SAN PIETRO IN CASALE (BO) | MUSEO CASA FRABBONI | 9 APRILE – 29 MAGGIO 2022
Intervista a NUNZIO PACI di Maria Chiara Wang
False Memorie è un progetto espositivo ricco e articolato, curato da Monica Zaghi, che propone – in tre tappe disseminate nel territorio bolognese – un approfondimento della ricerca artistica di Nunzio Paci. L’osservazione delle tele, dei disegni e dei “X-Rays” dell’artista emiliano posti in dialogo con gli studi scientifici del medico anatomista Luigi Calori offre lo spunto per affrontare alcuni interrogativi relativi al rapporto tra Arte e Scienza, tra Uomo e Natura.
Nella tua ricerca Arte e Scienza convivono in una relazione fruttuosa e visionaria. Se e in che modo la prospettiva ed il linguaggio artistico possono ampliare l’orizzonte scientifico ed aiutarne la diffusione della conoscenza?
In passato arte e scienza convivevano come un unico organismo. Se pensiamo a pittori e scultori come Ercole Lelli e Cesare Bettini che hanno lavorato al fianco di medici e anatomisti come Luigi Calori, possiamo capire quanto il loro supporto ci abbia “avvicinato” e reso comprensibile una materia complessa come l’anatomia umana. Con infinita modestia, posso affermare di avere nel mio lavoro un approccio scientifico. Passo lunghi periodi di studio e di contemplazione della natura. Raccolgo tutto quello che trovo (fiori, sassi, legni, foglie, ossa…) e, come un microscopio umano, li osservo in profondità cercando di creare delle congiunzioni tra questi elementi, apparentemente contrastanti, fino ad ottenere un equilibrio “perfetto”.
La natura presente nelle tue opere è una natura affatto idealizzata, una natura che sa essere anche dominante e incombente, quasi aggressiva, che si presta a un’interpretazione alternativa a quella offerta dallo scenario postumano, come se nemmeno l’uomo tecnologico potesse sopravvivere alla forza dell’ambiente: è così che immagini il nostro futuro?
Sono abituato a vedere le cose per come si presentano, mi serve per essere sempre pronto al peggio. Anche la natura che rappresento nei miei lavori è come realmente appare ai nostri occhi (almeno ai miei), feroce e violenta nella sua meravigliosa complessità… Non so come sarà il futuro di “voi” esseri umani, il mio lo immagino coltivando erbe aromatiche e indaffarato a prendermi cura di qualsiasi essere dotato di pelo e/o piume che incontrerò nel mio cammino… Per ora voglio continuare ad avere rispetto del mio tempo e imparare lentamente, osservando in profondità tutto ciò che mi sta attorno. Ad ogni modo, sono convinto che l’uomo in natura sia un animale indesiderato in via di estinzione.
La fedeltà al reale – presente nei tuoi dipinti e disegni – che emerge dall’accurato studio e dalla precisa e puntuale riproduzione delle anatomie umane e animali e delle forme della vegetazione è bilanciata da atmosfere surreali e poetiche. In che modo e misura l’arte figurativa è ancora in grado di esprimere il senso del presente e quanto è determinante la “perizia tecnica” per riuscire a comunicare il proprio pensiero?
Non ho mai sentito l’esigenza di disturbare o provocare attraverso le mie immagini. Per questo, negli anni, ho “addomesticato” il mio linguaggio visivo rendendolo sempre più vicino al mio modo di pormi nella vita di tutti i giorni. Se è vero che l’artista visivo si esprime attraverso le immagini, credo sia altrettanto vero che il suo linguaggio debba essere il più chiaro possibile. È spesso complicato trasformare un pensiero – che di fatto è astratto – in immagine e, per questa ragione, credo sia importante curarne la tecnica, anche per non essere fraintesi. Penso, infatti, che sia piuttosto frustrante comunicare con qualcuno senza conoscerne la lingua…
Con il titolo False Memorie hai posto l’accento sull’aspetto della distorsione del ricordo, su come la mente umana sappia autoingannarsi costruendo un proprio immaginario, rappresentazioni irreali ma veritiere, e anche più in generale tutto il tuo ciclo di opere ruota attorno al binomio realtà/fantasia. Quali aspetti di questa dicotomia ti attraggono e affascinano?
Ho sempre vissuto pensando che tutto ciò che nasce, per natura, deve morire. Attraverso il mio lavoro cerco di immaginare una seconda possibilità di vita, come se quella attuale fosse una prova riuscita male… Ho sempre riflettuto su questa tematica e in un certo senso ne sono sempre stato attratto e spaventato allo stesso tempo. Sento quindi l’esigenza di concentrarmi su quella sottile linea di confine che separa la realtà dall’immaginazione. Mi interessa riuscire a ricreare un collegamento tra questi due emisferi.
Concluderei la nostra chiacchierata con un breve accenno agli altri due appuntamenti che inaugureranno nei giorni di Arte Fiera e che costituiscono i due capitoli ulteriori di questa mostra personale diffusa nel territorio bolognese.
Sia per la seconda tappa del progetto – Di memorie e di innesti – Nella carne – che per la terza – Di memorie e di innesti – Nello spirito – presenterò un’installazione inedita e site-specific di opere appartenenti alla serie “X-Rays” che si porrà in dialogo nel primo caso con la natura spirituale dello spazio dell’Oratorio di San Giuseppe a San Giorgio di Piano, mentre nel secondo con la collezione craniologica di Luigi Calori custodita all’interno degli spazi del Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie dell’Università di Bologna.
False Memorie | Nunzio Paci
a cura di Monica Zaghi
9 aprile – 29 maggio 2022
Museo Casa Frabboni
via Giacomo Matteotti 169, San Pietro in Casale (BO)
Orari: sabato e domenica dalle 15 alle 18
Promosso da: Comune di San Pietro in Casale, Unione Galliera
In collaborazione con: Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie dell’Università di Bologna (Dibinem – Unibo)
Realizzato nell’ambito di: ART CITY Bologna 2022 in occasione di ARTEFIERA
Info: +39 340 4775294
monica.zaghi@gmail.com