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ART IS CLEAR AS CLOUDS ARE

Concorso per artisti emergenti. II edizione

Mentre a Genova è in corso il finissage della personale/premio da OpenLab Art Gallery dedicata ad Alessandro Ligato – vincitore della prima edizione del contest Art is clear as clouds are – è già in circolazione il bando per la seconda stagione.
Un concorso gratuito per artisti emergenti cresciuto nell’ambito creativo di Balla Coi Cinghiali, arcinoto festival ligure che, nell’estate 2011, ha girato la boa dei 10 anni registrando oltre 50 mila presenze e che rivive ogni anno a Bardineto (SV) grazie anche all’impegno di chi milita nelle associazioni del territorio.
Non contenti di invadere pacificamente un’intera “comunità montata”, far salire sul main stage una selezione dei migliori nomi della musica non convenzionale (tra i tanti Il Teatro degli Orrori, Verdena…), accogliere una miriade di aree differenti, ne hanno messa in piedi una dedicata all’arte contemporanea da cui si è diffuso il concorso in questione…
La storia ce la facciamo raccontare da Veronica Salvini e Carlo Lamberti (curatori di Art is clear) e da Alessandro Ligato (vincitore della prima edizione del concorso).

Francesca Di Giorgio: Un concorso dedicato all’arte emergente all’interno di un festival, Balla coi cinghiali, (come a Woodstock ma si mangia meglio! ndr) dove l’arte si esprime in varie forme. Com’è nata l’idea, chi la segue e quali sono gli spazi (mentali e fisici) messi a disposizione?
Veronica Salvini e Carlo Lamberti: L’idea è molto semplice: quante volte ci è capitato di incontrare una persona con un’idea brillante ed una spiccata sensibilità artistica ma senza i mezzi per realizzarla o promuoverla? A noi stessi è capitato di essere nei panni dell’artista emergente e ci siamo chiesti che possibilità potesse avere un giovane oggi per mostrare il proprio lavoro artistico fuori da un influente circuito commerciale. Così è nata l’idea di scovare tramite un bando (che ci teniamo a dire essere gratuito) le opere nascoste nei garage di casa o negli hard disk e metterle in mostra, farle emergere.
La versione beta di Art is Clear è nata dalle menti di Carlo Lamberti e Veronica Salvini che, nella provincia di Brescia, avevano proposto un progetto analogo. Questo progetto, dal nome CTRL+N, conquistò l’interesse di Luca Ghilino, organizzatore del Balla Coi Cinghiali (BCC), da lì nacque la nostra fortunata collaborazione con il festival musicale, che volle poi ampliarsi all’interno di uno spazio-arte adibito unicamente alla promozione artistica indipendente.
Oggi siamo in quattro, al team artistico si sono uniti Francesco Capezio, collaboratore di BCC e sovrintendente allo spazio arte del festival, e Gianluca Sturmann, primo concorrente del bando AIC (!) che ha curato l’immagine di tutta la campagna 2012.
L’intento della nostra iniziativa è quello di riportare l’opera d’arte in situazioni a misura d’uomo, riallacciare i rapporti tra la collettività e le idee degli artisti, il punto di vista di chi per primo si mette in gioco con la propria intuizione. Per questo stiamo lavorando ad una circuitazione di mostre collettive sul territorio italiano che si affaccia su differenti realtà che promuovono arte indipendente: gli artisti selezionati entreranno a far parte ogni anno di un circuito espositivo. Oltre al BCC hanno supportato l’iniziativa la galleria d’arte contemporanea OpenLab Gallery (Genova), SKIN Gallery (Brescia), e Galleria PuntoDue (Calice Ligure – SV).

È online il nuovo sito del contest, con relativo bando aggiornato (la deadline è fissata al 1 giugno 2012!!!)… Quali sono le novità in programma per la seconda edizione?
Trascorsi due anni, l’idea del concorso è cresciuta ed ha acquistato un corpo diverso. Prima di tutto la vista si è allargata all’orizzonte nazionale e non più provinciale: diciamo che l’incontro con BCC è stato un buon trampolino di lancio per la nostra crescita.
La voglia di dare visibilità agli artisti e trovare nuove sinergie è il nostro punto cardine che nel tempo ha acquisito varie sfaccettature. In primo luogo AIC si sta muovendo per creare eventi d’arte ovunque emergano spazi espositivi che abbiano voglia di collaborare con noi e dare così visibilità al progetto. In secondo luogo si sta componendo un archivio on-line di tutto il materiale inviatoci dagli artisti, che mettiamo a disposizione per tutte le realtà coinvolte nel progetto che vogliano utilizzarlo. Si garantisce così una circuitazione dell’arte in modo semplice e immediato e si ha la possibilità di creare delle situazioni in base alla consonanza dei lavori artistici e non in base alla mera provenienza geografica.

