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VENEZIA | Gallerie dell’Accademia | 10 maggio – 3 settembre 2017

Attraverso un’interpretazione critico-letteraria l’importante mostra alle Gallerie dell’Accademia di Venezia indaga il lavoro di Philip Guston (1913-1980), per una “prima” nella città lagunare di grande effetto.
L’artista americano in Philip Guston and The Poets viene, infatti, presentato offrendo l’occasione per una riflessione sulle modalità con cui entrava in relazione con le fonti di ispirazione attraverso cinque poeti fondamentali del XX secolo: David Herbert Lawrence, Wiliam Butler Yeats, Wallace Stevens, Eugenio Montale e Thomas Stearns Eliot.

Philip Guston, Story, 1978, oil on canvas, 48x60 in., Private Collection © The Estate of Philip Guston London Photo Damian Griffiths

Philip Guston, Story, 1978, oil on canvas, 48×60 in., Private Collection © The Estate of Philip Guston London Photo Damian Griffiths

Cinquant’anni della carriera artistica di Guston vengono ripercorsi esponendo 50 dipinti considerati tra i suoi capolavori e 25 fondamentali disegni, datati tra il 1930 e il 1980, anno data della sua scomparsa che tracciano, quindi, paralleli tra i temi umanistici, e il linguaggio dei cinque poeti i cui scritti, riflessi nella sua pittura, fecero da catalizzatori per questi enigmatici dipinti e visioni dell’artista.
Philip Guston approda a Venezia, un luogo che ha esercitato una profonda influenza sulla sua opera ed è omaggia al contempo la relazione speciale dell’artista con l’Italia: sin da giovane, infatti, nel realizzare murales guardava agli affreschi rinascimentali come ispirazione, mantenendo questo amore per la pittura italiana come leitmotiv di tutta la sua carriera.
Scrivendo all’amico, importante poeta e critico, Bill Berkson, Guston affermava:

“Sono più che mai immerso nella pittura del Quattrocento e del Cinquecento! E quando vado verso nord, a Venezia, davanti a Tiepolo, Tintoretto e alle cosiddette opere manieriste di Pontormo e Parmigianino perdo la testa e tradisco i miei primi amori.”

La mostra è strutturata per nuclei tematici di opere messe in relazione con una selezione di scritti e di poesie dei cinque poeti: in riferimento al saggio Making Pictures di Lawrence, edito nel 1929, la pittura di Guston si immerge in un’esplorazione di immagini che riflettono sull’atto creativo e sulle possibilità contenute nella pittura. Tra ricerche giovanili e mature, ci si addentra nel percorso intimo di un artista che si muove verso una “consapevolezza visionaria”, dove, in un rapporto sempre in evoluzione, si coniugano forme, immagini, idee e la loro manifestazione fisica.
Il poema Byzantium (1930) di Yeats offre, invece, a Guston lo spunto per un riflessione su una visione personale della pittura: come per il poeta, anche per l’artista nell’evoluzione artistica sono presenti riferimenti all’agonia e alla purificazione. Lontano dai confini rarefatti del modernismo, dall’astrazione e dai canoni della New York School, si muove verso una nuova struttura pittorica, animata da una figurazione più espressiva.

Philip Guston, The Studio, 1969, oil on canvas, 48x42 in., Private Collection © The Estate of Philip Guston Photo Genevieve Hanson

Philip Guston, The Studio, 1969, oil on canvas, 48×42 in., Private Collection © The Estate of Philip Guston Photo Genevieve Hanson

Con Montale Guston condivide la poetica del frammento, testimoniata dall’espressione di simboli tragici e potenti. In mostra, di Stevens ed Eliot, si ritrova una ricognizione letteraria della metafisica coni suoi insoluti enigmi e la sua ricerca di significato.
Senza ricorrere alla consueta ricognizione cronologica, il lavoro di Guston viene presentato in relazione all’ambiente poetico, un approccio curatoriale che, quindi, consente una rilettura, e una riconsiderazione, per certi versi, inedita del suo lavoro.
Grazie ai numerosi viaggi compiuti nel nostro paese, la sottolineata e rimarcata influenza che l’Italia ha esercitato su Guston e la sua pittura – dalle vedute urbane antiche e moderne di Roma ai film di Federico Fellini, dai grandi maestri italiani del Rinascimento ad artisti più moderni come Tiepolo o contemporanei come De Chirico – si evidenzia con l’allestimento concepito appositamente per le Gallerie dell’Accademia.

Philip Guston and The Poets
Evento Collaterale della 57. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia
a cura di Kosme de Barañano
organizzata da Gallerie dell’Accademia, Venezia
in collaborazione con l’Estate of Philip Guston
allestimenti Studio Grisdainese, Padova

10 maggio – 3 settembre

Gallerie dell’Accademia di Venezia
Dorsoduro 1050 (Campo della Carità), Venezia 

Orari: lunedì 8.15-14.00; da martedì a domenica 8.15-19.15
Ingresso gratuito per tutti possessori del pass della Biennale di Venezia e del biglietto delle Gallerie dell’Accademia
Biglietto Gallerie dell’Accademia: intero €12.00; ridotto €6.00 

Info: www.gallerieaccademia.org
www.labiennale.org

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