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MILANO | BASILICA DI SAN CELSO | 23 OTTOBRE – 19 NOVEMBRE 2020

Sineddoche di un’umanità perduta, della parte per il tutto, il frammento riesce a significare l’unità. S’intitola Ad integrum la mostra personale di Michelangelo Galliani, a cura di Andela Madesani, che porta negli spazi sacri della Basilica di San Celso quattro sculture di grandi dimensioni, tra cui l’opera inedita Twins, in marmo bianco di Carrara, che ritrae una bambina seduta sul dorso di una testuggine, alludendo al più famoso paradosso di Zenone di Elea (Achille e la Tartaruga) e alla frammentazione del tempo.

Michelangelo Galliani, Twins, 2020, marmo bianco di carrara e acciaio inox, cm 97x97x95, particolare

«L’opera di Michelangelo Galliani – scrive Angela Madesani – è l’esito di un processo e non certo la tappa di un’evoluzione. È il tentativo, riuscito, di fare un lavoro contemporaneo con un materiale, il marmo, della tradizione, con il quale ha sin dall’inizio un rapporto viscerale. Negli anni Novanta, quando l’artista ha iniziato a lavorare il marmo, a differenza di oggi, veniva considerato superato, troppo legato alla tradizione, desueto, utilizzato solo da taluni virtuosi e non dagli artisti di riferimento del sistema. La sua, come quella di altri artisti della sua generazione, non è stata una scelta prevedibile, facile, accettata, anzi, è costata fatica, determinazione, prese di posizione. Nonostante questa difficoltà, che oggi non è più tale, è importante sottolineare che la materia, il marmo è e resta un mezzo e non il fine del suo operare. Una materia funzionale al senso del lavoro, così come il piombo, la cera, l’acciaio specchiante…».

Michelangelo Galliani, Rebvs vitae, 2018, marmo statuario di Carrara e acciaio inox, cm 130x55x60

Il percorso espositivo, oltre a Twins, comprende le opere intitolate Fuggi e Rebus vitae, realizzate rispettivamente in marmo dell’Altissimo e marmo statuario di Carrara, che nascono come frammenti di corpi. Nei pressi dell’altare della basilica, un tempo sepolcro del martire al quale essa è dedicata, trova infine collocazione la scultura in cera vergine d’api intitolata Col tempo: un’opera che raffigura una donna esanime distesa su un letto di piombo, la cui postura richiama la Santa Lucia del Caravaggio, con l’aggiunta di un ex voto ottocentesco a forma di cuore. Ad accomunare le opere in mostra è, infatti, il tema del tempo che, con il suo passaggio, lascia dietro di sé frammenti di storia e di memoria, in cui si esplica la poesia della vita e il suo fluire senza sosta.

Nell’economia del progetto risulta, infine, di fondamentale importanza il dialogo tra contenitore e contenuto, tra gli spazi della Basilica romanica di San Celso, nota almeno dall’VIII secolo d.C. e parzialmente ricostruita nel XIX secolo ad opera dell’architetto neoclassico Luigi Canonica, e le opere di Michelangelo Galliani, che si è sempre posto in relazione con il concetto di classico.

Michelangelo Galliani, Col tempo, 2010, cera, argento e piombo, cm 200x100x40

Ad integrum. 4 opere di Michelangelo Galliani alla Basilica di San Celso
A cura di Angela Madesani

23 ottobre – 19 novembre 2020

Basilica di San Celso
Corso Italia 37, 20122 Milano

Inaugurazione: giovedì 22 ottobre, ore 18.00
Orari: da martedì a venerdì ore 15.00-18.00, sabato e domenica ore 10.00-19.00, chiuso il lunedì
Ingresso gratuito

Mostra promossa da: Cris Contini Contemporary
Organizzazione: Associazione culturale lartquotidien
In collaborazione con: Santuario di Santa Maria dei Miracoli presso San Celso

PER INFORMAZIONI:
Associazione culturale lartquotidien
T. +39 3498256028 / M. +39 3406701854
info@lartquotidien.com
www.lartquotidien.com
www.michelangelogalliani.net
www.criscontinicontemporary.com

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