MILANO | Galleria Giovanni Bonelli | 21 febbraio – 30 marzo 2014
di Francesca Caputo
Il perturbante immaginario fantastico, surreale, di Fulvio Di Piazza mette in scena, con ironia, un catalogo delle percezioni di un futuro prossimo a venire, proponendo una riflessione sulle derive della società attuale e le emergenze ambientali.
Con la personale Pacific, negli spazi milanesi della Galleria Bonelli, gioca sulla percezione inquietante e caleidoscopica, di scenari naturali giunti all’apice della deturpazione dell’uomo e che, dal collasso, si evolvono in nuove ibridazioni mutanti, generando imponenti mostri-spazzatura, veri e proprie discariche antropomorfe.
Mescolando gusto dell’orrido, bellezza terribile della catastrofe, paradossale e grottesco, suggestioni prelevate tanto dal fantasy, dalla fantascienza, quanto da una antica tradizione pittorica del paesaggio, questo ciclo di opere inedite riflette il pensiero espresso da Jeremy Rifkin nel saggio Entropia. Basato sulla seconda legge della termodinamica – materia e energia presenti nell’universo possono essere trasformate in una sola direzione, da uno stato utilizzabile a uno inutilizzabile, mostrando la tendenza universale di tutti i sistemi a muoversi da una situazione di ordine a una di disordine – l’autore analizza le conseguenze della minaccia dovuta alla scarsità di risorse e riscaldamento globale.
I nuovi lavori presuppongono uno sguardo lento, riflessivo, da lontano, perché solo allargando la visione si ricompone l’insieme. Le immagini saturano tutto lo spazio disponibile, in un avvolgente horror vacui, prendono forma dalla materia pittorica densa e spessa, da ammassi di colori artificiali, da piccole tracce astratte di pennello.
Come in Ratspiderbat (2013), dove un albero diventa edificio in movimento dalle finestre illuminate (che ricorda Il castello errante di Howl di Hayao Miyazaki), o in Pacific (2014), l’olio su tela di grandi dimensioni che dà il titolo all’intera mostra.
Il decadente caos che emerge dalle acque rimanda al disastro ecologico irreversibile del Pacific Trash Vortex, un continente formato da frammenti di plastica in sospensione nell’Oceano Pacifico.
Un invito a riflettere sull’indifferenza della società civile, dei singoli individui nel quotidiano, verso il problema dello sfruttamento delle risorse, lo scellerato comportamento umano rispetto all’ambiente, sempre più inquinato, devastato, cementificato.
Fulvio Di Piazza. Pacific.
21 febbraio – 30 marzo 2014
Galleria Giovanni Bonelli
Via Luigi Porro Lambertenghi 6, Milano
Orari: martedì-venerdì 11.00-19.00; lunedì su appuntamento
Info: +39 02 87246945
info@galleriagiovannibonelli.it
www.galleriagiovannibonelli.it