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MILANO | Galleria Arrivada | 3 – 5  marzo 2016

Intervista a SAMUELE MENIN di Silvia Conta

Selezionare sei degli elementi con cui un artista si confronta durante il processo creativo per metterli ciascuno, in successione, sotto la lente d’ingrandimento e invitare nove artisti a realizzare un’opera su ognuno di tali aspetti: è questa la scommessa del progetto Homeworks, curato da Samuele Menin con la collaborazione di Giulia Ratti, che coinvolge nove artisti Simone Berti, Sergio Breviario, Jacopo Candotti, Mirko Canesi, Guendalina Cerrutti, T-Yong Chung, Ornaghi & Prestinari, Alberto Scodro e Jonathan Vivacqua.

Homeworks - Guendalina Cerruti - Opera composta da due materiali domestici diversi

Homeworks, iniziato nell’estate del 2015, prevede sei tappe in cui il curatore pone all’attenzione degli artisti coinvolti un aspetto fondamentale del fare artistico – di volta in volta diverso – su cui gli artisti devono lavorare per produrre un’opera “a tema”, ma con assoluta libertà di esito: fino ad ora si è trattato di Materia, Colore, Dimensioni, Riproduzione e nella tappa che inaugura giovedì 3 marzo si parlerà dello Spettatore. Al termine di ciascun “esercizio” i lavori realizzati vengono collocati nell’appartamento di una coppia di collezionisti, nonché galleristi della Galleria Arrivada, Luisa Miriam Ferrario e Roberto Iasiuolo, attivamente coinvolti nel progetto. L’abitazione, nel pieno centro di Milano, è quotidianamente in uso e raccoglie un’ampia collezione d’arte contemporanea e design di cui, per la sua particolarità, nel corso degli anni, sono state pubblicate fotografie in diverse testate di architettura e design. Per ospitare Homeworks l’arredamento e la collocazione di gran parte della collezione sono stati mantenuti inalterati in modo che gli artisti coinvolti entrassero in relazione con l’eccezionale location fino ad dare vita ad una stratificazione progressiva, che si configura come parte integrante del progetto. Ogni due mesi circa, in concomitanza con la conclusione di ogni tappa, ha luogo un’inaugurazione con la presentazione dei lavori e l’appartamento viene, in via straordinaria, reso visitabile per un fine settimana, dove ad accogliere i visitatori sono proprio i padroni di casa.
A pochi giorni dall’opening della mostra con gli esiti del quinto “esercizio” abbiamo incontrato Samuele Menin per farci raccontare questo progetto, che tappa dopo tappa, sta suscitando sempre più curiosità e apprezzamento.

Homeworks - Sergio Breviario - Riproduzione

Come è nato il progetto e come hai scelto la rosa di artisti invitati? Perché hai deciso di mantenere invariato questo gruppo nel corso dell’intero progetto?
La mia collaborazione con Luisa Ferrario e la Galleria Arrivada è iniziata nel 2014 con una mia mostra personale presso il suo spazio di Chur, in Svizzera, da lì è nato un bel rapporto personale che ha portato dopo lunghe chiacchierate a far emergere anche il mio lato curatoriale e quindi ad “Homeworks”. La rosa è stata scelta per “affinità elettive” infatti sono tutti artisti con cui collaboro o di cui seguo il percorso artistico da anni, oltre a mio avviso essere bravissimi. Tutti assieme danno vita poi ad un perfetto mix di stili e lavori: pittura, scultura, performance, installazioni, ecc… un bello spaccato delle potenzialità del fare “ARTE” a 360° che era poi lo scopo finale del progetto. Gli artisti invitati sono gli stessi ad ogni appuntamento  perché Homeworks nasce come una collettiva “normale” ma spalmata su più appuntamenti essendo la location un’abitazione privata e viva non potendo squattare i locali per un periodo più lungo di un week end.

Homeworks - Jonathan Vivacqua - Opera per il cassetto

Perché la scansione del progetto in sei appuntamenti? Quali aspetti vorresti emergessero attraverso questa strutturazione in “tappe tematiche”?
La decisione di strutturare Homeworks in appuntamenti nasce dall’idea che 
l’incontro in un contesto domestico come quello della casa, fosse la formula migliore per coinvolgere la gente e farla entrare più velocemente nello spirito libero ed informale del progetto: una casa e le opere che accolgono il visitatore a braccia aperte. 
I temi sono stati scelti partendo da una mia riflessione sull’idea di opera d’arte e sulle caratteristiche che la configurano: Materia, Colore, Dimensioni, Riproduzione, le prossime saranno Spettatore e Omaggio… 
Mi piace come dai vari incontri stia man mano emergendo che partendo da questi temi “assoluti” gli artisti giungano ai risultati più diversi e che lo stesso artista nella stessa produzione possa giungere a formalizzazioni diversissime pur mantenendo una propria identità.

Homeworks - Alberto Scodro - Opera composta da due materiali domestici diversi

Ci puoi dare qualche anticipazione su come gli artisti hanno interpretato la quinta tappa sul tema dello Spettatore?
In realtà come nelle volte precedenti gli artisti fino all’ultimo e quindi al momento dell’allestimento tengono all’oscuro anche me sui risultati delle loro riflessioni, ma finora non mi hanno mai deluso quindi invito tutti a venire e a rimanere come me sorpresi.

Homeworks - Simone Berti - Riproduzione

Perché il titolo Homeworks? All’apparenza ironico e leggero, nel corso delle tappe del progetto sta rivelando tutto il suo essere “profetico”: una serie di riflessioni mirate che “costringono” l’artista a soffermarsi su aspetti precisi del proprio lavoro, quasi a “sezionarne” le caratteristiche e il processo creativo correlato. Come vedi questo “fenomeno” che sta prendendo vita attraverso le varie tappe?
Homeworks o all’italiana “Compiti a casa” nasce dall’idea di dare degli esercizi agli artisti, dei temi apparentemente semplici e banali, su cui sfidarsi e confrontarsi con risultati spesso inaspettati anche per loro stessi. Mi piace infatti che parlando e confrontandomi in questi mesi con tutti loro stia emergendo come questi compiti stiano portando alla luce nuove vie, inaspettate e non ancora percorse nelle loro ricerche.

 Strettamente legato a ciò è il ruolo del curatore, che in questo caso diventa una sorta di “guru” che conduce gli artisti in un confrontarsi mirato e sequenziale su alcuni aspetti del loro lavoro, come in un percorso di riflessione rispetto al proprio lavoro attivato da input precisi.

Come ti senti in questo ruolo?
Più che guru mi sento un amico o ancora meglio lo zio simpatico a cui i ragazzi si rivolgono per trovare la soluzione per liberarsi di eventuali impicci, questo grazie a continui dialoghi e confronti… Contando sul fatto che oltre a curatore rimango pur sempre anch’io un artista e quindi comprendo forse in maniera più profonda le loro necessità.

Homeworks – Esercizio numero 5
Artisti partecipanti: Simone Berti / Sergio Breviario / Jacopo Candotti / Mirko Canesi / Guendalina Cerrutti / T-Yong Chung / Ornaghi & Prestinari / Alberto Scodro / Jonathan Vivacqua
a cura di Samuele Menin
con la collaborazione di Giulia Ratti

Special Event

Galleria Arrivada
Corso Monforte 36, Milano
Inaugurazione g
iovedì 3 marzo alle 19.00

Orari: venerdì 4 marzo: 15.00/19.00
sabato 5 marzo: 15.00/19.00
o su appuntamento

Info: www.homeworksmilano.tumblr.com

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