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PARMA | OFFICINA LEO VAN MORIC | 16 MARZO – 24 APRILE 2024

È dedicata ad Atlantide, l’isola che “nel volgere di un giorno e di una brutta notte […] ingoiata dal mare scomparve”, la mostra personale di Debora Romei (Castelnovo ne’ Monti, Reggio Emilia, 1970) che segna il ritorno dell’artista sulla scena della pittura contemporanea, dopo alcuni anni di studio e ricerca. Omaggio al mondo scomparso per antonomasia, ma anche inno alla scoperta di un luogo immaginario e mitico, dove si rivela infine il senso ultimo delle cose.

Debora Romei, Atlantide 7, 2022, acrilico e olio su lino, cm 65x65x3,5. Ph. Carlo Vannini

Curata da Leonardo Regano presso l’Officina Leo Van Moric di Parma, un’ex officina meccanica completamente restaurata e convertita all’arte e alla cultura, l’esposizione intende studiare i legami profondi su cui si basano le relazioni umane, attraverso un linguaggio pittorico che guarda all’astrattismo americano, distanziandosi dal figurativismo dominante nella pittura italiana contemporanea.

Il percorso espositivo comprende una ventina di opere inedite, tutte realizzate dal 2020 al 2024, che tracciano un’ampia e significativa visione della recente ricerca dell’artista e, in particolare, dell’ultimo anno di lavoro. Accanto ai dipinti di grandi dimensioni ad olio o acrilico su tela, sono presentati alcuni lavori più piccoli su lino e cotone.

Debora Romei, Atlantide 9, 2022, acrilico su tela, cm 220x167x3,5. Ph. Carlo Vannini

Ad aprire idealmente la mostra è il grande trittico AFÌEMI, collocato al centro dell’ex officina. Un’opera di estremo impatto visivo, in cui l’artista convoglia la propria biografia ed emotività in una pittura materica, caratterizzata dal contrasto tra il bianco e il nero e articolata in segni dalle sembianze biomorfiche.

“I dipinti di Debora Romei – si legge nel testo di Leonardo Regano – sono radicali nella scelta di espandere lo spazio dell’opera in quello dell’osservatore. Le striature del pennello sono filamenti lunghi e morbidi, carichi di sensorialità. Si moltiplicano sulla tela con una ripetizione barocca, rimanendo però lievi ed eterei. Onde di colori terrosi e profondi, come i rossi, i blu e i verdi si intrecciano a bande di colorazioni più delicate e vivaci, i rosa, gialli e gli azzurri, muovendosi attraverso la tela, simili a corde o a sequenze di note musicali. In questa gestualità ripetuta si coglie il nesso con l’Es, con il libero fluire energetico tra micro e macro-mondo che unisce l’essenza della pittura a quella della musica. Alla continua ricerca di leggerezza, il suo lavoro tende anche a svincolarsi dal rigido supporto del telaio e definirsi come tela autonoma che si libera nello spazio”.

Debora Romei, AFÌEMI 1, 2020, olio su cotone, cm 250x190x3,5. Ph. Carlo Vannini

La mostra presso l’Officina Leo van Moric si pone come un nuovo inizio per Romei, che qui presenta un percorso pittorico rinnovato e aggiornato verso una sensibilità riformata per la materia e una pratica originale.

Debora Romei

Debora Romei. Atlantide
A cura di Leonardo Regano

16 marzo – 24 aprile 2024

Officina Leo van Moric
Via Gramsci 17/E, Parma

Vernissage: sabato 16 marzo, ore 17.30-20.00
Finissage: mercoledì 24 aprile, ore 17.30-20.00
Visite su appuntamento (WhatsApp + 39 340 4118517)
Ingresso gratuito

Catalogo Grafiche STEP, Parma, 2024

Info: +39 348 0948950
info@leovanmoric.it
www.leovanmoric.com

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