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La Fondazione Ermanno Casoli ha annunciato che il vincitore del XIV Premio Ermanno Casoli è il giovane artista napoletano Danilo Correale. L’iniziativa è a cura di Marcello Smarrelli, direttore artistico della FEC, e gode del patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Attraverso il Premio la Fondazione rivolge una commissione a un artista – scelto su indicazione del direttore artistico e con l’approvazione del Comitato Scientifico – offrendogli la possibilità di relazionarsi con una o più aziende e con le persone che vi lavorano. Se finora il Premio si è svolto nelle Marche – dove la Fondazione è nata – coinvolgendo i dipendenti del Gruppo Elica a Fabriano, un’importante novità caratterizza questa XIV edizione: la Fondazione ha infatti accDanilo Correale, The Game, Premio Ermanno Casoli 2013olto l’invito della città di Siena a realizzare il progetto del Premio nell’ambito delle attività volte a sostenere la candidatura di Siena a Capitale Europea per la Cultura del 2019. Un ruolo di rilievo all’interno di un ampio progetto, il cui scopo è “ricostruire – come spiega Pier Luigi Sacco, Direttore di Candidatura e membro del Comitato Scientifico della Fondazione Ermanno Casoli – un nuovo modello di sviluppo locale fondato sulla cultura come piattaforma di innovazione sociale, in grado di coinvolgere nel profondo la comunità in un percorso di cambiamento”.

Il progetto di Danilo Correale, dal titolo The Game, coinvolge i dipendenti di tre aziende storiche del territorio senese: ColleVilca srl, specializzata nella lavorazione artigianale e nella produzione del cristallo eseguita da maestri vetrai; PR Industrial Srl, multinazionale metalmeccanica impegnata nella produzione di generatori di energia e di macchine per movimentazione logistica; Trigano Spa, leader in Italia nel settore dell’autocaravan. Partendo da una riflessione critica sul modo di operare del modello sociale dominante e su come la crisi economica stia modificando ogni ambito della nostra società, da quello politico a quello culturale, l’artista s’interroga su una forma di aggregazione capace di stimolare sincera affettività oltre la partecipazione, al di fuori delle ideologie, delle competizioni e delle regole a cui siamo soggetti. Danilo Correale trova nello sport, in particolare nel calcio, una tensione che non ha mai smesso di generare condivisione, e spiega:

“Un campo da gioco è la metafora delle relazioni umane. Pier Paolo Pasolini amava parlare del calcio come dell’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo, come rito ed evasione. Allo stesso modo il calcio è performance, cinema, linguaggio, richiede capacità di improvvisazione, sensibilità e fair play in una dialettica che non può mai fermarsi nell’arco dei novanta minuti”.

Questo progetto s’inserisce in un più ampio ciclo di ricerca iniziato nel 2011 in Nord Africa, dove l’artista ha studiato il rapporto tra musica rap e rivoluzione, proseguito in Colombia dove al centro sono stati il ballo della salsa e la protesta.

I protagonisti di The Game saranno i dipendenti delle tre aziende partner, invitati a costruire l’intera struttura del progetto – una partita di calcio a tre porte – partendo dalle regole del gioco fino alla gestione economica dell’evento. Un processo che vedrà impegnato l’artista in una serie di incontri in un camper attrezzato a ufficio mobile, nel quale verranno discussi e decisi i vari aspetti del torneo: dalla formazione delle squadre agli schemi da adottare, dalla scelta di simboli e divise, fino all’organizzazione delle tifoserie.

L’idea del calcio a tre porte è nata dalla teoria di Asger Jorn, pittore danese legato al movimento situazionista, il quale teorizzava un modello comportamentale e linguistico dove prevalesse un confronto trialettico, che andasse oltre il brutale antagonismo e stimolasse la cooperazione e la formazione di alleanze strategiche elastiche. Le regole del calcio a tre porte potranno essere re-inventate e improvvisate e, oltre alla forma del campo (necessariamente esagonale), non ci saranno fuorigioco né norme scritte invalicabili.

L’evento sportivo/performativo avrà luogo nel mese di dicembre presso lo stadio di Colle di Val d’Elsa. L’intero processo verrà documentato in un film mediometraggio che sarà presentato al pubblico, sempre a Colle di Val d’Elsa, nel febbraio 2014. Il film sarà inoltre installato nelle sedi delle tre aziende coinvolte.

Danilo Correale è nato a Napoli nel 1982, vive e lavora fra Napoli e New York. Ha partecipato a numerose esposizioni internazionali, come la 4ª Biennale di Mosca, Russia; Performa 13 NewYork, USA; Steirischer Herbst, Graz, Austria; Manifesta 8, Murcia, Spagna; 11ᵃ Biennale di Istanbul, Turchia. Ha esposto in diversi spazi pubblici e privati in Italia e all’estero, fra cui: Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, Biella; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; MADRE, Museo d’Arte Contemporanea DonnaREgina, Napoli; Kunstraum Lakeside, Klagenfurt, Austria. Tra le mostre personali, quelle realizzate presso: Galleria Raucci/Santamaria, Napoli; Peep-Hole, Milano; Entrée, Bergen, Norvegia; Supportico Lopez, Berlino, Germania; PiST – Interdisciplinary Project Space, Istanbul, Turchia. Fra le residenze a cui ha preso parte: A.I.R. Antwerpen, Belgio; Mazama ArtResidence, Seattle, USA; Skowhegan Maine, USA. Ha ricevuto Premi e ottenuto importanti riconoscimenti fra cui: Talent Prize 2012; Triangle Network, 8 Festival de la Performance di Cali, Colombia.

Premio Ermanno Casoli, XIV edizione

Danilo Correale
The Game
a cura di Marcello Smarrelli
Assistente curatore: Saverio Verini
Promosso da: Fondazione Ermanno Casoli
In collaborazione con: Siena Capitale Europea della Cultura 2019, Comune di Colle di Val d’Elsa, Apea Srl, ColleVilca srl, PR Industrial Srl, Trigano Spa
Con il patrocinio di: Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Info: Fondazione Ermanno Casoli
Saverio Verini +39 0732610801
segreteria@fondazionecasoli.org
www.fondazionecasoli.org

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