Non sei registrato? Registrati.
BOLOGNA | CUBO | 20 gennaio – 28 marzo 2020

di ALICE ZANNONI

L’attività di CUBO conquista sempre più spazio nella settimana dell’art week bolognese, tanto che quest’anno la mostra One, Too, Free. Specchi ombre visioni di Alessandro Lupi a cura di Ilaria Bignotti sale sul podio della sezione Main Project nell’ambito di ART CITY Bologna 2020 in occasione di Arte Fiera. Ma non basta parlare di mostra per definire quella che a tutti gli effetti è una programmazione di eventi che inizia il 20 gennaio con l’inaugurazione della personale e che prosegue a ritmo serrato per una settimana con il progetto “das – dialoghi artistici sperimentali” giunto alla terza edizione che, a cura di Federica Patti, entra nel progetto dell’artista genovese restituendo una visione esperienziale e sperimentale dello stesso attraverso ben tre incontri che sollecitano punti di vista diversi sull’opera.

Proprio sull’equivoco, inteso come espressione verbale che si presta a essere interpretata in più modi, si gioca la personale di Alessandro Lupi a partire dal titolo – geniale – la cui pronuncia è la medesima di “one, two, three” nonostante la forma scritta sia altra e il significato di conseguenza diverso… che è un po’ lo stesso responso visivo che offre il frammento e lo specchio, materiali chiave dell’enorme installazione posizionata all’esterno e intitolata proprio Frammenti di realtà, i cui elementi interagiscono con lo spazio, i punti di vista, le ore del giorno e il tempo. Il tempo, metaforicamente, è anche la staffetta che porta all’opera Seconds, collocata, invece, all’interno degli spazi espositivi e realizzata con sessantuno orologi che scandiscono il minuto prima a ritmi irregolare per poi sincronizzarsi con un suono martellante. La domanda che implicitamente pone l’artista è: “Cosa è il tempo?” e la risposta non può essere che una moltitudine infinita di segnali, anche dal punto di vista sonoro. Così, se la sinestesia diventa un aspetto importante per coinvolgere lo spettatore, con la terza opera, intitolata Ombre, l’artista lavora sull’effetto che genera il paradosso poetico, tanto si possono definire di 5 pezzi che giocano sulla discordanza tra l’oggetto e sua ombra completamente discordante come a voler dar forma all’ambiguità dell’essere nella parte oscura che, in fondo, ognuno di noi ha nella relazione intima con sé. L’installazione si connette all’opera Antiego, uno specchio che non permette di “ammirare” se stessi, ma concede di vedere gli altri mentre ci si cerca nella superficie specchiante, un’opera che, con sottile ironia, fa il verso all’invasione dell’ego nella percezione calandosi ancora una volta nei frammenti che il reale porge per conoscere la realtà.

Alessandro Lupi, Identity, specchio, antiego, 2013

La complessità della poetica di Alessandro Lupi che si snoda tra l’alterità/individualità, percezione/realtà, molteplicità/frammento mette al centro lo spettatore decantando e lasciandogli in mano un grande valore, quello della libertà, appunto il Free a coronamento del titolo, che è l’unico assoluto del presente, senza il quale non ha senso incontrare la vita, sperarla, viverla, senza il quale futuro sarebbe una parola morta e forse del passato sapremo meno.

Ad approfondire i temi trattati da Alessandro Lupi ben tre interventi nell’ambito del progetto “das – dialoghi artistici sperimentali”: si inizia il 21 gennaio alle 20.45 con CATTEDRALE SOMMERSA/ZIMMERFREI, in cui Massimo Carozzi sonorizza dal vivo il materiale video inedito registrato al CERN di Ginevra dal collettivo ZimmeFrei durante la realizzazione di Almost Nothing; venerdì 24 gennaio è la volta di MEET THE ARTIST alle 18:30 in cui lo stesso Alessandro Lupi dialogherà con Federica Patti e infine sabato 25 gennaio alle 18:00 si terrà il simposio organizzato in collaborazione con NERO Editions HOW LONG IS FOREVER? che vede quattro punti di vista diversi rispondere alla domanda posta da Alice al Bianconiglio: “Quanto tempo dura per sempre? protagonisti sono, Valentina Tanni, critica e docente di arte digitale, Barbara Henry, docente di filosofia politica presso Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Giovanni Matteucci docente di Estetica Contemporanea e presidente della Società italiana d’Estetica (SIE), e Fabio Benfenati, professore di Neurofisiologia, direttore del Center for Synaptic Neuroscience and Technology presso l’Istituto Italiano di Tecnologia. A chiusura della giornata alle 21:30 presso Unipol Auditorium “Enea Mazzoli” live performance di GnuQuartet, la poliedrica band musicale che interpreta le opere di Alessandro Lupi.

La pera, icona opera C. Pozzati_credit Ph. Paolo Monti

Da non perdere domenica 26 gennaio alle 18:00 l’appuntamento CONCETTO E GLI SPECCHI, evento che fa emergere attraverso gli scritti del Maestro Concetto Pozzati un patrimonio intimo e pubblico in cui il dialogo con sè diventa metafora dello specchio attraverso l’electric live reading di e con Angela Malfitano e il musicista Franz Brini. In collaborazione con Inventario Pozzati. Per un omaggio della Città di Bologna all’artista Concetto Pozzati a cura di Elena Di Gioia.

Scopri tutti gli appuntamenti di das.03 qui:
https://bit.ly/2EwGCoY

Alessandro Lupi | ONE TOO FREE. Specchi, ombre, visioni
a cura di Ilaria Bignotti
con il contributo di Federica Patti per il Public Program di das.03

20 gennaio – 28 marzo 2020
Inaugurazione: 20 gennaio 2020, h 18.00

CUBO
Piazza Vieira De Mello, 3/5 – Bologna

Ingresso libero

Info: www.cubounipol.it

Condividi su...
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •