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GENOVA | ABC Arte | Fino al 26 novembre 2022

Intervista a LUCA BOCHICCHIO di Andrea Daffra

Odore di incenso, luce soffusa, drappi rossi e mazzi di rose: è la scenografia perfetta per esprimere al meglio il linguaggio della scultura di Zoe Williams, artista inglese in mostra per la prima volta in Italia negli spazi della galleria genovese ABC Arte. In un incalzarsi di vizi e rimandi alle nostre debolezze, artista e curatore ci conducono in un mondo altro grazie a un immersione totale nello spazio espositivo.

Credo sia opportuno iniziare questa nostra conversazione con un breve inquadramento del progetto partendo dalle basi, ossia dalla residenza d’artista di Zoe Williams.
Comincio col dire che attraverso Casa Museo Jorn (un museo pubblico di proprietà del Comune di Albissola Marina, riaperto nel 2014 dopo un lungo restauro), dal 2016 promuoviamo le residenze di artisti internazionali.
Zoe Williams aveva espresso desiderio di vivere qui una residenza per lavorare la ceramica già a fine 2019, ma l’esplosione della pandemia nel marzo 2020 ha purtroppo congelato il progetto.
Zoe è un’artista che lavora stabilmente già da molti anni con la ceramica, e dunque l’idea di una residenza ad Albisola era nata da una collaborazione che avevo avuto con la galleria che ne rappresenta e promuove il lavoro: Ciaccia-Levi di Parigi (e ora anche Milano). Nel 2022 questo progetto ha ripreso forza in una veste nuova, che prevedeva una partnership con ABC Arte. Antonio Borghese, direttore della galleria di Genova, si è appassionato al lavoro di Zoe al punto da realizzarne una mostra personale (la prima di questa artista in Italia), con la collaborazione di Ciaccia-Levi. Zoe è così arrivata ad Albisola all’inizio di aprile 2022, per trascorrere un periodo di quasi tre mesi nella manifattura ceramica Studio Ernan Design, dove ha prodotto i lavori scultorei che costituiscono il nucleo della mostra Capital Vice.

Zoe Williams. Capital Vice, ABC-ARTE, 2022, installation shots. Courtesy of the Artist, ABC-ARTE Genova, Ciaccia Levi Paris-Milan

Capital Vice, titolo e concept espositivo si sposano perfettamente: uno spazio “teatrale” in cui si manifesta il mondo dell’eccesso, della provocazione, dello spaesamento, dell’“incubo”. Del resto le opere sono nate proprio per condurre l’osservatore all’interno di un mondo “viziato” e apparentemente lontano. Tuttavia i livelli di lettura sono molteplici, come spesso accade, è questo il caso?
Eccesso, provocazione, spaesamento e incubo, come tu giustamente rilevi, sono fondamenti della poetica visuale di Zoe Williams, che lei declina in lavori scultorei, grafici (attraverso il disegno), video e performativi. Il vizio capitale alla base di titolo e concept solo a un primo livello semantico richiama i vizi capitali della teologia cristiana, in realtà a un livello più profondo Zoe ha lavorato sul vizio del capitale, inteso come capitalismo ma anche come retaggio di sopruso e dominazione in chiave economica e sociale, colonialista e maschilista. Proprio per questo le opere sono attraversate da uno spirito e da un’iconografia femminile, passionale, sanguinolenta, erotica. Sono tutti segni e segnali di un potere alternativo, che sfugge al controllo autoritario del patriarcato.

Zoe Williams. Capital Vice, ABC-ARTE, 2022, installation shots. Courtesy of the Artist, ABC-ARTE Genova, Ciaccia Levi Paris-Milan

Una mostra “immersiva” ed esperienziale che offre una visione interessante del linguaggio della scultura; alla base pare esserci, ma correggimi se sbaglio, la necessità di dover trovare un compromesso tra una scenografia estraniante che esprima il messaggio dell’artista e un’esposizione che ponga in risalto la sua incredibile prodezza tecnica, senza prevaricazioni reciproche. Personalmente credo che l’equilibrio sia stato raggiunto, è stato facile? Tornando all’oggetto scultoreo e alla sua raffinatezza esecutiva, vuoi fare un piccolo commento?
L’equilibrio che hai notato, e che spero sia emerso dall’allestimento, è quello tra la necessità assoluta, da parte di Zoe, di valorizzare i lavori scultorei nella loro ricchezza plastica e cromatica, e la sua volontà di articolare l’esposizione in un’unica installazione teatrale, in cui la luce, lo spazio, il ritmo, i tessuti, i fiori, i profumi, e i suoni non solo completano le sculture, ma le animano.
Quanto ai lavori scultorei devo dire che Zoe è un vero “asso”: ho avuto la fortuna di conoscere un’artista incredibilmente capace, feconda e intelligente. Quel che mi ha colpito è la sua piena consapevolezza e chiarezza di visione, che ha mantenuto anche nelle prime fasi frenetiche del work in progress, ovvero quando modificava e adattava il concept del progetto (e quindi della mostra) sulla base degli stimoli che riceveva dai luoghi e dalle riflessioni culturali che ne derivavano. I nostri incontri in laboratorio erano ricchi di stimoli e confronti su poetica, espressione, storia dell’arte e sistemi culturali e sociali.

