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AMENO (NO) | Museo Tornielli e Tempietto del Parco Neogotico | 5 giugno – 18 luglio 2021
MIASINO (NO) | Villa Nigra | 5 giugno – 18 luglio 2021

Intervista a GIORGIO VERZOTTI di Matteo Galbiati

Abbiamo partecipato all’inaugurazione della mostra Come pesci nell’acqua – nella duplice sede del Museo Tornielli e al Tempietto del Parco Neogotico di Ameno (NO) e della suggestiva Villa Nigra a Miasino (NO) – uno dei primi eventi che aprono al pubblico dopo il lungo periodo di chiusura forzata e che sarà un’importante offerta culturale per l’inizio dell’estate sul Lago d’Orta, e siamo rimasti molto colpiti per la forza delle opere in mostra in un progetto che unisce la specificità dei luoghi, della storia e della natura al valore trasfigurante determinato dall’arte contemporanea. Una collettiva che mette a dialogo e confronto, sul tema dell’acqua, alcuni tra gli artisti più importanti delle ultime generazioni in questa esperienza singolare e di forte impatto immaginativo in cui, dalle diverse specificità dei protagonisti, emerge la determinante poesia che caratterizza ciascuna loro ricerca estetica e formale. Ne abbiamo parlato con Giorgio Verzotti che ha curato questo progetto voluto da Asilo Bianco:

Cosa ci racconti della genesi della mostra e come avete strutturato questo progetto espositivo con Asilo Bianco? Quando è nata questa mostra?
È nata più di un anno fa, quando ho visitato le sale di Villa Nigra a Miasino e poi il museo Tornielli ad Ameno con Enrica Borghi. Vedendo quegli spazi ho subito pensato di riproporre gli artisti scultori che avevo raccolto in una mostra l’anno prima, alla Galleria Mazzoleni a Torino e Londra

da sinistra Sergio Limonta, Senza titolo (studi di sculture), matita su carta, tre disegni; Sergio Limonta, Last mirages (studi di progetto), matita e pennarello su carta, due disegni; Luca Trevisani, Senza titolo con polipo, 2020, matita su carta Courtesy Pinksummer, Genova; Luca Pozzi, Senza Titolo, 2016, matita su carta Courtesy dell’artista Foto Francesco Lillo

L’acqua è il tema portante, perché avete scelto proprio questo elemento e, in funzione di questo, attraverso cosa è passata la “chiamata” degli artisti coinvolti?
Il tema è stato proposto da Asilo Bianco, come è loro consuetudine. Ne ho parlato con gli artisti della mostra e poi con altri, tutti hanno accettato scegliendo determinate opere, o realizzandole apposta.

In riferimento anche alla suggestione offerta dai luoghi che opere hai scelto o quali hanno voluto realizzare gli artisti (penso ai molti interventi site-specific)? Come hai coordinato e definito l’allestimento dell’intero progetto?
Yari Miele, De Caria e Masucci hanno realizzato opere in relazione al lago d’Orta, alla leggenda del Drago dell’isola di San Giulio o utilizzando proprio l’acqua del lago. Per il resto ho scelto opere che avessero almeno un minimo di attinenza, e siccome l’arte è sempre polisemica non è stato difficile. Per la ceramica ci vuole l’acqua (Manzini, Caravaggio), così come per la panificazione (Trevisani), l’acqua è richiamata dai bicchieri di Di Maggio e dai vetri rotti di Dell’Acqua, è illustrata nelle foto di Arienti, allusa negli effetti ottici delle sculture di Saito, mentre quelle di Roncato sono fusioni fatte nell’acqua dei fiumi. C’è poi la “vasca” in cartone di Limonta e la voce dell’oracolo di Luca Pozzi che arriva in diretta da una fonte d’acqua sulle Dolomiti. Ci sono liquidi inquinanti come l’olio esausto di Arena, perché la mostra è anche da leggere come raffronto fra natura e anti-natura, e materiali che richiamano visivamente l’acqua come il vetro di Murano scelto da Alice Cattaneo. E così per gli altri.

Gianni Caravaggio, Rivelatore di coppie, 2008, tubi di ottone e rame, filo, sfere di terracotta, bronzo, alluminio, vetro, zinco, marmo Courtesy dell’artista Foto Francesco Lillo

Altra loro importante caratteristica, che hai sottolineato anche nella tua intensa presentazione, è la “duttilità” e l’“adattabilità”, in cosa la leggiamo? Attraverso quali elementi?
La leggiamo soprattutto nella frammentazione della scultura, che non è mai un corpo plastico chiuso in sé ma è destrutturato, aperto allo spazio, non con la regolarità dei moduli minimalisti ma con l’aleatorietà della vita reale. E queste opere, sempre, si adattano allo spazio che le accoglie, anche finendo per assumere fisionomie sempre diverse. Essendo poi per la maggior parte di dimensioni non eccessive, anche solo una diversa collocazione nello spazio dà loro significati nuovi.

Il visitatore si può muovere in due sedi differenti che hanno connotazioni molto diverse, pur rispettando i principi che definiscono il progetto di Come pesci nell’acqua: cosa rende esclusivi e peculiari questi due allestimenti? Al di là degli artisti presenti in tutti e due i luoghi, come si può leggere e intendere questa mostra?
La collocazione delle opere dipende dalla loro natura, alcune avevano bisogno di parti bianche e di “white cube”, e sono al Museo, altre convivono con gli arredi della Villa che essendo in restauro imponeva che non si facessero nuovi buchi. Certo in Villa si gioca al rapporto fra antico e contemporaneo che manca nel Museo, ma voglio sottolineare che un’opera quando è “forte” si rivela in tutta la sua flagranza in qualsiasi luogo si ponga.

Fabio Roncato, Conscious thought (1-2-3), 2020, UV print on glass, white spray can paint Courtesy the artist Foto Francesco Lillo

Che testimonianza si raccoglie? Cosa vorreste che conservasse lo sguardo di chi ammira queste opere?
Il forte spirito sperimentale con cui sono state realizzate, l’estrema libertà creativa, che può essere di stimolo per tutti.

Altri progetti in cantiere con Asilo Bianco? Prossime mostre?
Non ne abbiamo parlato, ho solo accennato alla possibilità di un’altra mostra a Villa Nigra, questa volta una personale. Di chi, non so…

Come pesci nell’acqua
a cura di Giorgio Verzotti
promozione e organizzazione Asilo Bianco
con il patrocinio di Comune di Ameno e Comune di Miasino
nell’ambito del progetto finanziato da Fondazione Cariplo Villa Nigra. Cultura e impresa per lo sviluppo di un territorio liquido e del progetto di cooperazione Italia-Svizzera Di-Se – DiSegnare il Territorio
si ringrazia per il sostegno VA Albertoni

Artisti: Francesco Arena, Stefano Arienti, Gianni Caravaggio, Alice Cattaneo, Massimo De Caria, Carlo Dell’Acqua, Elisabetta Di Maggio, Sergio Limonta, Gianluigi Maria Masucci, Yari Miele, Filippo Manzini, Luca Pozzi, Luca Trevisani, Fabio Roncato, Shigeru Saito

5 giugno – 18 luglio 2021

Museo Tornielli e Parco Neogotico
Piazza Marconi 1, Ameno (NO)

Villa Nigra
Piazza Beltrami 5, Miasino (NO)

Orari: La mostra è a ingresso gratuito e sarà visitabile, nelle due sedi, da giovedì a domenica dalle 15.00 alle 18:30

Info: www.asilobianco.it

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