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ISEO (BS) | Luoghi vari e Fondazione L’Arsenale | 24 giugno – 1 ottobre 2023

di MATTEO GALBIATI

Il Lago d’Iseo continua ad essere protagonista di grandi eventi legati all’arte contemporanea: con i suoi scorci, i suoi paesi, la sua Natura è, infatti, quinta suggestiva, l’habitat ideale in cui far “vivere” le sue opere e in cui accogliere le voci dei suoi protagonisti. In questo contesto possiamo partecipare fino all’autunno all’esperienza affascinante offerta delle sculture di Helidon Xhixha (Durazzo – Albania, 1970) che, con la personale ACQUARIATERRAFUOCO, curata da Ilaria Bignotti e Camilla Remondina, offre ai visitatori due modalità differenti di lettura del suo lavoro.

Helidon Xhixha, Cattedrale d’acciaio, 2020, acciaio inox a specchio e satinato, cm 200x 220×380 Foto Petrò Gilberti

La mostra è suddivisa in due tempi diversi, separati ma congruenti: uno più raccolto, quasi intimo, che ci introduce agli aspetti di studio preparatorio e di pensiero riflessivo di Xhixha con opere di piccolo formato, bozzetti e progetti presso gli spazi della Fondazione L’Arsenale; l’altro, vero cuore pulsante del progetto, abbraccia l’ambiente naturale di Iseo e dispone opere di carattere monumentale in punti chiave del luogo.
Se la parte espositiva raccolta in Fondazione aiuta, come detto, ad avvicinarsi puntualmente alla sensibilità con cui Xhixha intende la morbidezza naturale delle sue forme scultoree – a dispetto del materiale con cui sono fatte, rivendicano sempre una materialità e una tattilità differente rispetto ad una solidità e rigidità supposta ma visivamente apparente, benché acclarata dalla reale fisicità – nella parte diffusa diventano chiari i principi estetici e fenomenologici della riflessione dell’artista.

Helidon Xhixha, Abbraccio di luce, 2021, acciaio inox a specchio, cm 200x200x420 Foto Petrò Gilberti

La possibilità di aprirsi allo spazio pubblico urbano e naturale – quella che dovrebbe essere la vera destinazione della scultura – fa comprendere le doti vere del lavoro di Xhixha e non solo per una questione meramente dimensionale, si palesa l’accento esclusivo che assumono le sue opere rispetto alle forme e alla materia di cui sono fatte. I volumi impressi dall’artista giocano su un sottile equilibrio tra le parti, tra una logicità razionale geometrico-matematica e una fluidità biologica, libera, mobile e non del tutto incontrollabile.
Da una parte sono definite, pulite, lisce, dall’altra si arricchiscono anche di curvature inattese, di rigonfiamenti, di rilievi epidermici, di increspature e corrugamenti come quelli della superficie dell’acqua, della terra, degli alberi, delle nuvole, delle montagne. L’azione fisica che modella la forma, pratica associata alla mano di qualsiasi scultore è presente e viva, ma si alleggerisce in Xhixha scegliendo l’acciaio inox – a specchio o/e satinato – che riqualifica la percezione monumentale dell’opera e il suo essere parte di un luogo specifico.

Helidon Xhixha, Iceberg, 2019, acciaio inox lucido a specchio, cm 600x250x320 Foto Petrò Gilberti

La maestosità della scultura pare ora risolversi in una diversa soluzione visiva e percettiva: la superficie metallica, liscia, trattata a specchio, è in grado di assorbire l’orizzonte che la circonda, annullando (o estendendo), nell’immagine raccolta, il proprio limite e la propria essenza. Così in luoghi caratteristici del comune, punti strategici di connessione, le sculture dell’artista assorbono le energie potenti della natura del Sebino e stabiliscono un legame che va al di là del tempo e dello spazio. L’acciaio è materiale alchemico e si lega a tutti e quattro gli elementi primari – come giustamente il titolo ACQUARIATERRAFUOCO ben suggerisce – e la sua peculiarità visiva lo inserisce magicamente nel contesto naturale, senza che sia elemento alieno o estraneo. Sulla pelle delle sculture si ritrova quell’ambiente cui adesso (o da sempre) anche loro appartengono. Non è né banale né ovvio allora trovare un Iceberg – con tutti i rimandi che ad esso si accompagnano – metallico che fluttua incredibilmente nel lago senza sciogliersi al sole; nemmeno ci abbaglia un Abbraccio di luce che si interpone in una direttrice che attraversa il paese… Sono questi alcuni esempi della modalità d’intervento di Xhixha che a Iseo pare trovare una potenza e una leggerezza inaspettate; qui riesce a “imporci” la bellezza di opere che non soverchino lo sguardo, ma lo accolgono e lo guidano come se la loro temporalità appartenesse da sempre a questi luoghi.

Helidon Xhixha, Obelisco di luce, 2023, acciaio inox a specchio e satinato, cm 500x500x1240 Foto Petrò Gilberti

Credo che vero epicentro energetico di tutta la “mostra” – trovo giustissima la collocazione dislocata dal resto – sia Obelisco di luce, monumentale e grandioso inserimento plastico che si staglia nella piazza prospiciente il lago nella frazione di Clusane del Comune di Iseo. Una forma che, nella definizione di obelisco già pervade di rimandi e riferimenti millenari alla cultura dell’uomo, qui diventa punto di appartenenza, elemento catalizzatore di eventi e accadimenti. È meridiana degli elementi, della natura e della storia dell’uomo. Di quell’accadere della materia di cui sono fatti lo spazio e il tempo dell’eternità.

ACQUARIATERRAFUOCO. L’opera di Helidon Xhixha sul Lago d’Iseo
a cura di Ilaria Bignotti e Camilla Remondina
un progetto di Fondazione l’Arsenale di Iseo
sostenuto da Comune di Iseo
in collaborazione con Imago Art Gallery di Lugano, Fondazione Cav. Lavoro Alberto Giacomini, Poliedro Studio, Le Giraffe Noleggi

24 giugno – 1 ottobre 2023

Luoghi vari
Iseo (BS)

Orari: sempre fruibili

Fondazione L’Arsenale
Vicolo della Malinconia 2, Iseo (BS)

Orari: giovedì e venerdì 16.00-19.00; sabato 10.30-12.30 e 16.00-22.00; domenica 10.30-12.30 e 16.00-19.00; chiuso da lunedì a mercoledì

Info: Fondazione l’Arsenale
+39 030 981011
segreteria.arsenaleiseo@gmail.com
www.helidonxhixha.com

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