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DRO (TN) | www.italianstories.it

Iniziato con lo speciale pubblicato su Espoarte digital 86 e 1/2, continua la rassegna alla scoperta dei luoghi  e delle best practices in cui si creano e sperimentano le “nuove forme” della cultura oggi. Due nuove tappe di questo viaggio, il portale Italian Stories e Favara Farm Cultural Park in Sicilia: un luogo virtuale e uno pratico dove l’individuo, l’esperienza e la condivisione di conoscenza sono al centro e diventano i principali  elementi di un cambiamento culturale. Dalle interviste agli ideatori di questi progetti, emergono paradigmi innovativi e possibilità nuove per dare vita a pratiche culturali sostenibili e un modello di turismo basato sull’esperienza e sulla trasmissione di conoscenze.

Scopriamo ora il progetto Italian Stories, una piattaforma web che seleziona e mette in rete artigiani, designer e produttori selezionati, dando la possibilità ai viaggiatori appassionati di made in Italy di visitare laboratori e prendere parte ad esperienze e laboratori: un modo autentico per conoscere alcuni aspetti della produzione e del territorio italiano. Il loro progetto è una testimonianza concreta di un crescente interesse per la manualità locale nel nostro Paese, ma anche a livello internazionali; Italian Stories è stato infatti recentemente coinvolto  dall’emittente televisiva Ellemen China, nelle registrazioni di uno speciale che vedrà i “loro” artigiani a fianco di brand storici come Brunello Cuccinelli e d Ermenegildo Zegna.

Intervista a ELEONORA ODORIZZI e ANDREA MISEROCCHI di Valeria Barbera

Quali sono le parole chiave con cui descrivereste Italian Stories?
Relazione, bellezza, story living, esperienza.

Italian Stories: il team - Klunk22

Come nasce e che cosa è il progetto Italian Stories?
Italian Stories nasce dal desiderio di narrare attraverso grammatiche nuove e coinvolgenti il vero tesoro dell’Italia. Si sente spesso ripetere che cibo, turismo, moda e design sono le nostre vere risorse naturali, ma poi trovare il modo di veicolare, tutelare e accrescere questo tesoro non è così facile. Noi ci stiamo provando, il nostro progetto mira ad accrescere il valore della progettualità presente negli artigiani e connetterlo a una certa tipologia di viaggiatori, quelli che cercano esperienze autentiche e personalizzate, con gli artigiani italiani.
Il funzionamento della piattaforma è molto semplice. Il viaggiatore, o chi semplicemente vuole conoscere le realtà artigianali che proponiamo, potrà prenotare l’esperienza partendo dalla scelta del territorio o dalla tipologia di produzione, entrando direttamente in contatto con gli artigiani e il loro mondo. Dall’altra parte, gli artigiani, i designer o i produttori potranno inserire autonomamente la propria proposta, di visita, laboratorio o approfondimento, o ricevere richieste di esperienze su misura.

Quali sono le fasi principali attraverso le quali si costruisce un progetto di tale complessità?
Cercare di dare una chiave imprenditoriale ad un progetto di selezione e curatela è la sfida più ardua, soprattutto se a farlo è una realtà privata. Ma adesso che siamo partiti ci sembra che parecchi timori fossero infondati. Meglio così.
L’idea di progetto si è concretizzata a partire da un lavoro di gruppo molto coinvolgente, che in questi mesi ha legato l’Italia da nord a sud, raccogliendo lungo la strada collaborazioni impreviste e meravigliose, dimostrazioni d’interesse e quasi di affetto, nuovi incontri e affinità elettive. Noi siamo persone profondamente curiose e per primi ci piace scoprire l’Italia attraverso il punto di vista dell’artigianato, e ci piace perderci a scoprire segreti che nemmeno chi abita un luogo conosce.
Dal momento che siamo progettisti e amiamo il digitale, abbiamo cominciato a immaginare come sarebbe stato possibile valorizzare l’artigianato di qualità attraverso lo storytelling, e allo stesso tempo concedere a turisti ed appassionati la possibilità di fare delle vere e proprie esperienze, il tutto in una logica di promozione di nuove forme di turismo consapevole, in grado di sostenere la filiera produttiva locale.
Dove andrà sarà una bella scoperta, a noi piacciono le strade che non si sa dove vanno a finire.

Italian Stories: Marisa l'impiraressa-Venezia-E.Leveghi

Italian Stories propone una chiave di lettura per conoscere il nostro Paese in un modo più autentico, lontano da stereotipi e itinerari pre-confezionati; un turismo che conferisce all’esperienza e all’individuo un ruolo centrale e critico.
Come avete individuato questo tipo di esigenza? Il portale, infatti, sembra mettere a fuoco una domanda emergente in questo periodo anche se non ancora ben definita…
La domanda esiste eccome… Soprattutto dall’estero, poi, le persone sono molto curiose e interessate. Italian Stories dà la possibilità, non solo di visitare queste rare bellezze, ma soprattutto di parlare con gli artigiani e prendere parte al loro processo creativo, tramite il loro racconto e i loro workshop, a prescindere dal prodotto finito; si tratta di vivere l’esperienza della conoscenza, relazionandosi direttamente con gli artigiani. Abbiamo scoperto mille storie che mai avremmo immaginato, angoli di città che tutti hanno sotto gli occhi ma non vedono, spazi destinati da secoli alla produzione, reti di relazioni tra artigiani che tengono vivi sistemi di collaborazione antichissimi…
Gli appassionati del craft inoltre sono in forte aumento in molti paesi, soprattutto nel mondo anglosassone e nel Nord Europa. Noi abbiamo poi la fortuna di poter sovrapporre a questo fenomeno di riscoperta il marchio Made in Italy, che non è poco. Inoltre c’è anche un filone d’interesse che deriva dal desiderio di riscoprire le origini da parte degli emigrati italiani di seconda o terza generazione, così come anche una funzione educativa della produzione manuale, di cui oggi anche in Italia si torna a discutere: come sia indispensabile l’inserimento all’interno del percorso formativo scolastico. L’interesse dunque pare essere veramente a 360 gradi.
Da quando siamo on-line, riceviamo quotidianamente richieste sia da parte di artigiani che chiedono di entrare in piattaforma, sia da realtà pubbliche e privati, italiani e non, che ci chiedono informazioni, possibilità di contatto e che prenotano le esperienze dagli artigiani selezionati. Questo ci fa molto piacere ovviamente, e ci fa capire che i tempi sono maturi per certi linguaggi.

Italian Stories: Osvaldo pittore di tarocchi-D.Liguori

Italian Stories è attivo da un tempo relativamente breve ma è già ricco di tante preziose storie di artigiani che aprono i loro laboratori a visitatori e pubblico… Quali sono state le reazioni dei professionisti, come hanno accolto questo progetto?
Molti artigiani in una fase iniziale hanno avuto difficoltà a comprendere che a noi interessa spostare il focus dal valore materiale a quello immateriale della loro attività e far capire loro che da questo cambiamento possono trarre anche benefici economici. Rileggersi con paradigmi nuovi non è semplice, soprattutto se fino ad oggi hai focalizzato il tuo mestiere esclusivamente sulla produzione e non sulla tua esperienza. Una volta fatto questo scatto mentale però poi tutto diventa semplice, molti artigiani si vedono con occhi nuovi e questo aumenta la loro consapevolezza e li inorgoglisce. Per gli artigiani più giovani, invece, questo processo è molto più semplice e istintivo.

Italian Stories: Rossano il fonditore

Si evince dal vostro portale un’attenzione curatoriale alle realtà artigianali a cui date spazio… Quali sono i principali criteri cui vi ispirate per inserire gli artigiani su Italian Stories?
Gli artigiani e i loro prodotti, così come il processo creativo, sono selezionati sulla base di un criterio curatoriale che si ispira ad alcuni principi; non tutti i principi devono necessariamente essere compresenti, ma tutte le Italian Stories saranno caratterizzate da alcuni di questi valori:
• unicità – il prodotto deve avere caratteristiche di unicità e inimitabilità
• qualità – il prodotto deve avere innegabili qualità di realizzazione
• bellezza – il prodotto deve avere pregio estetico, a giudizio dei curatori
• storia – l’artigiano deve avere una storia interessante di legame con il mondo della produzione
• territorio – il prodotto deve essere espressione identitaria di un territorio
• contemporaneità – il prodotto reinterpreta la tradizione attraverso la chiave di lettura del design contemporaneo
Ovviamente, la qualità fondamentale che ricerchiamo negli artigiani è la capacità relazionale…

Eleonora Odorizzi e Andrea Miserocchi, progettisti e ideatori della piattaforma, hanno dato una nuova voce alle proprie competenze in ambito di turismo e di comunicazione. Eleonora si occupa della curatela del progetto e della comunicazione, mentre Andrea segue l’aspetto finanziario e di sviluppo del progetto. Il team di lavoro comprende la fotografa Claudia Corrent, che ha dato la linea visiva, il comparto di sviluppatori e designer della piattaforma Pippo Marino, Mitia Mambella e Annalisa Lever, il marketing con Enrico Presicci, la comunicazione online con Elena Chesta, lo sviluppo del business con Marco Scacchi.
Su tutta Italia è poi presente una rete capillare di story finder, che connettono i diversi luoghi e artigiani del paese con il quartiere generale di Italian Stories, all’interno di Centrale di Fies, con cui è attivo un co-working.

www.italianstories.it

Continua a leggere le altre “puntate” de I Nuovi Luoghi della Cultura su Espoarte Digital: http://bit.ly/espodigital86mezzo | http://bit.ly/espodigital87mezzo

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