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#LAPRIMAVOLTA*

di GIORGIA BERGANTIN

Gli piace l’inverno. Gli piace indossare maglioni pesanti, berretti e guanti. Camminare per le strade in attesa della neve, guardarla scendere quieta in cerca di forme e colori da coprire. Vorrebbe mimetizzarsi in quel biancore: un fantoccio che si confonde con altri simili umani.
Detesta l’estate. Detesta indossare t-shirt, pantaloncini e ciabatte. Passeggiare in spiaggia gli provoca ancora un grande disagio. Preferisce tuffarsi in mare, sentire crescere la pelle d’oca e sfidare l’apnea.
Sott’acqua il suo corpo snello si trasforma: il torace si contrae, le dita delle mani si spalancano, le gambe sguazzano con ritmo irregolare. Immerso qui, protegge il suo intimo. Le ferite profonde, incise sul suo volto, sulla sua schiena, sulle sue braccia, provvisoriamente occultate. Vorrebbe eternizzare questo senso di libertà e cancellare per sempre la vergogna. Ma spoglio della neve e dell’acqua, la sua pelle non può più nascondersi, e si confessa, come un albero segato costretto a svelare la sua vecchiaia.

 

* Fermarsi alle impressioni provate/provocate dalla prima visione di un’opera d’arte. Accogliere il primo istinto e tentare di trascriverlo soffocando la necessità di addobbarlo con troppe parole.
Pacare le interpretazioni più complesse, che si potrebbero generare interrogando ripetutamente l’immagine e l’autore della stessa, a favore di una lettura rapida basata sulla personale pulsione nei confronti della specifica visione.
Qui, veloce non è sinonimo di superficiale ma di «prossimo all’impulso»: accorciando i tempi di riflessione, studio e confronto, si emancipa la spontaneità.

Questa è La Prima Volta di Giorgia Bergantin che chiede ad artist* da lei scelti di inviarle una foto di una propria opera inedita (non ancora esposta o pubblicata su cataloghi, articoli, social…) e che si consegna anche a noi, alla nostra visione, per la prima volta, attraverso i canali web e social di Espoarte, per due sabati al mese.


Paolo Migliazza, classe ’88, laureato in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 2016. Si difende dal mondo creando schieramenti di bambini la cui imperfezione materiale e fisica li rende unici. Attualmente lavora a Bologna dove da anni collabora con la Galleria L’Ariete. Nel febbraio 2021 ha partecipato al documentario “Child abuse”, dedicato al tema dell’infanzia e dell’adolescenza, a cura di Eleonora Frattorolo.
https://www.instagram.com/paolomigliazza_scultore/

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