Zoe Williams. Capital Vice, ABC-ARTE, 2022, installation shots. Courtesy of the Artist, ABC-ARTE Genova, Ciaccia Levi Paris-Milan

Temi, linguaggio, aspetti salienti della scultura di Zoe Williams in poche parole.
Ricordo che fin dai mesi che hanno preceduto l’inizio della residenza discutevamo molto, a distanza, intorno alla sua concezione di scultura. Anzitutto è sempre una scultura orientata all’estensione sociale e collettiva; lei cerca e si aspetta un coinvolgimento psicologico ed esperienziale molto forte da parte dello spettatore. Cerca poi un confronto con il classico ma non in termini di citazione o appropriazione, quanto di assunzione di valori all’interno delle forme e dei volumi plastici delle opere. Questa ricerca fa sì che dal più piccolo pezzo fino alle grandi sculture, la forza plastica dei lavori si mantenga su alti livelli di tensione. Tali forme così sinuose, i rilievi e le concavità molto marcate ma sempre in qualche modo armoniche, giocano e trovano valorizzazione nell’uso ineccepibile del colore. In questo il richiamo più vicino secondo me è al Lucio Fontana delle nature morte degli Anni Trenta. Abbiamo parlato tanto di questo, e Fontana è un artista che Zoe ama e studia molto. Un altro aspetto di natura simbolica è la compresenza di elementi figurativi che si combinano, componendo nuovi sistemi astrologici. Gli oggetti scultorei ben riconoscibili come le colonne, i calici, i vasi e gli specchi barocchi, i busti, vivono una sorta di metamorfosi, diventando essi stessi corpi umani ibridi e organici, non a caso grazie alle aperture di orifizi come ani, labbra vaginali, bocche, ecc. Appaiono poi serpenti, cuori, frecce, monete, vermi, ecc. Ma è sempre il colore (passionale, espressionista, anti-naturalista) a proiettare tutto questo in una dimensione del sacro e del pulp, e mai del lezioso e didascalico.
Vi è, al di sotto di tutto questo, una consapevole attrazione e riflessione intorno all’artigianalità del manufatto, alla preziosità e all’uso sociale e culturale delle arti decorative, che per Zoe è molto importante.

Infine ti chiedo: Savona e Albisola 2023, grandi progetti all’orizzonte?
Savona è la città in cui vivo da molti anni e in cui ho iniziato ad avere progetti artistici a medio e lungo termine soltanto a partire da quest’anno, da quando cioè mi è stata affidata la co-direzione (insieme a una squadra di colleghi e professionisti fantastici) del Museo della Ceramica di Savona. Prima d’ora, per me, i progetti che realizzavo in questo territorio si concentravano nel Museo Diffuso Albisola (MuDA, ndr), che comprende Casa Museo Jorn. Certamente, il fatto di avere adesso una direzione congiunta di queste due realtà, molto diverse nella struttura ma affini per identità e vocazione, cambia il modo di progettare e, finalmente, permette di farlo con una visione e una programmazione unitarie di più ampio respiro. Grazie al cambio di amministrazione e alla maturazione di alcune situazioni, la città si trova ora in un interessante momento di trasformazione, che potrà fare la differenza o meno per le generazioni future, a seconda di come verrà gestito e di come saremo tutti insieme in grado di gestirlo. Per quel che riguarda Casa Museo Jorn daremo avvio l’anno prossimo al progetto di residenza e di mostra di David Adamo, Giacomo Porfiri e Wolfgang Staehle. Al Museo della Ceramica di Savona e al Centro Esposizioni del MuDA inaugureremo invece una mostra sulle ceramiche di Wifredo Lam, in collaborazione con il Museo Nazionale della Ceramica de l’Avana, dove la mostra si trasferirà a fine anno. Avremo poi nuove incursioni, piuttosto sperimentali, di artisti contemporanei ma anche approfondimenti sulla storia e la tradizione locali, ma di questo non posso anticipare ancora nulla.

 

Zoe Williams. Capital Vice
a cura di Luca Bochicchio
con il contributo critico di Caterina Avataneo
e la collaborazione di Paola Gargiulo

Fino al 26 Novembre 2022

ABC Arte
Via XX Settembre 11A, Genova

Orari: mar – sab: 09:30 – 13:30  14:30 – 18:30
dom – lun: su appuntamento

Info: +39 010 8683884
info@abc-arte.com
https://www.abc-arte.com/

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