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TORINO | Fondazione Sandretto Re Rebaudengo | 31 gennaio – 21 aprile 2013

di ALESSANDRA CASADEI

La mostra di Gerhard Richter alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo è senza dubbio un evento imperdibile per chiunque abbia interesse alla complessità della società contemporanea. Richter è uno dei più grandi artisti viventi della nostra epoca, che è riuscito a portare l’arte e la pittura a livelli estetici completamente nuovi. Talmente sorprendenti che a volte lasciano il pubblico al limite della perplessità. Immaginate di entrare in un museo ed invece dei quadri dipinti dai grandi artisti, ritrovarvi davanti alle loro fotografie: semplici stampe, delle immagini scattate all’originale. Niente bellezza della pennellata, nessuna esperienza della materia pittorica, solo un’immagine freddamente riprodotta. Truffa! Scandalo! Ridateci i soldi del biglietto! Verrebbe da gridare. E invece no, non è così che funziona.

Andiamo a Torino per vedere uno dei più grandi pittori viventi e ci ritroviamo con delle ristampe dei suoi lavori più famosi. Ma di cosa si tratta davvero? Si chiamano “Edizioni”, fotografie dei lavori pittorici dell’artista che egli ripropone a volte cambiandone il supporto, altre volte con interventi grafici, altre volte ancora solo attraverso la mediazione fotografica per studiare, grazie a quelli della stampa industriale, i meccanismi della visione e della riproduzione della realtà. Dove sono i suoi quadri, dove la magia della pittura? Sono mediati, re-impastati dalla stampa in nuovi processi di rifrazione della materia pittorica.

“L’illusione – o meglio l’apparenza, la somiglianza – è il tema della mia vita (…) Tutto questo è, sembra, ed è visibile a noi perché lo percepiamo attraverso la luce riflessa della somiglianza. Nient’altro è visibile” (Gerard Richter: Texts, Writings, Interviews and Letters 1961-2007, London 2009, Thames & Hudson p. 215)

E allora ad una mostra così ci si va per riflettere, insieme all’artista, su cosa sia davvero un’immagine, su cosa sia reale e cosa no (non a caso la mostra si apre con un grande specchio alla parete), e anche si va per partecipare alla più grande collezione al mondo dell’opera di Richter. Già, perché quello che la Fondazione espone è il sogno di un collezionista tedesco, Thomas Olbricht, che negli anni ’80 vede nelle “Edizioni” di Richter una raccolta potenzialmente finita di opere d’arte, la collezione perfetta, e non si lascia sfuggire l’occasione.

In definitiva quindi, questa mostra non ha proprio nulla da invidiare alle grandi retrospettive che a questo artista sono state dedicate da Tate Modern e Centre Pompidou, lo scorso anno. Si tratta semmai di un’altra sfaccettatura del prisma che è la grande esperienza che Richter ha portato al mondo dell’arte.

Gerhard Richter – Edizioni 1965-2012 dalla Collezione Olbricht
a cura di Wolfgang Schoppmann e Hubertus Butin

31 gennaio – 21 aprile 2013

Fondazione Sandretto Rebaudengo
Via Modane 16, Torino

Info: +39 011 3797600
info@fondsrr.org
www.fondsrr.org

 

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