MORESCO (FM) | TOMAV – Centro di Arti Visive | Fino al 8 ottobre 2023
di VALERIA CARNEVALI
Assuefatti al linguaggio della cultura contemporanea, siamo soliti dare alla parola algoritmo solo le estensioni portate dall’utilizzo, funzionale e spesso superficiale, delle tecnologie digitali: partendo dalle semplici app quotidiane, arrivando fino all’apocalittico concetto di AI, ci si dimentica talvolta che indica “qualsiasi schema o procedimento sistematico di calcolo” e che si basa sulla virtù umana, molto umana, di mettere in ordine i numeri, di disciplinare i fenomeni della natura e di sistemare il suo caos apparente. Visitare, e godersi, una mostra di Claudio Rotta Loria (Torino, 1949) artista che nasce giovanissimo come peculiare interprete di quell’Arte Programmata che ha radici nel norditalia olivettiano degli anni Sessanta e che scavalca il Millennio nel segno di una ricerca coerente ed ininterrotta, ci ricorda che l’algoritmo è interiore, appartiene alla mente, e che da astrazione diventa metodo, diventa modulo, e può diventare anche una sorta di mantra, ripetuto e incarnato in un’opera d’arte di colore e cartone, per trasformarsi in incanto agli occhi del fruitore.
Fino all’8 ottobre è possibile accedere nella sorprendente architettura della Torre di Moresco, Centro di Arti Visive (da cui l’acronimo TOMAV) ed avere esperienza delle “geometrie di luce” del maestro piemontese nella mostra personale curata da Antonello Tolve.
Il taglio dato a questo percorso espositivo è retrospettivo, ma monograficamente coerente: appaiono appesi alle antiche pietre delle pareti una ventina di lavori che partono dai tardi anni Sessanta e che poi toccano diverse tappe di ricerca sullo stesso tema, quello della ripetizione modulare di giochi percettivi con contrasti cromatici ed effetti di ombre, realizzati con paziente perizia tecnica di ritaglio su carta e cartoncino. I titoli stessi rendono l’idea del tipo di prodotto: Superfici interattive, Rotazioni del quadrato, Strutture reticolari complesse a pluripercezione, Cromoplastici…
Per chi osserva è una sintesi emozionale e poi un’analisi riflessiva: prima ti stupisci al colpo d’occhio eccezionale che danno questi pattern di reiterate geometrie fluo su bianco-nero-grigio, variabili alla percezione a seconda del punto da cui li si guarda, poi capisci che si tratta di centinaia e migliaia di alette di cartoncino ritagliato perfettamente formate, allineate e inclinate, lungo lavoro di precisione manuale e mentale, che vanno a formare cortocircuiti visivi di energia potente ma domata, sotto controllo, seducente nella forma estetica: non ti stanchi di rimanere lì a guardarli. Il sottotitolo del percorso è del resto “_nei riflessi della riflessione”, ed in questo momento si coglie il suo essere davvero opportuno.
Le vie dell’arte contemporanea in Italia prendono spesso sentieri anomali, che si allontanano dalle poche e contratte metropoli verso contrade decentrate in cui si respira l’intensa storia della nazione, che non si è espressa solo nelle città d’arte, ma in tutto il suo territorio fatto di vedute marine, profili di montagne, paesaggi di campagna in cui brillano incastonati come gemme piccoli paesi fatti di mura, torri e merlature, svettanti sui panorami come calviniane città invisibili, testimonianze concrete di quell’era medioevale che ha dato la forma alla provincia del nostro Belpaese. Nel territorio fermano, Marche meridionali, abbarbicato su una cresta che guarda il mare Adriatico a oriente ed i Monti Sibillini ad occidente, il piccolo comune dall’araldico nome di Moresco apre la sua maestosa torre eptagonale del XII secolo alla cultura contemporanea dando una sede, fisica ed identitaria, al centro arti visive TOMAV, la cui particolare struttura espositiva, caratterizzata dalla spinta ascensionale divisa in quattro piani (e quattro sale) pone ad ogni nuovo allestimento sfide di creatività e di coerenza.
La programmazione, a cura dell’Associazione Tomav Experience, è un bilanciato equilibrio tra progetti di ricerca, talvolta in situ, di artisti che lavorano nel presente e che hanno base in una vasta area di territorio che include le regioni circostanti (tra le più recenti, quelle di Minus.log, di Matteo Costanzo e di Marco Cingolani) e incursioni nella seconda metà del XX secolo, con mostre che indagano zone prossime e non scontate della storia dell’arte, come quella di Shimamoto-Sumi, o quella in corso di Claudio Rotta Loria.
Claudio Rotta Loria. Geometrie di luce_nei riflessi della riflessione
a cura di Antonello Tolve
29 luglio – 8 ottobre 2023
TOMAV – Torre di Moresco Centro Arti Visive, Moresco (FM)
orari: sabato e domenica, dalle 18:00 alle 20:00 o su appuntamento.
Info: +39 0734 259983 +39 351 5199570
www.tomav.it