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MILANO | Complesso Museale “Chiostri di Sant’Eustorgio” | 28 marzo – 25 giugno 2017

di DEAINIRA AMICO

La mostra personale di Adrian Paci allestita nel suggestivo Complesso Museale “Chiostri di Sant’Eustorgio”– che per la prima volta ospita un’esposizione d’arte contemporanea negli spazi della cappella Portinari con gli affreschi rinascimentali di Vincenzo Foppa, il cimitero paleocristiano e l’Arciconfraternita nel Museo Diocesano – ripercorre i punti salienti della ricerca dell’artista di origine albanese, incentrata sulle storie e sulle esperienze umane che la condizione del passaggio, della migrazione, della transitorietà porta in sé.

Adrian Paci, The Guardians, Chiostri di Sant'Eustorgio, Milano, Veduta dell'allestimento, Foto Deianira Amico

Adrian Paci, The Guardians, Chiostri di Sant’Eustorgio, Milano, Veduta dell’allestimento, Foto: Deianira Amico

Fino al 25 giugno The Guardians, a cura Gabi Scardi, racconta attraverso fotografie, video, sculture e mosaici le storie di un’umanità instabile, esposta al rischio della precarietà ma forte di un vibrante senso di vita. È la presenza umana a dare significato ai luoghi simbolici, scenario delle opere che aprono il percorso espositivo: una pista di decollo deserta (The Line), la cucina di un centro per rifugiati (My song is your kitchen), il sagrato di una chiesa antica (The Encounter).

Adrian Paci
The Line (Dyptich), 2007 
Framed Photograph, 60 × 74,5 cm
56 x 70 cm each (print)
Courtesy of the Artist, kaufmann repetto, Milano/New York and Peter Kilchmann gallery, Zurich

Adrian Paci
The Line (Dyptich), 2007 , Courtesy of the Artist, kaufmann repetto, Milano/New York, Peter Kilchmann gallery, Zurich

Impazienza, rassegnazione, curiosità, sorpresa. Il gesto umano nelle immagini di Paci è il protagonista silenzioso che sa parlare con eloquenza di sentimenti condivisi – attesa e spaesamento davanti ad una partenza senza meta; abitudini comuni – il cibo e la musica come momenti sociali di riconoscimento in una comunità; espressioni rituali – la stretta di mano simbolo di fratellanza ancestrale.

Nel cuore della Sacrestia Monumentale di Sant’Eustorgio, tra numerosi reliquari di santi, la scultura Home to go, autoritratto dell’artista nudo e piegato dal peso di un tetto sulle spalle, assume una dimensione icastica ancora più significativa della difficile (ma irrinunciabile) avanzata dell’individuo col carico della propria identità e memoria culturale.

Adrian Paci, The Guardians, Chiostri di Sant'Eustorgio, Milano, Veduta dell'allestimento, Foto Deianira Amico

Adrian Paci, The Guardians, Chiostri di Sant’Eustorgio, Milano, Veduta dell’allestimento, Foto: Deianira Amico

Il “documento” è al centro della pratica artistica di Adrian Paci sotto forma di found footage, di foto tratte da album di famiglia, pellicole amatoriali, in una modalità che trasfigura il ricordo di un momento, l’istantaneità di uno sguardo, di una conversazione, di un incontro, sul piano della rappresentazione degli eventi della Storia di tutti gli uomini. Una riflessione presente nelle opere The Brothers, mosaico che ritrae due fratelli ripresi in un filmato girato in Albania, e Klodi, video ritratto che racconta con crescendo drammatico la vita dell’eterno viandante.

Adrian Paci, The Guardians, Chiostri di Sant'Eustorgio, Milano, Veduta dell'allestimento, Foto Deianira Amico

Adrian Paci, The Guardians, Chiostri di Sant’Eustorgio, Milano, Veduta dell’allestimento, Foto: Deianira Amico

La mostra prosegue nel sotterraneo cimitero paleocristiano di Sant’Eustorgio: nello stretto corridoio d’ingresso che porta alla sala delle epigrafi, la serie di fotografie Malgrado tutto rappresenta i muri delle celle di un antico monastero francescano a Scutari, città natale dell’artista, adibito a prigione e luogo di tortura durante il regime ed oggi allestito come Museo della Memoria. Malgrado tutto, l’uomo conserva il bisogno di lasciar traccia del proprio vissuto, del proprio passaggio nel mondo, malgrado le vessazioni e la condizione di estrema sofferenza.

Tra le lastre tombali paleocristiane è installata l’opera che dà il titolo alla mostra: un video riprende un cimitero cattolico in Albania, abbandonato durante la dittatura ed ora “sorvegliato” da bambini che, retribuiti, si prendono cura della manutenzione del luogo, trasfigurando lo scenario con la loro energia e vitalità.

Adrian Paci
, Rasha, 2017 HD video, color, sound
Courtesy of the Artist, kaufmann repetto, Milano/New York and Peter Kilchmann gallery, Zurich

Adrian Paci
, Rasha, 2017 HD video, Courtesy of the Artist, kaufmann repetto, Milano/New York, Peter Kilchmann gallery, Zurich

Grazie a queste sensibili asincronie – come accade nel video muto che ritrae Rasha, una emigrata siriana filmata mentre ascolta la traduzione delle proprie risposte – Adrian Paci, con il suo sguardo, apre ad altri sguardi possibili, coscienti e consapevoli.

 

The Guardians
a cura di Gabi Scardi

28 marzo – 25 giugno 2017

Complesso Museale “Chiostri di Sant’Eustorgio”
ingresso da piazza Sant’Eustorgio 3, Milano

Orari: tutti i giorni, dalle 10.00 alle 18.00

Info: +39 02 89420019
info.biglietteria@museodiocesano.it
www.museodiocesano.it

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