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KAUNAS (LITUANIA) | Kaunas Biennial | 13 settembre 2013 – 5 gennaio 2014

di ILARIA BIGNOTTI 

Due i vincitori della IX manifestazione biennale lituana rivolta a giovani artisti e emergenti, che fin dal titolo, UNITEKSTAS (nato dalla fusione di UNIversal e TEXT), sottolinea il valore dell’arte quale linguaggio universale, capace di comunicare con il mondo – e con il pubblico – senza testo: l’artista lituano Audrius Janušonis e l’artista italiana Silvia Giambrone. Erano 447 le iscrizioni, provenienti da 5 nazioni, 22 i finalisti, due i vincitori.
Tra questi, appunto, Silvia Giambrone, artista che da Agrigento, dove è nata nel 1981, si sposta a Roma fin dagli studi accademici, scegliendo di lavorare e di indagare il tema femminile attraverso una ricerca che la porta spesso ad agire con il proprio corpo, tesa a denunciare, sfatare, ripercorrere su di sé miti, riti, tradizioni, costrizioni riguardanti l’universo femminile. E che sono duri a morire.
Teatro anatomico, questo il nome del video della performance di Giambrone, un progetto supportato dall‘Istituto Italiano di Cultura in Lituania: un lavoro forte, senza concessioni, e al contempo denso di rimandi e spunti di riflessione. Il titolo, richiamando la pratica della dissezione dei cadaveri nel passato intesa come momento di studio per intellettuali e artisti, carica di significato e connota ancor più drasticamente l’azione che l’artista decide di compiere su se stessa: la cucitura di un grazioso e immacolato colletto, direttamente sul proprio collo.
Ecco allora che l’analisi critica dell’antica pratica del ricamo, considerata un lavoro tradizionale femminile, diventa inquietante metafora di un diverso intreccio di costrizioni e di lacci cuciti attorno alla donna. A maggior ragione, ha suggerito la stessa Giambrone, se si riflette sul fatto che il ricamo è spesso letto quale prezioso lavoro di un artigianato Made in Italy.
Così, il colletto ricamato sulla pelle implica che il corpo dell‘artista debba essere “modello che racchiude la storia, con la sua grazia e la sua violenza, ridefinendo così i limiti del proprio fisico, liberando per un attimo i ruoli e le tradizioni imposte dalle logiche di potere per inscriverle in un nuovo racconto dove la dimensione più privata e domestica si contrappone a quella pubblica”, come hanno attentamente analizzato Ilaria Gianni e Maria Alicata.


Di certo un lavoro che non ha bisogno di parole. E che nel suo essere riferito a una pratica locale e tradizionale quale quella del ricamo, assume un valore universale. Come universale è il messaggio, critico e delicato, intenso e coraggioso, che Giambrone sa dire al mondo.
Una menzione speciale è stata data agli artisti Chi-Yu Liao (Taiwan), Marija Marcelionytė-Paliukė (Lituania), Violeta Laužonytė (Lituania).

Unitekstas. Kaunas Biennial
Membri della giuria della giuria internazionale: Yves Aupetitallot (presidente, direttore e curatore del centro d’Arte Contemporanea Le Magasin di Grenoble (Francia); Patricia Piccinini, artista (Australia); Osvaldas Daugelis, direttore del M.K. Čiurlionis National Museum of Art (Lituania); Skaidra Trilupaitytė direttore di Art Critic, (Lituania); Ernestas Parulskis, critico d’arte e curatore (Lituania)

13 settembre 2013 – 5 gennaio 2014

Kaunas Biennial
Tvirtovės al. 61-5, Kaunas (Lituania)

Info: +370 61 256171
www.bienale.lt

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