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BRESCIA | Spazio ORR | 24 novembre 2019 – 26 gennaio 2020

di ALICE VANGELISTI

Uno spazio nuovo si attiva per una città che negli ultimi anni sta crescendo sempre di più dal punto di vista dell’arte contemporanea: Spazio ORR nasce a Brescia e si focalizza su quelle tipologie artistiche che difficilmente, anche se ormai le tendenze stanno leggermente cambiando soprattutto nelle grandi città, sono esposte nelle gallerie. Così, installazione, performance e videoarte trovano – e troveranno – spazio all’interno di ORR, tra artisti emergenti e mid-career, in un equilibrio costante volto a raccontare uno spaccato del panorama artistico contemporaneo italiano e internazionale.

Nicolàs Lamas, Life of things fades into nothingness, dettaglio della mostra, Spazio ORR, Brescia Courtesy of Spazio ORR

Dopo l’inaugurazione con la personale dedicata al giovane Fabio Ranzolin (Vicenza, 1993) e la camera project dell’emergente Manuel Fois (Cagliari, 1995), Spazio ORR apre le sue porte a un artista internazionale: Nicolás Lamas (Lima, 1980). La sua personale Life of things fades into nothingness è animata da interventi site specific realizzati direttamente dall’artista in relazione allo spazio espositivo. Per questo la mostra si presenta come un intervento cucito su misura: lo spazio è abitato da un racconto visivo equilibrato e sorprendente, che conduce l’osservatore alla ricerca e alla scoperta di continui punti di vista, di differenti rimandi e di nuove memorie.
Le composizioni che Lamas realizza sono frutto dell’assemblaggio di diversi oggetti anche – e soprattutto – in contrapposizione tra di loro, instaurando così un duplice dialogo tra elemento antropico ed elemento naturale.

Nicolàs Lamas, Life of things fades into nothingness, veduta della mostra, Spazio ORR, Brescia – Courtesy of Spazio ORR

Questa dualità è presente in tutti i lavori esposti da ORR ed è enfatizzata dalla presenza di oggetti cercati e trovati, i quali si combinano con strutture e composizioni studiate per costruire un equilibrio armonico, ma straniante al tempo stesso. In questo senso, gli elementi utilizzati, intesi come forma fisica e tangibile del reale, diventano riferimento visivo ed estetico di un’umanità incorporea, percepita a sua volta come mero oggetto da indagare, la quale si manifesta attraverso le forme che la caratterizzano e che la identificano.
L’umano entra, però, sempre e comunque, in relazione con la materia, intesa sia come elemento attivo sia come testimonianza archeologica fluida e complessa. I materiali inanimati si accostano a strutture vive tramite una continua e incessante trasformazione in grado di instaurare articolati collegamenti in composizioni in cui finzione, vita e inerzia si combinano all’interno di uno spazio di visione transitorio ed effimero. Il duplice coinvolgimento dei diversi elementi è dinamico ed equilibrato, pur sfidando la stabilità del reale in assemblaggi stranianti e complessi al tempo stesso: gli oggetti frutto di processi industriali, le tracce lasciate dall’uomo nella natura, la nuova frontiera dell’integrazione tra corpo e tecnologia si uniscono a creare composizioni interconnesse e specifiche di un reale scomposto nella sua miriade di sfumature, per poi essere ricomposto e incorporato, attraverso una dialettica interattiva e inaspettata, in strutture nuove in cui la materia è percepita in maniera attiva e simbolica.

Nicolàs Lamas, Life of things fades into nothingness, dettaglio della mostra, Spazio ORR, Brescia Courtesy of Spazio ORR

Lamas si presenta, in un certo senso, nella veste di artista-creatore di oggetti, in grado di liberare il loro potenziale per trasformarli in qualcosa di nuovo e altro – pur restando chiaro il punto di partenza reale – modellando la materia e trascendendone al tempo stesso le sue stesse forme.
Una molteplicità di visioni permette, così, di scoprire sempre nuove sfumature all’interno delle composizioni dell’artista: si ha contemporaneamente una visione completa e una percezione parziale. In questo modo le connessioni fisiche e mentali dello spettatore si innescano, partecipando attivamente nella lettura delle dinamiche che hanno fatto sì che quei differenti oggetti si intrecciassero tra di loro in composizioni dove è impossibile comprendere una parte senza l’altra, all’interno di una nuova forma di visione del mondo, inedita rispetto a quella che esperiamo ogni giorno. Gli oggetti diventano così testimonianze di energie vicendevolmente vive ed inerti: ognuno di essi ha un suo ritmo, ognuno ha una sua fisicità particolare.  Questi elementi combinandosi concorrono però a creare – e anche a far immaginare – potenziali nuovi scenari del reale.

Nicolàs Lamas, Life of things fades into nothingness, veduta della mostra, Spazio ORR, Brescia – Courtesy of Spazio ORR

La pratica di Lamas può essere così letta come una sorta di archeologia moderna che sovverte le categorie stabilite e aggira i classici e tradizionali metodi di classificazione degli oggetti ritrovati e, nel suo caso, anche creati.
Quello che emerge in mostra è, quindi, un universo sfaccettato, attivo, straniante e coinvolgente, in cui il piacere della scoperta si unisce – semplicemente ed essenzialmente attraversando lo spazio – alla quantità di punti di vista e di riferimenti che si assemblano insieme come gli oggetti qui composti ed esposti.

Nicolás Lamas. Life of things fades into nothingness

24 novembre 2019 – 26 gennaio 2020

Spazio ORR
Via Cremona 115, Brescia

Orari: solo su appuntamento

Info: spazioorr@gmail.com
www.spazioorr.com

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