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PARMA | Salone delle Scuderie – Palazzo della Pilotta | 21 dicembre 2014 – 29 marzo 2015

di CRISTINA CASERO

Aurelio Amendola, Alberto Burri. Città di Castello, 1976, stampa fotografica a colori su carta, 400x300 mm, C128252SSono molti i buoni motivi per vedere Fuoco nero. Materia e struttura attorno e dopo Burri, la mostra allestita a Parma, nel Salone delle Scuderie del Palazzo della Pilotta. In primo luogo, indubbiamente, la rassegna merita una visita per l’ottima qualità delle opere esposte, che stupisce soprattutto perché coniugata con la loro straordinaria quantità: sono raccolti in questa occasione, infatti, più di 150 pezzi, tra pitture, sculture, fotografie e opere grafiche, tutti di proprietà del CSAC, Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma e in parte donati specificatamente per questa mostra.
Una ricca esposizione, quindi, che è incentrata intorno ad un protagonista assoluto dell’arte italiana del Novecento, Alberto Burri (1915-1995), di cui è presentato un grande Cellotex nero del 1975; con questo dipinto dialogano le altre opere, alcune delle quali sono state realizzate da autori contemporanei cui è stato chiesto di rendere omaggio al maestro umbro, del quale quest’anno ricorre il centenario della nascita e il ventennale della morte.
Sono tanti questi artisti, di differenti generazioni, e le loro ricerche non sono sempre necessariamente vicine, armoniche, anzi al contrario a volte sono molto differenti, per esiti e per intenzionalità, ma tutti loro, in qualche misura, hanno trovato nell’opera di Burri interessanti spunti creativi o motivi di riflessione. Possiamo così ammirare pezzi, in taluni casi veramente di qualità e spessore, di Boero, Benati, Ceccobelli, Colin, Esposito, Forgioli, Ghinzani, Guerzoni, Isgrò, Jori, Maraniello, Nunzio, Paladino, Pignatelli, Pinelli, Pozzati, Raciti, Shafik, Sirotti, Spagnulo, Sturla e Xerra.

William Xerra, Sparizione, 2006, calce, collage e vinavil su tela di juta, 177.5x245 cm, firmato e datato sul verso, A010131S/14161

Accanto a questi lavori che, ispirati seppur liberamente alla lezione di Burri, ne testimoniano vivamente l’ancora incredibile attualità, si possono ammirare in mostra altri pezzi delle collezioni CSAC, che si collocano in linea con i due poli, entrambi ben incarnati dal Cellotex burriano, intorno ai quali si può immaginare sia costruita un’opera: la materia e la struttura. Con questi due termini, sinteticamente, si fa riferimento a due filoni di ricerca molto praticati dai protagonisti dell’arte italiana del Dopoguerra, che spesso sono stati letti in brusca antitesi, ma che in realtà possono interloquire, seppur sempre in vivace dialettica. La mostra risulta, quindi, curiosa e interessante anche per l’originale presupposto critico-interpretativo che ad essa è, evidentemente, sotteso e che il curatore, Arturo Carlo Quintavalle, spiega nel suo approfondito saggio in catalogo.
Astrattismo e Informale, l’uno con l’altro, la purezza della struttura che dialoga con l’intensità della materia che in sé si fa espressiva e questa tesa dinamica è tradotta anche nelle immagini fotografiche, che costituiscono un elemento di grande rilievo della rassegna.
La mostra, vasta ed esauriente nel dare testimonianza dell’arte italiana, “attorno e dopo Burri”, ci porta per mano tra alcune delle più vive espressioni artistiche del Dopoguerra, conducendoci fino all’attualità che con quella importante storia, evidentemente ancora non smette di confrontarsi.

Fuoco nero. Materia e struttura attorno e dopo Burri
a cura di Arturo Carlo Quintavalle

21 dicembre 2014 – 29 marzo 2015

Salone delle Scuderie, Palazzo della Pilotta
Piazzale Bodoni 1, Parma

Orari: da martedì a domenica 10.00-18.00; lunedì chiuso
Ingresso libero

Info: +39 0521 033652

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