SPAZIO MAKS
Genova
Ben Vautier e Andrea Contin. Deux sexe-maniacs (di Francesca Di Giorgio)
In attesa dell’apertura collettiva di STARTGENOVA 2010 la città regala già qualche sorpresa. Ci sono segnali di vita in direzione dell’arte contemporanea.
Giovedì 16 settembre apre un nuovo spazio nel cuore del centro storico, e sappiamo quanto sia esperienza squisita perdersi nei suoi vicoli (per questo rimandiamo ancora a START in programma il 30 settembre).
Al n. 20r di Via San Donato – quella che da Piazza delle Erbe conduce all’omonima chiesa – si trova SPAZIO MAKS.
Nata dall’incontro di Caterina Gualco (già conosciuta in ambito genovese per l’attività di UnimediaModern) e Karina Griscina, due innamorate dell’arte e della città, la galleria inaugura con una mostra interessante, scaturita da un vero e proprio confronto tra due artisti. Non una semplice bi-personale ma un dialogo che tocca le poetiche di Ben Vautier (1935) e Andrea Contin (1971). Il maestro di Fluxus e il poliedrico artista padovano toccano l’ironia, annunciata dal titolo stesso, con la consapevolezza di uno sguardo, insieme, acuto e malinconico…
Intervista a Caterina Gualco e Karina Griscina
Francesca Di Giorgio: Ci presentate SPAZIO MAKS? Come e in quali spazi nasce?
Caterina Gualco e Karina Griscina: Spazio Maks nasce a Genova nel cuore del centro storico, in Via San Donato 20 r, per la volontà di Karina Griscina, da molti anni interessata all’arte contemporanea. L’incontro tra Karina Griscina e Caterina Gualco, attiva da 40 anni nel mondo dell’arte genovese, ha dato vita a questa avventura che ci auguriamo interessante e longeva.
Cosa vi lega alla Suberba e in che modo inserirete l’attività di galleria all’interno del panorama artistico genovese?
Genova è la nostra città (benché Caterina arrivi dal Piemonte e Karina da molto, molto più lontano, cioè dalla Lettonia!) e oltre alle “3G” di Genova, Gualco e Griscina, ci lega un grande amore per questa città bellissima e difficilissima. Cercheremo di inserire l’attività della galleria in modo vitale e per quanto possibile un po’ nuovo (anche se il nuovo oggi è decisamente utopico), e frizzante…
Deux sexe-maniacs. Ben Vautier e Andrea Contin, la mostra che inaugura il percorso di SPAZIO MAKS accosta due personalità poliedriche e apparentemente distanti. Ci raccontate questa scelta?
La scelta parte da un’idea di Andrea Contin che, presente alla mostra Persona in meno che inaugura a Palazzo Ducale il 17 settembre, ha proposto una doppia personale con Ben Vautier, al quale si sente in qualche modo legato come a un maestro spirituale.
Abbiamo quindi contattato Ben e dall’incontro dei due artisti è nato il progetto.
La mostra si relaziona anche con un altro evento cittadino…
Come dicevamo, la mostra si relaziona alla collettiva Persona in meno che si aprirà a Palazzo Ducale il giorno dopo. L’esposizione è il frutto di quattro mesi di lavoro di tre giovani curatori stranieri – Angelique Campens (Belgio), Erica Cooke (USA) e Chris Fitzpatrick (USA) – che hanno partecipato alla quarta edizione del progetto “Residenza per giovani curatori” promosso dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino e dalla Fondazione Edoardo Garrone di Genova.
Invitati dalle due Fondazioni a trascorrere tre mesi in Italia, i tre curatori hanno avuto modo di approfondire la realtà contemporanea, prendendo contatto con artisti, curatori, direttori di museo, galleristi e critici. Alla fine è stata selezionata una rosa di 25 artisti, fra cui Andrea Contin che espone il suo video L’entrée des gladiateurs.
Qualche anticipazione sulla futura programmazione?
Per quanto si riferisce alla futura programmazione…speriamo di stupirvi!
Intervista ad Andrea Contin
Francesca Di Giorgio: Da tempo Ben Vautier è fonte di ispirazione del tuo lavoro… Ci racconti come hai declinato quest’incontro nella mostra che inaugura l’attività di Spazio MAKS?
Andrea Contin: Amo l’opera di Ben da quando, molti anni fa, vidi i suoi lavori al MAMAC di Nizza. Senza essere mai aggressivo Ben ti entra dentro, con ironia e profondità. Firma la vita, si appropria degli oggetti e dello spazio attraverso il gesto, e così non butta via niente. Non deve separarsi da niente, perché tutto quel che tocca porta un suo segno. Neanch’io butterei via niente. Il mio studio somiglia a casa sua. Tanta roba. A me piace molto Ben.
Deux sexe-maniacs, il titolo del progetto, tanto quanto l’immagine d’invito, non lascia dubbi: l’ironia accompagna entrambi come un minimo comune denominatore delle opere pensate ad hoc… Su cosa avete lavorato?
Abbiamo deciso di lavorare su un tema talmente universale e aperto da non essere veramente un tema. Il sesso, la virilità, il rapporto fra maschile e femminile, l’Anima, la Madre o una certa volgarità sono tutti possibili punti di vista sull’argomento. Ci accomuna effettivamente l’ironia, ma anche un fondo di malinconia, e dall’Amore alla Morte il passo è breve. Direi quindi che abbiamo lavorato sulla Vita.
In contemporanea a Spazio MAKS partecipi alla collettiva Persona in meno a Palazzo Ducale. In cosa consiste il tuo intervento?
I curatori di Persona in meno hanno scelto un mio video del 2004, L’entrée des gladiateurs, in cui mi si vede truccato da clown mentre fumo una spinello in soli 4 minuti. La forza devastante di questa esperienza mi segna tragicamente il volto, cosicché, come hanno scritto i curatori nel testo in catalogo, «la tradizionale funzione della maschera di oscurare e nascondere la personalità dell’attore che sta sotto qui fallisce. Ad ogni boccata di marijuana la psiche alterata di Contin emerge con sempre maggior chiarezza dalle sue espressioni facciali, vulnerabile al proprio pubblico».
La mostra in breve:
Ben Vautier e Andrea Contin. Deux sexe-maniacs
a cura di Caterina Gualco
testi di Lara Facco e Claudio Musso
Mostra inaugurale della galleria
Spazio MAKS
Via San Donato 20 r, Genova
Info: +39 349 7626273 / +39 348 2834094
www.spaziomaks.com
Inaugurazione giovedì 16 settembre 2010 ore 18.30
Apertura serale straordinaria venerdì 17 e sabato 18 settembre dalle ore 18.30
Fino al 30 ottobre 2010
In alto, da sinistra:
Ben Vautier, “Amo vostra moglie…”
Andrea Contin, una veduta di installazione