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VENEZIA | La Biennale di Venezia | 23 aprile – 27 novembre 2022

Nella cornice di Ca’ Giustinian a Venezia, durante la cerimonia di premiazione che sancisce anche l’inaugurazione ufficiale per il pubblico della 59. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, sono stati assegnati i premi dell’edizione del 2022. Così la giuria internazionale – composta da Adrienne Edwards (Presidente di Giuria), USA; Lorenzo Giusti, Italia; Julieta González, Messico; Bonaventure So Bejeng Ndikung, Camerun; Susanne Pfeffer, Germania – ha attribuito il riconoscimento principale del Leone d’Oro per il Miglior Artista partecipante alla Mostra Internazionale Il latte dei sogni all’americana Simone Leigh (Chicago, 1967) motivando con queste parole l’assegnazione:

“Per la monumentale scultura all’ingresso dell’Arsenale, rigorosamente ricercata, realizzata con virtuosismo, potentemente suggestiva che, insieme a Belkis Ayón, ha fornito un’avvincente apertura alle idee, sensibilità e proposte di cui è costellato e animato Il latte dei sogni.”

La scultura di Simone Leigh che accoglie i visitatori all’Arsenale di Venezia

Il Leone d’Argento è stato assegnato ad Ali Cherri (Beirut, 1976) come giovane partecipante alla Mostra Internazionale: 

“Per una presentazione interdisciplinare e stratificata che porta la meditazione su terra, fuoco e acqua da una prospettiva costruttiva a una dimensione mitologica, rispecchiando la mostra stessa Il latte dei sogni nel suo aprirsi ad altre narrazioni che si discostano dalla logica del progresso e della ragione.”

Ai precedenti riconoscimenti si aggiungono anche le due Menzioni Speciali attribuite a Shuvinai Ashoona (Kinngait, 1961) perché:

“Rivela nei suoi disegni e dipinti la profondità delle cosmogonie indigene Inuk. Un’esistenza in cui le specie sono interdipendenti l’una dall’altra, senza la mediazione della colonialità del potere della specie umana. Riconoscendo le violenze dell’impresa coloniale, Ashoona, nel suo lavoro propone la possibilità di sfuggire a una via senza uscita ascoltando con attenzione e profondità la saggezza degli indigeni.”

e a Lynn Hershman Leeson (Cleveland, 1941): 

“Per aver indicizzato le questioni cibernetiche che attraversano le mostre in modo illuminante e potente, in un atteggiamento che risale anche a momenti visionari della sua stessa pratica che prevedeva l’influenza della tecnologia nella nostra vita quotidiana.”

La giuria internazionale della 59. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia

Il Leone d’Oro per la Miglior Partecipazione Nazionale va a Sonia Boyce con l’opera Feeling Her Way (Padiglione Gran Bretagna – Giardini; commissario Emma Dexter, British Council; curatore Emma Ridgway) con la seguente motivazione:

“Propone un’altra lettura delle storie attraverso il suono. Lavorando in collaborazione con altre donne nere, svela una moltitudine di storie rimaste inascoltate. Boyce propone un linguaggio molto contemporaneo nelle forme frammentate che lo spettatore ricostruisce attraverso la sua esperienza nel padiglione. Vengono poste importanti questioni di prova in opposizione alla perfetta sintonia, così come le relazioni tra le voci in forma di coro, a distanza e in diversi punti della mostra.”

Sono poi state individuate due Menzioni Speciali sempre nell’ambito delle Partecipazioni Nazionali che vanno alla Francia per Les rêves n’ont pas de titre / Dreams have no titles di Zineb Sedira (Padiglione Francia – Giardini; commissario Institut Francais con il Ministero per l’Europa e gli Affari Esteri e Ministero della Cultura; curatori Yasmina Reggad, Sam Bardaouil e Till Fellrath) motivando con queste parole la decisione:

“Come riconoscimento e gratitudine per lo scambio di idee e la solidarietà, come l’idea di costruire comunità nella diaspora. Per aver esaminato la complessa storia del cinema oltre l’occidente e le molteplici storie di resistenza nel suo lavoro.”

e all’Uganda, presente come nuova partecipazione con Radiance: they dream in time di Acaye Kerunen e Collin Sekajugo (Padiglione Uganda – Palazzo Palumbo Fossati; commissario Naumo Juliana Akoryo; curatore Shaheen Merali):

“Come riconoscimento della loro visione, ambizione e impegno al servizio degli artisti che lavorano nel loro paese. Utilizzando materiali scultorei rivestiti di rafia Acaye Kerunen propone la sostenibilità come pratica e non solo come politica o mera astrazione.”

Inoltre, su proposta di Cecilia Alemani, curatrice della 59. Esposizione Internazionale d’Arte, il CdA della Biennale di Venezia, presieduto da Roberto Cicutto, ha conferito due Leoni d’Oro alla Carriera alle artiste Katharina Fritsch (Essen, 1956) e Cecilia Vicuña (Santiago del Cile, 1948).

Info: www.labiennale.org

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