MATERA | Museo Nazionale Palazzo Lanfranchi | 20 ottobre 2023 – 10 gennaio 2024
di TOMMASO EVANGELISTA
A oltre un secolo dalla sua nascita, il Futurismo dimostra di avere una forza propulsiva inesauribile, e questa vitalità è stata recentemente celebrata con l’inaugurazione di una mostra straordinaria presso il Museo Nazionale Palazzo Lanfranchi di Matera. La mostra, intitolata Futurismo Italiano. Il contributo del Mezzogiorno agli sviluppi del Movimento è stata inaugurata alla presenza del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e del Direttore Generale dei Musei, Massimo Osanna, è mostra la vitalità delle tematiche avanguardistiche applicate ad un contesto poco studiato e valorizzato. Come la precedente rassegna Rinascimento visto da Sud. Matera, l’Italia Meridionale e il Mediterraneo tra ‘400 e ’500, l’esposizione offre un’opportunità unica di esplorare e valorizzare l’importante contributo del Sud Italia al movimento e rivela come il Futurismo abbia radici profonde anche nel Meridione, e come gli artisti abbiano contribuito in modo significativo alla crescita e allo sviluppo.
La mostra presenta oltre 130 opere, tra dipinti, sculture e disegni, provenienti da musei pubblici, fondazioni, archivi e collezioni private. Questo percorso è arricchito da documenti d’archivio, alcuni dei quali inediti, provenienti da diverse istituzioni. Tra i contributi più significativi, 25 manifesti futuristi dal Museo Nazionale Collezione Salce testimoniano la collaborazione tra il Museo nazionale di Matera e la Direzione regionale Musei Veneto nel quadro del progetto “Futurismi.”
Un aspetto particolare della mostra è l’attenzione dedicata agli aeropittori, un gruppo di futuristi noti per le loro opere legate a prospettive riprese dal cielo attraverso il volo di aerei. Marinetti stesso delineò le varie categorie di aeropittura nel 1939, come l'”Aeropittura stratosferica cosmica biochimica” rappresentata da Prampolini e Crali, o l'”Aeropittura essenziale, mistica ascensionale simbolica” con Fillia e Diulgheroff. Tali artisti hanno contribuito in modo significativo al Secondo Futurismo con il loro approccio innovativo alla veduta.
“Da una finestra della Sala degli Archi di Palazzo Lanfranchi, una delle sedi del Museo Nazionale di Matera, si ha una visione dall’alto, privilegiata e forte dei Sassi: volumi differenti che si affollano in modalità scomposte a costruire un palinsesto inquietante, quasi un ritmo sincopato. Da quella visione ‘aeropittorica’ è nata l’idea di una mostra sul Futurismo e il Mezzogiorno”, racconta il curatore Massimo Duranti.
La mostra si concentra anche sulla declinazione grafica, mettendo in evidenza l’importanza dei manifesti pubblicitari. Tali manifesti, spesso trascurati, hanno un linguaggio visivo unico caratterizzato da elementi tipografici innovativi, colori accesi, e un approccio all’arte che abbraccia l’audacia e la sperimentazione. L’esposizione si estende dal 1915 al 1940, esplorando tre principali filoni all’interno del movimento futurista: l’interpretazione della figura umana, la velocità e il movimento, e l’espressione della cultura e della società.
La rassegna non solo celebra i nomi noti del Futurismo come Boccioni, Balla, Severini e Carrà, ma mette in luce figure meno conosciute e altrettanto significative, come Roherssen, Bologna e Castellana. Inoltre, la mostra dedica uno spazio speciale al contributo della Lucania, con la presentazione di due rare opere di Joseph Stella, nativo di Muro Lucano, definito “il primo futurista d’America.”
Dalla pittura alla scultura, dalla musica alla moda, i futuristi non si sono limitati a creare opere d’arte convenzionali, ma hanno anche ampliato la loro sfera di influenza su ogni aspetto della vita umana. Questo è ciò che rende il Futurismo così filosoficamente rilevante: la sua idea di “Ricostruzione dell’Universo” è un’applicazione pratica della filosofia dell’estetica alla realtà quotidiana.
La sezione dedicata alle “arti applicate” dimostra come il Futurismo fosse una filosofia totale, che cercava di reinventare la vita in ogni sua manifestazione. Mobili, abiti, maioliche e pubblicità riflettono il desiderio dei futuristi di sfidare le convenzioni e di creare un’estetica completamente nuova. Questa ambizione filosofica ha portato a una profonda riflessione sul rapporto tra arte e vita, un tema centrale nella filosofia estetica.
L’esposizione offre ai visitatori un affascinante viaggio attraverso la storia del Futurismo, dagli anni Dieci agli anni Quaranta, esplorando i legami profondi tra questo movimento e il Sud Italia mettendo in evidenza non solo le opere dei grandi protagonisti, ma anche il contributo significativo degli artisti meridionali, offrendo una prospettiva unica e innovativa sull’avanguardia. La mostra rimarrà aperta fino al 10 gennaio 2024 ed è un’opportunità straordinaria per scoprire opere raramente esposte e per apprezzare i talenti di artisti meno noti che hanno contribuito in modo significativo alla ricerca. “Futurismo Italiano” a Matera rappresenta un omaggio all’arte e alla creatività del Meridione, dimostrando che l’eredità del Futurismo è ancora viva e influente anche dopo un secolo dalla sua nascita.
Futurismo Italiano. Il contributo del Mezzogiorno agli sviluppi del Movimento
a cura di Massimo Duranti
promossa e organizzata dal Museo Nazionale di Matera in collaborazione con la Direzione Regionale Musei Veneto.
20 ottobre 2023 – 10 gennaio 2024
Museo Nazionale Palazzo Lanfranchi
Piazza G. Pascoli 1, Matera