Mettiamo la vostra idea sotto forma di domanda: l’arte è “libera” come le nuvole?
L’arte è chiara come le nuvole è la traduzione che preferiamo! La nuvola è un po’ il nostro concept, un modello di riferimento: carica l’acqua da un luogo e lo trasporta in un altro, in un ciclo di ricambio continuo. Non ha forma, anzi ha una forma che muta continuamente seguendo i cambiamenti che le accadono intorno e la trasformazione più strabiliante è quella dovuta alla creatività e alla fantasia, che permettono di scorgere in essa qualsiasi cosa vogliamo! Come scritto sul nostro sito www.artisclear.it la frase “l’arte è chiara” sta alla base di tutto il progetto: l’idea di indipendenza dell’arte da qualsiasi ostacolo che la possa rendere sterile o che ne possa compromettere l’autenticità.

Tre domande ad Alessandro Ligato:

FDG: Urbana Nostalghia è il titolo della personale che fa parte di un progetto più ampio, che riguarda da vicino il tuo modo di lavorare e intendere la fotografia…
Alessandro Ligato:
Il progetto presentato da OpenLab nasce due anni fa e parte dall’idea che la città è di chi la vive e che, al suo interno, si può e si deve, vivere tutta la gamma dei sentimenti immaginabili. Sentimenti come la nostalgia, la malinconia e la contemplazione sono legati ad un immaginario bucolico, io rivendico il diritto di viverli anche nell’urbanità, urbanità che di notte perde la sua frenesia e si dispone come la natura, ad esserti vicina e confidente.
Lavoro sempre con la fotografia analogica. È come nella musica c’è chi suona il pianoforte e chi il sintetizzatore, uno non è meglio dell’altro è semplicemente radicalmente diverso. Il fatto di lavorare in analogico risponde al bisogno di fotografia come oggetto fisico, proprio perché cerco di rappresentare ciò che non è visibile, ho bisogno che ciò sia documentato su un supporto fisico cioè sulla pellicola. Una fotografia intesa come visione e pensiero, il clic finale è l’1% del lavoro si tratta di un lavorare per sottrazione: il digitale ti fa fotografare e poi scegliere, io sono conformato per scegliere e poi fotografare.

Come sono arrivati i tuoi soggetti “schiena a terra sull’asfalto e sguardo verso il cielo”?
La modalità di operazione è stata performativa: comunicavo ai miei soggetti, con una settimana di anticipo, di scegliere un luogo che potesse metterli in questo stato d’animo, quando scendeva il buio si sdraiavano a guardar le stelle e io documentavo quel che succedeva. Lo scopo era di far vivere ai miei nostalghici un’esperienza sensoriale di confronto con se stessi e quel che li circonda, al contempo rendere visibile l’invisibile: loro vivono movimenti e paesaggi interiori, io, col mio mezzo fotografico, fotografo loro e quel che hanno attorno come rappresentazione visiva di quel sentire. Il “mondo fuori” fotografato come specchio del loro mondo interiore. Fondamentalmente tutti i miei progetti sono accomunati dalla profonda volontà di rendere visibile ciò che visibile non è. In generale, solitamente, si tratta di stati d’animo. Detto ciò potrei affermare di fare fondamentalmente la stessa fotografia, cambia la partitura e gli strumenti ma quello che cerco è di dare corporeità a un sentire interiore; in questo caso gli strumenti sono la città e le persone che si sdraiano.

Quali opportunità ti ha aperto Art is clear? Progetti futuri?
Vincere Art is Clear e la personale da OpenLab di Genova sono state una grande esperienza umana ancor prima che artistica (per me la distinzione tra le due è davvero minima); sono entrato in contatto con persone e realtà che hanno molto da dare e lo fanno naturalmente e con piacere. In questo momento storico tutti, materialmente, abbiamo poco ma tutte le persone presenti nel progetto hanno partecipato in una condivisione totale per raggiungere uno scopo comune.
Per il futuro ho in mente più progetti di quanti ne possa materialmente realizzare, ma quotidianamente con rigore li porto avanti, per me fotografare non è una cosa diversa dal vivere, risponde a un mio bisogno di analizzare e riflettere sulla realtà.
In particolare in questo momento sto portando avanti un progetto di arte pubblica sul quartiere del Carmine a Brescia; tra mille difficoltà economiche continuo a far quel che sento, con la ferma convinzione che condividere i propri mondi interiori sia alla base di una vita sociale degna di questo nome.

ART IS CLEAR AS CLOUDS ARE
Concorso per artisti emergenti. II edizione

a cura di Veronica Salvani e Carlo Lamberti
in collaborazione con Balla coi Cinghiali

SCADENZA BANDO: 1 giugno 2012

Info: www.artisclear.it
info@artisclear.it

Mostra finalista Premio:

Alessandro Ligato. Urbana Nostalghia

OpenLab Art Gallery
Vico Giannini 1/1, Genova

Info: www.openlabgallery.it

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