PIACENZA| XNL Piacenza | Fino al 30 giugno 2024
di NICOLETTA BIGLIETTI
La resilienza al dolore tra vulnerabilità e forza. La riscoperta di un “autentico vedere” tra il manifesto e l’ignoto.
È con la liberazione del dolore nella costruzione di una “bellezza” e con il cambiare il proprio e l’altrui modo di osservare che si aprono Sul Guardare. Atto II – Berlinde de Bruyckere, Carol Rama, Giovanni Angelo Del Maino e Sul Guardare. Atto III – Andrea Sala, secondo e terzo capitolo della rassegna Sul Guardare organizzata da XNL Piacenza e ispirata all’omonima serie televisiva ideata da Johann Berger nel 1971 per la BCC. Un progetto che ha inaugurato nel settembre 2023 con l’obiettivo di valorizzare opere meno note provenienti dai depositi e dalle collezioni cittadine dei territori piacentini; opere poste in relazione a tematiche e riflessioni proprie dell’attualità, un tempo in cui la trasformazione della sensibilità è dilagante, la relazione tra armonia e deformità è ormai imperante e il bisogno umano di comprensione è tema più che mai universale. Assiomi che nel secondo atto si intrecciano non solo nell’inedito dialogo tra due sofisticate e incisive artiste del XX secolo – Berlinde de Bruyckere, Carol Rama – ma che si inerpicano anche, in modo euritmico, ad un’importante opera recentemente attribuita Giovanni Angelo Del Maino intitolata Dolente.
Proveniente dal patrimonio delle collezioni della diocesi, la scultura linea – realizzata da Del Maino nei primi decenni del XVI secolo – diventa occasione per parlare del tempo, della trasformazione della sensibilità, della resilienza e dell’autenticità; un’opera che è stata sottoposta a uno studio di restauro intrapreso dal Centro di Conservazione e Restauro La Venaria Reale con lo scopo di restituire l’idea di autenticità nascosta sotto la patina del tempo. Quella patina che può al contempo celare armonia e deformità, astrazione e fisicità, dolore e resilienza.
Se la patina cela una superficie che è già pregna di significati, l’arte dell’incisione di Carol Rama fa invece del foglio bianco il luogo di creazione, di gestazione e di sviluppo di concetti, di idee che qui inizieranno a vivere. Ed ecco allora che le opere grafiche di Rama svelano una forza delicata ma intrisa di significati profondi. Ogni oggetto che compare sulla scena, infatti, trova riscontro nella storia personale dell’artista: corpi femminili troncati, pelli d’animale, scarpe, sono i soggetti dei primi acquerelli che alla loro nascita furono totalmente anacronistici da risultare inaccettabili. Opere che riflettono le angosce, le fantasie di una giovane donna di colpo confrontatasi con gli aspetti più traumatici della vita. Dopo questo primo periodo, Rama sentirà il bisogno di elaborare un suo personale concetto di astrazione, tornando a scovare nel suo repertorio intimo unendo la realtà di oggetti usati al suo intrinseco estro pittorico.
Negli Anni ’90 ai disegni e collage dipinti si affiancheranno le incisioni, note grazie alla felice collaborazione con lo stampatore galleristi ed editore Franco Mosero.
Da quel momento Carola Rama non ha più abbandonato l’ambito figurativo, ma col tempo le sue figure e i suoi personaggi si sono fatti più essenziali. Come voci laterali apparse nel buio, così flebili e delicate da essere potentissime.
Una “delicata potenza” che parrebbe contrastare con le sculture e disegni di Berlinde de Bruyckere: incursioni in uno spazio intimo e domestico – seppur monumentali nelle loro dimensioni – le opere definiscono concetti come la protezione, il soffocamento, la memoria, la bellezza e il lacerto, attraverso letti sovrastati da accumuli di coperte e colti in metamorfosi tra esseri umani e forme naturali.
L’artista belga ha costruito negli anni un personale vocabolario visivo lavorando con calchi fatti di cera, tessuti, metallo e legno. Una poetica, la sua, profondamente influenzata dalle tradizioni del Rinascimento fiammingo, degli antichi maestri europei e dall’iconografia cristiana.
In tale prospettiva la ricerca di Berlinde de Bruyckere è in dialogo con la storia nascosta di Giovanni del Maino, artista la cui poetica – sin dall’inizio della carriera – indaga la dualità di amore-sofferenza e pericolo-protezione.
Aspetti in cui il dolore come tema universale riflette la fragilità di una vita. Fragilità che è possibile ravvisare anche nei materiali, come la terracotta e la ceramica, protagonisti di Sul Guardare. Atto III – Andrea Sala.
Artista italiano, Sala, realizza sculture che riflettono l’interesse per la cultura del progetto e la ricerca sui processi; una poetica che trova compimento nell’essenzialità delle forme e nell’utilizzo di tecniche tradizionali applicate ai materiali industriali, o viceversa.
Da qui la centralità dei materiali che l’artista seleziona in base alle peculiarità intrinseche della materia quale elemento modificante e modificatore nelle varie fasi del processo di produzione. Sala mette in scena la rilettura di oggetti e arredi liturgici provenienti dai depositi e dalle collezioni del Palazzo Vescovile di Piacenza realizzando una sua prima mostra personale in un’istituzione italiana. Oggetti che seppur minimi e frammentari, s’infondono nello spazio con una grande potenza narrativa.
Con la sua peculiare sensibilità verso la poetica dei materiali, Sala ha selezionato custodie, paramenti liturgici, ostensori, coppe, candelieri e li ha rimontati entro una nuova cornice che ne ribalta la prospettiva; chi ne ribalta il guardare. La fascinazione delle forme è un’attitudine costante nelle ricerche dell’artista che riflette sulle forme, sui materiali, sui colori e ragiona su ciò che contiene per capire meglio ciò che è contenuto.
Un guardare “dentro” che non è solo atto concreto, ma è presa di posizione. È osservare mediante molteplici linguaggi artistici – da Carol Rama a Berlinde de Bruyckere, passando per Giovanni del Maino e Andrea Sala – quella contemporaneità su cui talvolta “cade” una patina di dolore. Una patina che nient’altro spetta che essere riportata al suo originario splendore. Al suo originario guardare.
Sul Guardare. Atto II. Berlinde de Bruyckere, Carol Rama, Giovanni Angelo Del Maino
Sul Guardare. Atto III. Andrea Sala
2 marzo – 30 giugno 2024
XNL Piacenza
Centro d’arte contemporanea, cinema, teatro e musica
via Santa Franca 36, Piacenza
Orari: da venerdì a domenica 10.30-19.30
Ingresso gratuito; su prenotazione per scuole e gruppi
Info: +39 0523 323534
info@xnlpiacenza.it
www.xnlpiacenza.it