BRESCIA | Galleria Massimo Minini | 13 novembre – 23 dicembre 2021
di ALESSIA PIETROPINTO
Una tela bianca, un piatto di porcellana, un mix di texture e colori brillanti, la creazione di salse variopinte e condimenti inebrianti; opera d’arte e opera culinaria: il perfetto connubio tra due realtà che stuzzicano i sensi.
Jonathan Monk (Leicester, 1969), artista concettuale residente a Berlino, ha inaugurato – presso la Galleria Massimo Minini a Brescia – una mostra personale, ironica ed irriverente, dal titolo Fritto Misto. Pensata come un grande viaggio sensoriale che guida lo spettatore tra due mondi e lo induce a riflettere su tematiche relative al complesso ed ordinario sistema dell’arte, l’intera esposizione è caratterizzata da un evidente citazionismo artistico: Sol LeWitt, Ed Ruscha, Bruce Nauman, Lawrence Weiner, Donald Judd e Jenny Holzer sono solo alcuni dei maestri delle Neoavanguardie a cui si ispira Monk.
Le sue opere sono rielaborate e riconfigurate attraverso atti di appropriazione che, con gli anni, sono divenuti il suo marchio di fabbrica. Il suo approccio, multisensoriale ed eclettico, lo porta a confrontarsi con pratiche artistiche differenti quali la fotografia, la scultura e la pittura, ma sempre con un unico obiettivo: demitizzare il processo creativo sottolineando il fatto che, oggigiorno, è quasi impossibile essere totalmente originali.
Interrogandosi ed interrogando lo spettatore sul probabile futuro delle opere d’arte, l’artista le libera dal ruolo per cui sono state create conferendo loro una sorta di evoluzione stilistica, formale e concettuale. Elementi della quotidianità, come dischi in vinile, palloni da calcio e fiori vivi recisi, conferiscono autenticità ed intimità ai suoi lavori nei quali sono sempre presenti oggetti appartenenti al mondo culinario, un fil rouge che funge da collante dell’intero percorso espositivo.
Monk, partendo dalla serie Antipasti – pensata per omaggiare il grande artista Giulio Paolini – fino a giungere all’opera Sol LeWitt Shine, indaga la convenzionale idea che la genesi di una determinata opera d’arte sia da ricercare unicamente al suo inizio e che, quest’ultima, sia soggetta ad una standardizzata sequenza temporale volta a decretarne nascita e morte. Un instancabile moto perpetuo che l’artista decide di spezzare, frapponendosi, con i suoi lavori, nel mezzo di questo processo continuo ed apparentemente inarrestabile, decidendo così di modificarne il consueto ciclo di vita.
Fritto misto, unendo due universi in grado di suscitare godimento e piacere sensoriale, destabilizza lo spettatore travolgendolo in un percorso, immersivo e stimolante, in cui si passa con estrema nonchalance da tele velate di bianco a collage di fotografie, da opere con mestoli appesi, grattugie e bicchieri e ad una calamita della nostra penisola appesa a testa in giù, da gonfiabili raffiguranti tranci bianchi di pizza a calchi di libri, dorati e brillanti, sul Rinascimento italiano.
L’opera d’arte, contesto perfetto per una sorta di collisione sensoriale, assume così nuove sfaccettature, nuove prospettive, nuovi punti di vista; ciò che è stato non viene però marginalizzato, ma plagiato, decontestualizzato ed inserito dall’artista in un’altra storia: la sua personale.
Jonathan Monk. Fritto Misto
13 novembre – 23 dicembre 2021
Galleria Massimo Minini
via Apollonio 68, Brescia
Orari: dal lunedì al venerdì 10.00-19.00 e sabato 15.00-19.00
Ingresso libero
Info: +39 030383034
info@galleriaminini.it
www.galleriaminini.it