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MILANO | Effearte Gallery | 19 settembre – 15 novembre 2013

di ALESSANDRO TRABUCCO

Base fotografica, tecnica pittorica, due linguaggi mescolati a creare immagini rarefatte ed intimiste, piccole scene che raccontano di momenti e gesti legati tra loro da un sentimento quasi nostalgico, di delicata reminiscenza. Le opere di Enrico Tealdi, in mostra alla galleria Effearte di Milano, sorprendono soprattutto per la distanza da tutto ciò che in questa epoca viene urlato attraverso ogni mezzo di comunicazione possibile, statico o in movimento; lo stupore che suscitano è prodotto dalla silenziosa atmosfera che creano, immagini non bisognose di composizioni complesse e dettagliate, ma che rappresentano l’essenzialità di un ricordo, quei due o tre elementi che la memoria ha salvato facendoli riemergere dal marasma di immagini accumulate nel tempo e mescolate nella mente di ognuno di noi.

Enrico Tealdi, Era un piccolo mondo e si teneva per mano, veduta della mostra installata, courtesy galleria Effarte

La particolarità del lavoro di Tealdi è proprio quella di riuscire ad evocare situazioni nelle quali tutti potrebbero riconoscersi, perché legate ad un vissuto che accomuna le esperienze umane, soprattutto quelle dell’infanzia, periodo della vita nel quale il gioco e la spensieratezza dovrebbero esserne gli elementi fondamentali.

Enrico Tealdi, Conversazione (dettaglio), courtesy Effearte

Lo spettatore che osservi queste opere si trova catapultato in un’altra dimensione temporale, comunque realistica ed oggettiva, ma che conserva una propria purezza espressiva, perché connessa soprattutto alla memoria, alla propria esperienza emotiva, ad una quotidianità che ha lasciato in ogni caso un’impronta indelebile, senza che si sia dispersa nel nulla di una successione di eventi distinti ma irrevocabili.

L’artista isola personaggi e oggetti, inserendo una sorta di simbolo grafico ricorrente e significativo, un “filo”, una segno che unisce ma non incatena al passato, piuttosto vuole sottolineare l’idea di una continuità, che è impossibile spezzare, mantenendo i personaggi rappresentati legati tra loro da questa delicata traccia eseguita a matita.

Come un libro di ricordi, le opere di Tealdi coinvolgono lo sguardo e lo interrogano, smuovono i sentimenti sopiti di un tempo passato che nella memoria rimane uguale a se stesso, perché conservato in un continuo “presente virtuale”, dato da una volontà precisa di non lasciarlo incustodito, ma fissato in immagini che lo salvano dall’oblio, trasformando ciascun “istante” in un “momento”, cioè in una situazione che sia degna di essere rievocata e, soprattutto, immortalata, per sempre.

Enrico Tealdi. Era un piccolo mondo e si teneva per mano
a cura di Giulia Sargiacomo
testo critico Veronica Liotti

19 settembre – 15 novembre 2013

Effearte Gallery
Via Ausonio 1 A, Milano

Orari: lunedì/venerdì 10-13 | 14-19
sabato su appuntamento

Info: +39 02 89096534
www.effeartegallery.com

 

 

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