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MILANO | Galleria Artra | 30 ottobre 2012 – 13 gennaio 2013

di GINEVRA BRIA

Da bambino, ricorda Jaan Toomik (1961, Tartu, Estonia. Vive e lavora a Tallinn dove insegna alla Estonian Academy of Arts) disegnava continuamente macchine escavatrici, mezzi cingolati utili nei cantieri a spostare macerie o a sollevare gravi, materiali edili. Un giorno, durante una festa tra parenti, una misteriosa signora, mai vista prima, guardando attentamente quei disegni, sparsi sul pavimento, gli chiese cosa volesse fare da grande. Toomik, senza alcun tipo di indugio rispose: semplice, voglio guidare gli scavatori. E l’anziana, sorridendogli gli rispose: tu disegni molto bene, diventerai un’artista. Appena se ne fu andata dalla stanza, Toomik ricorda, che non la vide mai più, come dissolta. Come una premonizione, un passaggio segreto che agita e, assieme sovrasta, ancora oggi, a distanza di oltre quarant’anni, il suo lavoro di artista visuale, di escavatore delle origini.

L’Uomo, amorevolmente solipsista e affettuosamente soggetto di Jaan Toomik, torna a specchiarsi in Run, ultima personale milanese dell’artista, allestita negli spazi della Galleria Artra.

Run, prende il titolo dall’ultimo video di Toomik del 2011, ed è anche la prima retrospettiva italiana realizzata sull’artista estone, prodotta in collaborazione con il Centro per le Arti Contemporanee dell’Estonia di Tallin. La mostra esponendo video, film e dipinti su tela (vd. The eyes e The moment of rest del 2011) a partire dal 1995, intende proporre il suo percorso artistico in maniera esaustiva, concentrandosi sulla biografia personale di Jaan Toomik come momento della costruzione di una soggettività post-socialista e, più ampiamente, precaria, plurale e contemporanea.

Apparentemente libero, in un paesaggio possibilmente replicabile, il soggetto di Toomik agisce in sé stesso rappresentando esteriormente gestualità senza alcun rito apparente. Individui solitari, a volte nudi, ridotti allo stato di corpi puri, solcano l’obiettivo della telecamera come identità che corrono, pattinano, danzano sulla tomba del proprio padre, penzolano da un ramo o girano in tondo, sintonizzandosi sulle frequenze basse del motore di una nave o sulle note di Voodoo Child di Jimi Hendrix. In Run, infatti, video che dà il titolo all’esposizione milanese, all’interno di una cava teatrale la telecamera è alla ricerca di una danza rituale che possa sintonizzare un rumore qualsiasi al ritmo cardiaco di chi, in quel luogo, esiste. Il video impressiona un’eco sorda di passi che prima battono a terra, poi, da un momento all’altro, tendono ad accelerarsi in una corsa per smorzarsi nell’interno di un buio hangar, ritorno alla fine.

Jaan Toomik. Run
a cura di Mario Scotini

30 ottobre 2012 – 13 gennaio 2013

Galleria Artra
Via Burlamacchi 1, Milano

Info: +39 02 5457373
www.artragallery.com
artragalleria@tin.it

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