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BOLOGNA | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna |  20 gennaio – 1 maggio 2022

di LEONARDO REGANO

Classe 1969, Italo Zuffi è senz’alcun dubbio uno degli artisti che meglio rappresenta oggi quel momento magico dell’arte italiana, cronologicamente inseribile tra la metà degli Anni Novanta e  i primi del Duemila, in cui si sono affacciate sulla scena artistica sensibilità e ricerche destinate a lasciare un segno importante per le generazioni successive.
Un grande evento, diviso in due tempi, dallo scorso gennaio e fino alla prossima estate, porta a Bologna l’attenzione sulla ricerca dell’artista imolese – ma ormai milanese d’adozione – in un progetto espositivo dal titolo Fronte e Retro e a cura di Lorenzo Balbi e Davide Ferri, ospitato in due location istituzionali di grande prestigio.

Il primo momento, ovvero il “retro” del titolo, consiste nella più importante antologica dedicata all’opera di Zuffi, allestita al MAMbo fino al  prossimo 1 maggio. Gli ampi spazi della Sala delle Ciminiere, sono percorsi da opere che testimoniano trent’anni di attività, una produzione complessa e articolata suddivisa tra video, fotografia, performance e scultura.

Italo Zuffi. Fronte e retro, veduta della mostra al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. Foto: Ornella De Carlo. Courtesy Istituzione Bologna Musei

La scelta dei due curatori è di non perdersi dietro minuziose ricostruzioni cronologiche ma raccontare il pensiero di Zuffi per nuclei tematici, che mescolano una cinquantina di opere in una narrazione coerente e agevole nel suo svolgimento.
Tra i lavori degli esordi,  i due video  The Reminder (1997) e Perimetro (2000) ci mostrano chiaramente come, fin dall’inizio per Zuffi, ci sia stata una volontà di ricerca attorno al proprio corpo come strumento di misura e confronto con il mondo esterno. Nel primo, troviamo l’artista alla continua ricerca di equilibrio, mentre rende il suo corpo più rigido possibile, disteso su oggetti di fortuna. In Perimetro, Zuffi misura continuamente uno spazio dato, una piscina, camminando ossessivamente e ripetutamente lungo i suoi bordi come gesto che permette di verificare l’energia spesa e immagazzinata dal suo corpo.

Negli anni, l’artista allarga la sua indagine costruendo un dialogo articolato tra binomi di idee discordanti e opposte, come quella di costruzione e al contempo di distruzione/caduta; o quella di lavoro che si rapporta all’idea di dispersione di energia; al  confronto tra mollezza e rigidità; tra fragilità e competizione.

Italo Zuffi. Fronte e retro, veduta della mostra al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna- Foto: Ornella De Carlo Courtesy Istituzione Bologna Musei

Difficile ascrivere Zuffi in una categoria critica definita e sicura. Il suo lavoro ci mette a confronto con un temperamento volubile e non facile che entra nelle logiche del sistema dell’arte per poi uscirne rapidamente e a più riprese, in una maniera a suo modo sistematica e costante. L’indagine sulla figura dell’artista è un altro caposaldo del suo pensiero. Il ciclo di opere dedicato alla competizione, per esempio, esplora proprio l’essenza dell’essere artista oggi e il suo doversi relazionare alle logiche del sistema. Ed ecco le immagini che ci raccontano di Zuffi appostato notte e giorno per inseguire il gallerista che non vuole considerare il suo lavoro (Esponenti, 2010 – 2015) e che diventa il fautore di speranze rimaste vane; oppure alla prese con l’inserimento a posteriori del suo lavoro nelle mostre a cui avrebbe dovuto o voluto partecipare,  ritagliato e incollato tra le pagine dei cataloghi, come sfida ultima alla volontà del curatore di turno.

Italo Zuffi. Fronte e retro, veduta della mostra al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna- Foto: Ornella De Carlo Courtesy Istituzione Bologna Musei

Seguirà, a partire da metà maggio e inserito nella cornice di Art City, il secondo intervento dell’artista nel capoluogo emiliano, ospitato questa volta nei suggestivi spazi della Sala Convegni di Palazzo De’ Toschi, sede espositiva di Banca di Bologna e negli anni cornice di alcuni dei più interessanti eventi legati ai giorni di Arte Fiera.
Qui andrà in scena il Fronte inteso come la presentazione al pubblico della nuova produzione dell’artista, incentrata questa volta sul medium scultoreo e sul rapporto tra forma e parola. Per l’occasione, sono state commissionate all’artista due nuove opere, dal titolo Civilizzando e Gli ignari che entreranno in  confronto con un terzo lavoro, in un percorso animato da nuovi interventi espositivi.

Centrale, a Palazzo De’ Toschi come al MAMbo, è l’indagine sulla performance: la scelta di Lorenzo Balbi e Davide Ferri è quella di documentare il ruolo che questo linguaggio espressivo occupa nella poetica dell’artista imolese, sia nell’oggi che nel passato. Sparsi lungo le sale del museo, una serie di oggetti sono attivati ciclicamente in un programma di azioni e interventi che idealmente collegano i due tempi di Fronte e Retro, testimoniando l’unica grande narrazione sul lavoro di Italo Zuffi messa in atto dai due curatori (per un elenco degli eventi si rimanda al sito del museo cliccando qui e ai suoi canali social facebook e instagram).


Italo Zuffi. Fronte e Retro
a cura di Lorenzo Balbi e Davide Ferri

20 gennaio – 1 maggio 2022

MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
via Don Minzoni, 14 Bologna

Orari: martedì e mercoledì h 14-19; giovedì h 14 -20; venerdì, sabato, domenica e festivi h 10-19;
chiuso i lunedì non festivi. 

Info: tel. 051 6496611
info@mambo-bologna.org
www.mambo-bologna.org

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