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MILANO | Museo della Permanente | 15 giugno – 10 settembre 2017

Inaugura oggi Fang Zhaolin. Signora del Celeste Impero importante retrospettiva che porta all’attenzione del pubblico italiano l’arte di Fang Zhaolin (1914-2006), artista e calligrafa cinese che è stata tra i maggiori interpreti della pittura della Cina del XX secolo.
Le sale del Museo della Permanente di Milano accolgono una selezione di 66 opere, alcune delle quali di grandi dimensioni, che presentano la tipica tecnica della carta di riso come supporto e l’intervento con inchiostri neri e pigmenti colorati e dichiarano la bellezza appassionante delle sue immagini in un universo visionario, capace di assimilare l’arte cinese e quella occidentale; Zhaolin, infatti, viaggiò instancabile tra Asia, Europa e Stati Uniti alla “perpetua ricerca delle proprie radici”.

Fang Zhaolin, Viaggiando attraverso montagne e fiumi, 1995, inchiostro e colori su carta di riso, 70x138 cm

Fang Zhaolin, Viaggiando attraverso montagne e fiumi, 1995, inchiostro e colori su carta di riso, 70×138 cm

Fu discepola dei maggiori maestri cinesi, ma seppe approfondire anche la conoscenza del mondo occidentale guardando a sue figure chiave – pur nella cifra diversa del loro linguaggio – come quelle di Pollock, Kandinsky o Cézanne.
Benché il suo pellegrinaggio culturale fosse sempre molto attivo ed eterogeneo, lei trovò sempre fonte di primaria ispirazione nei grandiosi paesaggi della Cina: il suo paese viene descritto popolato da una vita intensa e costellato da una natura imponente, sono immagini queste che animano a tal punto la memoria di Zhaolin da divenire costanti in tutta la sua ricerca.
Afferma il curatore della mostra Daniel Sluse:

“Fang Zhaolin s’inoltrava nel paesaggio, passeggiava fra le montagne che voleva rappresentare, sentiva profondamente i luoghi prima di stenderli sulla carta, ne esplorava i misteri, che erano una delle sorgenti della sua ispirazione.”

L’artista introdusse, poi, una serie di rilevanti novità nella pittura tanto nell’uso del pennello e dei colori, quanto nella composizione. In lei, infatti, appaiono le figure geometriche astratte e le superfici piatte; seppe poi integrare nella propria pittura la calligrafia cinese tradizionale, strumento con cui fissa un ritmo musicale con pennellate libere e incisive, alternando inchiostri leggeri a quelli più spessi.

Fang Zhaolin, La bellezza con pennello e inchiostro, 1987, inchiostro e colore su carta di riso, 144x106.5 cm

Fang Zhaolin, La bellezza con pennello e inchiostro, 1987, inchiostro e colore su carta di riso, 144×106.5 cm

Il suo stile calligrafico diventa unico da quello netto e deciso, a partire dal 1960, subisce una trasformazione che lo riconfigura secondo un’estetica e un segno aspro e primitivo, dove le linee sono ancor più imprevedibili, con tracciati leggeri e pesanti, consistenze bagnate e asciutte.
L’intreccio armonico tra calligrafia e pittura fu per Fang Zhaolin il mezzo principale con cui esprimere e tramandare la propria coscienza artistica e a esplorare l’essenza della tradizione cinese nel suo manifestarsi nella nuova contemporaneità della sua storia.

Fang Zhaolin. Signora del celeste impero
a cura di Daniel Sluse
in collaborazione con Jean Toschi Marazzani Visconti
con il patrocinio di Comune di Milano
in collaborazione con il Museo Xuyuan di Pechino 

15 giugno – 10 settembre 2017
Inaugurazione giovedì 15 giugno ore 18.30

Museo della Permanente
via Turati 34, Milano

Orario: sino al 31 luglio tutti i giorni 10.00-19.30; dall’1 agosto da martedì a domenica 10.00-13.00 e 14.30-18.30
Ingresso libero

Info: + 39 02 6551445
www.lapermanente.it 

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