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ROMA | Museo dell’Ara Pacis | 8 febbraio – 28 aprile 2013

Alcuni lo ricordano come padre del Neorealismo, altri come attore e regista da Oscar, altri ancora per la sua complessa vita privata. Eppure pochi conoscono le molteplici sfumature di un uomo che — anche se gli italiani spesso lo dimenticano — ha reso grande il nostro cinema nel mondo. Stanno tutte qui, nell’ispirazione di un titolo, le sue centomila vite, i suoi centomila personaggi, Tutti De Sica per l’appunto, titolo della mostra dedicata a Vittorio De Sica,  in programma al Museo dell’Ara Pacis a Roma fino al 28 aprile.

Questo il nome di una mostra che si realizza grazie ai suoi tre figli, Emi, Manuel e Christian, e che apre, tra gli altri, il baule di un archivio prezioso e fino ad oggi mai svelato, come quello personale di Giuditta Rissone ed Emi De Sica, un fiume di ricordi dal quale, come una continua sorpresa, esce senza sosta quella moltitudine di personaggi con il volto di Vittorio De Sica, in un gioco a cavallo tra realtà e finzione. Una visione complessiva di Vittorio De Sica, uno sguardo in grado di abbracciarne l’intera figura, al di là dei luoghi comuni che – curioso destino di chi raggiunge un immenso successo – finiscono per semplificarne un profilo, esponendo in una teca ciò che con maggior facilità si richiama all’immaginario collettivo.

La mostra, multimediale, allora, è un percorso tra manifesti (più di venti originali), fotografie (oltre quattrocento pezzi unici, sul set e fuori dal set, o in famiglia) e immagini in movimento, oggetti di culto (dalla carrellata di costumi originali, strumento chiave per saltare da un personaggio all’altro, alla bicicletta più famosa del cinema, agli Oscar che hanno suggellato i suoi film), un itinerario costellato di documenti personali, che illuminano il Vittorio De Sica regista e attore, certamente, ma anche cantante e uomo di spettacolo a tutto tondo, così come il De Sica privato, con le due mogli, Giuditta Rissone e Maria Mercader, e i tre figli.

Quattro sale, dodici sezioni: dal primo successo con Mario Mattoli e la sua impresa di spettacoli Za Bum che porta al varietà la rivista Lucciole della città (giocando sul Chaplin, in sala proprio all’inizio degli anni Trenta, di Luci della città) alla popolarità raggiunta con le incisioni discografiche (basti citare Parlami d’amore, Mariù); il passaggio dagli anni Trenta, destreggiati tra teatro e cinema (Il signor Max è del 1937) agli anni Quaranta che lo vedono imporsi come regista e padre del Neorealismo: magnifica la sequenza fotografica che vedremo in mostra, raccolta sul set di I bambini ci guardano (1943), testimonianza di grandissima forza visiva nel mostrare il suo talento unico nella direzione degli attori non professionisti; la stagione del Neorealismo con i quattro capolavori Sciuscià (1946), Ladri di biciclette (1948), Miracolo a Milano (1950), Umberto D. (1952) e il rapporto con la politica (e con la figura di Andreotti) in un’Italia che cambia a cavallo degli anni Cinquanta; il sodalizio con Cesare Zavattini e quello con Sophia Loren; e così seguendo il filo delle sue vite e dei suoi personaggi con la sezione Il piacere della maschera – Vent’anni di interpretazioni, fino a un’ultima sala dove trova spazio una riflessione sull’immensa eredità lasciata da Vittorio De Sica.

Da Tutti De Sica emerge, su tutto, la figura di un grande e costante innovatore, nel cinema, così come nella vita, un uomo che non a caso è nell’occhio del ciclone tanto sul piano personale – non dimentichiamo la scomunica della Chiesa – quanto su quello professionale, con le continue vessazioni subite da una censura che non mandava giù le sue idee e le sue rappresentazioni di alcuni questioni chiave della cultura italiana. In altre parole un Vittorio De Sica che sempre – anche dopo la grande stagione neorealista – rimane una delle voci più corrosive in un’Italia invece sempre perbenista.

Tutti De Sica
a cura di Gian Luca Farinelli

Museo dell’Ara Pacis
Lungotevere in Augusta, Roma

8 febbraio – 28 aprile 2013

Prodotta da: Fondazione Cineteca di Bologna
Ideata da: Equa di Camilla Morabito
In collaborazione con: Associazione Amici di Vittorio De Sica
Organizzazione: Zètema Progetto Cultura

Orari: da martedì a domenica ore 9.00 – 19.00; chiuso il lunedì

Biglietti: € 11 intero, € 9 ridotto; gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente

Info: 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00)
www.arapacis.it
www.museiincomuneroma.it

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