piazza Lina Bo Bardi, Milano

10-13 marzo 2017

Informazioni: Segreteria Organizzativa MIA Photo Fair
via San Vincenzo 22 – 20123 Milano
+39 02 83241412
info@miafair.it
www.miafair.it

Condividi su...
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •