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SPAGNA | BILBAO | Museo Guggenheim Bilbao | 7 maggio – 19 settembre 2021

di MATTEO GALBIATI

Si dice che la storia viva di ricorsi continui, di cicli che alternano le vicende degli uomini nel corso del tempo e questo evidenzia, tra epoche diverse, una serie di coincidenze, analogie e correlazioni, a volte, di significativa rilevanza che meritano di essere osservate, analizzate e comprese.
Gli inizi del Novecento sono stati caratterizzati da crisi profonde e rivoluzioni, dalla prima grande Guerra Mondiale e da una pandemia, la cosiddetta influenza spagnola, che hanno mietuto milioni di vittime e lasciato una ferita dolorosa che ha segnato indelebilmente la vita di generazioni di uomini; la fine di questa stagione buia e complessa non poteva che essere connotata poi da un inevitabile e profondo cambiamento della società stessa che ha dovuto guardare avanti fiduciosa nei confronti di un nuovo futuro da riscrivere completamente. Il riscatto avviene proprio nel corso degli Anni Venti, un decennio che ha marcato un vero e proprio rovesciamento del passato e una repentina “modernizzazione” del mondo in ogni ambito e contesto.

Urte Eroak, 1920ko hamarkada / Los locos años Veinte / I folli anni Venti, veduta della mostra, Museo Guggenheim Bilbao, Bilbao (Spagna)

Cento anni fa il nuovo decennio è stato, infatti, un momento di emancipazione del sapere, della conoscenza, del gusto e del costume nell’indirizzo di quella modernità che ha avviato di certo il processo sorprendente della sua trasformazione radicale, la cui onda lunga, negli anni successivi, ha avuto modo di propagarsi estendendosi sino a noi. Proprio agli Anni Venti è dedicata la  grande mostra che il Museo Guggenheim Bilbao ha organizzato in collaborazione con la Kunsthaus di Zurigo, nella quale, grazie alla ricca complessità dei suoi contenuti, cerca di proporre un percorso immersivo nella singolarità connotante di quel periodo, favorendo nello spettatore l’assimilazione dell’atmosfera tanto peculiare che ha avvolto il decennio degli anni folli.
L’impegno delle curatrici – Petra Joos per conto del museo basco e Cathérine Hug in rappresentanza dell’istituzione svizzera – è stato quello di ricostruire in sette sezioni, il cui allestimento scenografico ha la prestigiosa firma di Calixto Bieito (drammaturgo e regista teatrale, direttore artistico del Teatro Arriaga di Bilbao e direttore residente del Teatro di Basilea), la polifonica vitalità degli Anni Venti con tutta la loro carica di innovazione creativa, sperimentazione scientifica, intellettuale e culturale che hanno liberato la società infondendole quella inedita fiducia, determinata dalla speranza e dalla libertà che sono agenti capaci di far attecchire il germe di nuove possibilità e prospettive di vita.

Urte Eroak, 1920ko hamarkada / Los locos años Veinte / I folli anni Venti, veduta della mostra, Museo Guggenheim Bilbao, Bilbao (Spagna)

La mostra, allora, sa mettere in luce e coordinare registri linguistici diversi che diventano esempio indicativo dei mutamenti messi in atto all’epoca e allora non è solo una mostra di pittura o scultura, non abbiamo solo le arti visive a raccontare una storia, ma il percorso si arricchisce anche di testimonianze che arrivano dal mondo del design, dell’architettura, della letteratura, della musica, della scienza, della moda, della fotografia, del cinema, dell’arredamento, della danza … Senza chiudersi mai in un’operazione di nostalgico revival, questo progetto espositivo vuole essere, invece, proprio l’affermazione di una memoria da conservare: lo spettatore è guidato ad una ri-scoperta della storia di un recente passato che è stata propulsiva e feconda origine di molti aspetti che permangono nel presente e che, forse, diamo per acquisiti e scontati.
La “follia”, con cui spesso si definisce quel decennio, racchiude proprio questa radice di proliferante progresso per la nostra modernità che ha saputo investire, come detto, molti e diversi campi e discipline del nostro sapere, esito di un desideroso riscatto dopo le grandi tragedie accorse al mondo. Sarebbe riduttivo riassumere in poche parole l’efficace struttura della mostra che sa guidare lo spettatore attraverso la complessità dell’epoca riportando l’attenzione su significative e importanti “presenze”, che sono imprescindibili punti di definizione di quel “cambiamento folle”. Le sette sezioni, che racchiudono le oltre 300 testimonianze di opere e oggetti (sono quasi sette micro-mostre specifiche), si impegnano a riordinare gli spunti con cui affrontare la lettura di un storia articolata e diversa che attraversa i centri nevralgici di tale spinta al nuovo e si caratterizzano proprio per una lettura incrociata di movimenti e situazioni che, in altre esposizioni dedicate a questo periodo, sono stati raccontati ma in modo isolato e singolare, più monografico e specifico.

Urte Eroak, 1920ko hamarkada / Los locos años Veinte / I folli anni Venti, veduta della mostra, Museo Guggenheim Bilbao, Bilbao (Spagna)

Nel museo spagnolo si attraversano i differenti sentori e le influenze più detonanti di questi anni abbandonando, per certi versi, proprio il loro stereotipo: la costruzione delle diverse sale aiuta a proiettarli, invece, nel pieno dell’attualità senza tradire la loro narrazione storiografica. È una mostra omni comprensiva e con uno sguardo orizzontale, aperto e non rigidamente settoriale che rende stimolante e avvincente la visita e, nonostante la grandezza, non affatica mai lo sguardo, non opprime la riflessione, perché la regia attenta con cui è stata studiata, favorisce la chiarezza delle intuizioni che l’hanno ispirata. Una mostra di peso europeo e internazionale che dimostra come Parigi, Berlino, Vienna e Zurigo (ma sarebbe stata una scelta ulteriore testimoniare gli Anni Venti, senza posizioni ideologiche, anche con la presenza dell’arte italiana, pure ricca di cambiamenti di linguaggi e con proposte altrettanto interessanti) fossero allora aperte ad accogliere queste novità non più rimandabili o alienabili.
Temi legati alla nuova moda, all’affermazione dell’astrazione ma anche al ritorno della figura, al femminismo, alla nuova musica, alla libertà sessuale e alle scelte di genere, al femminismo, alle rivendicazioni sindacali, al valore del corpo, all’innovazione scientifica, alla velocità del vivere e alla rapidità dei contatti, alla comunicazione e agli scambi su scala allargata, al superamento delle tragedie, al valore dell’intrattenimento… sono alcune di quelle fonti di conoscenza che la mostra attiva e amplifica, e le proietta nella nostra attuale situazione, favorendo quel rapporto di reciprocità temporale che è una delle chiavi di lettura fondanti di questo progetto.

Urte Eroak, 1920ko hamarkada / Los locos años Veinte / I folli anni Venti, veduta della mostra, Museo Guggenheim Bilbao, Bilbao (Spagna)

Senza svelare nomi o opere – è bello scoprire ogni aspetto e ogni scelta percorrendo le sale della mostra – va messo in luce proprio il parallelismo dei tempi, del ricorso delle epoche; non possiamo non pensare che anche noi abbiamo condiviso, anche senza il dolore di una guerra globale, un periodo complesso e di forte smarrimento e ci stiamo interrogando su come rimodulare un futuro che pareva già scritto e determinato ed è invece ancora tutto da definire. Celebrare la “locura” degli anni Venti oggi potrebbe essere utile per fare esperienza di come allora si siano trovati quei fattori reagenti che hanno alimentato il progresso di una società che non si è persa, ma ha migliorato se stessa rendendo irripetibile un’epoca.
Se cent’anni fa ci fu una rivoluzione di libertà, evoluzione, sperimentazione, miglioramento speriamo che quell’energia vitalissima possa innervare nuovamente il nostro tempo rendendolo nuovamente irripetibile, senza cedere alla disillusione e alla negatività. Se così fosse avremmo imparato qualcosa dal passato. Ne abbiamo tutti davvero bisogno.

Urte Eroak, 1920ko Hamarkada / Los locos años Veinte / I folli anni Venti
commissari Cathérine Hug, Kunsthaus Zürich; Petra Joos, Museo Guggenheim Bilbao
scenografia Calixto Bieito
esposizione organizzata in collaborazione tra Museo Guggenheim Bilbao e Kunsthaus Zürich
con il patrocinio di BBK

7 maggio – 19 settembre 2021

Museo Guggenheim Bilbao
Avenida Abandoibarra 2, Bilbao (Spagna)

Orari: da martedì a domenica 11.00-19.00; lunedì chiuso eccetto il 21 e 28 giugno, tuti i lunedì di luglio e agosto, 6 e 13 settembre, 11 ottobre, 1 novembre, 6 e 27 dicembre (orario suscettibile di cambi in funzione di come evolve la pandemia)
Ingresso adulti €18.00 (online €16.00); studenti, pensionati e over 65 anni €9.00 (online €8.00); gratuito amici del Museo e under 18 anni; tariffe in funzione delle esposizioni

Info: +34 944 359000; +34 944 359080
informacion@guggenheim-bilbao.eus
www.guggenheim-bilbao.eus

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