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MILANO | Fondazione Marconi Arte moderna e contemporanea | 15 gennaio – 22 febbraio 2014

Gillo Dorfles (1910) è protagonista di una mostra, presso la Fondazione Marconi, in cui si presenta il suo lavoro pittorico degli ultimi trent’anni. Indiscussa, complessa e ricca personalità del panorama culturale italiano, Dorfles con la sua lunga, acuta e ancora propositiva attività rappresenta una preziosa testimonianza diretta di tutte le vicende artistiche del secolo scorso, vissute tanto da osservatore quanto da protagonista.
Artista, docente di estetica, filosofo e critico d’arte, Gillo Dorfles, prolifico e innovativo in ogni suo contributo, si è dedicato alla pittura fin dalla prima metà degli anni Trenta con lavori di matrice surreale che venivano realizzati con la tempera grassa all’uovo, antica tecnica dei grandi maestri del Quattrocento.
Egli fin da quegli anni dichiara che la sua arte non segue e mira a qualcosa di preciso, ma vuole interessarsi ai simboli e ai segni pre-esistenti (la croce, la luna, il sole, …) ridotti in forme archetipali e universali. Questa ricerca pittorica si definisce secondo processi organici e surreali che l’allontanano dagli schemi di un astrattismo algido. In questo senso le tele divengono visioni necessarie di immagini mentali, trascrizioni quasi di ricordi consci o memorie inconsce.

L'orecchio di Dio, 1996, acrilico su tela cm 180 x 200
Dopo essere stato tra i fondatori del MAC (Movimento Arte Concreta), dal 1958 diminuisce l’attività pittorica per seguire i suoi studi e ricerche teoriche oltre a dedicarsi ad un appassionato insegnamento. In questo periodo prevale il suo interesse critico per quei movimenti che caratterizzano la seconda metà del Novecento e riprenderà la pittura solo dopo gli anni Ottanta.
Questa mostra presenta proprio gli ultimi trent’anni della produzione di Dorfles fino ad oggi: sono opere che realizza con tecniche miste e alle quali si accostano anche delle ceramiche e una scultura (recentemente realizzata). Trenta opere documentano le sue atmosfere inquiete e grottesche, le figure in continua trasformazione, i suoi caratteristici personaggi e le sue presenze emblematiche.
Si ritrova quindi tutto l’universo immaginifico di Dorfles, dove emerge forte la tensione generativa e visionaria della linea che, instancabile, palesa gli spunti della sua feconda fantasia. Gillo Dorfles racconta, dunque un’energia interiore con una pittura sempre libera e istintiva e, per questo, sorprendente e catalizzatrice di attenzione.
Ha scritto Luigi Sansone, curatore della mostra, nel Catalogue raisonné di Mazzotta edito nel 2010:

“L’opera pittorica di Gillo Dorfles è tutta pervasa da una rara capacità di coinvolgere lo spettatore nel piacere di cercare e ritrovare in essa quel misterioso mondo interiore che è in ciascuno di noi e che, distratti come siamo da superficiali sollecitazioni esterne, purtroppo tendiamo a dimenticare. Sono lavori intriganti e stimolanti che ci riconducono alle essenze della vita, a percezioni lontane vissute a livello conscio e inconscio, con sorprendente e compiaciuta curiosità.”

La mostra si arricchisce di due conferenze (21 gennaio e 11 febbraio 2014) che prendono in esame non solo la testimonianza dell’inesauribile passione di Dorfles per l’arte, ma anche la sua lucida osservazione di tutti quesi fenomeni che a questa si sottintendono e che la motivano. Animeranno gli incontri lo stesso Gillo Dorfles, Luigi Sansone e Claudio Cerritelli.

Gillo Dorfles. Ieri e oggi
a cura di Luigi Sansone 

Conferenze:
intervengono Gillo Dorfles e Luigi Sansone e Claudio Cerritelli
Il rinnovamento dell’arte italiana negli anni Quaranta e Cinquanta dello scorso secolo
15 gennaio 2014 

Uno sguardo e una riflessione sull’arte contemporanea
22 febbraio 2014 

Fondazione Marconi Arte moderna e contemporanea
Via Tadino 15, Milano 

Orario: da martedì a sabato 10.00-13.00 e 15.00-19.00
Ingresso libero 

Info: +39 02 29419232
info@fondazionemarconi.org
www.fondazionemarconi.org

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