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TORINO | Sedi varie | 1-3 OTTOBRE 2020

Progetto Diogene in collaborazione con la Galleria Oggetti Specifici, presenta The Unseen_2020. Nato nel 2017 e ora alla sua seconda edizione, The Unseen indaga e rende visibile il lavoro di ricerca e produzione di conoscenza che è insito nell’operare di ogni artista: il nucleo creativo che resta nascosto, sommerso e nel contempo vitale, fondamentale per ciò che emerge come opera.
Focalizzandosi sulla ricerca artistica come struttura portante del fare arte, The Unseen affianca ciascun artista invitato nell’esplorazione del proprio humus creativo – fatto di letture, immagini, oggetti personali, esperienze, posizioni – attivando uno scambio nel quale vive la sperimentazione, intesa come combinazione imprevista di situazioni, metodi, domande, tentativi, umori.
L’edizione 2020 si apre alla collaborazione con Oggetti Specifici, il progetto-galleria fondato nel 2019 da Caterina Filippini con l’intento affine di investigare e condividere con il pubblico gli oggetti che appartengono, nel quotidiano, alla fase generativa dell’opera d’arte. Diogene si confronta con Oggetti Specifici per creare interrogativi sulla questione del valore e preparazione dell’opera, tenendo conto non solo degli oggetti ma anche di tutti quegli stimoli del vivere – contingenze, apparizioni o esperienze – che concorrono comunque alla definizione del lavoro finito e difficilmente prendono corpo in qualcosa di materiale.
Per approfondire l’indagine sul rapporto tra processo e opera, traccia materiale e immateriale, l’edizione 2020 propone inoltre una selezione di artisti che concentrano la loro ricerca sull’azione, sulla performance, le cui opere finite sono dunque, a loro volta, per lo più immateriali. Che ruolo giocano gli oggetti nel loro processo creativo? è forse diverso dal ruolo che gli oggetti esercitano nel lavoro di chi produce opere materiali? In che modo si può condividere con un pubblico l’insieme di tracce materiali e immateriali portano alle opere finite? Sono solo alcune delle domande che hanno accompagnato i dialoghi del progetto The Unseen_2020 e che verranno condivise con il pubblico.
Dopo l’incontro iniziale di giovedì 1 ottobre – Luigi Coppola, Myriam Laplante, Salvatore Iaconesi/Oriana Persico, in dialogo con Caterina Filippini (Oggetti Specifici), gli artisti di Progetto Diogene: Franco Ariaudo, Alice Benessia, Andrea Caretto, Manuele Cerutti, Giulia Gallo, Luca Luciano, Valerio Manghi, SiIvia Margaria, Raffaella Spagna, Elena Tortia – questo il programma di  sabato 3 ottobre:

3 ottobre / h 18.30 / Salvatore Iaconesi & Oriana Persico
h 19.30 / Myriam Laplante
c/o Tram Diogene, Rotonda C.so Regio Parco X C.so Verona, Torino

Durante la primavera e l’estate del 2020, i componenti dell’associazione Diogene e Caterina Filippini, hanno intrattenuto un dialogo a distanza con i quattro artisti selezionati per la nuova edizione del progetto The Unseen. Un confronto aperto tra colleghi, affiancati dall’approccio peculiare di Oggetti Specifici, durante il quale sono stati liberamente attraversati ricordi d’infanzia, ricostruzioni genealogiche e geografiche, passioni originarie e formazioni, approcci diversi alla ricerca ed alla produzione artistica, visioni personali sul ruolo dell’imprevisto, dell’errore e del fallimento, parentele e distanze, senso di responsabilità, disillusioni e molto altro.
La giornata di sabato 3 ottobre completa questo dialogo in presenza degli artisti, invitati a spogliarsi dal rigido schema della “presentazione lavori”, per avventurarsi in un personale esporsi al pubblico ed interpretare ciò che per ognuno di essi è nutrimento del processo creativo.

In ottemperanza alle linee guida sul distanziamento sociale, è gradita una conferma di partecipazione agli eventi. Per info e prenotazioni: info@progettodiogene.eu

Info

Luigi Coppola è un artista, attivista, promotore di progetti partecipativi e di arte pubblica.
La sua pratica artistica è accomunata da un relazione innovativa ai beni comuni attraverso delle azioni capaci di attivare potenziali e immaginari collettivi, partendo dall’analisi di specifici contesti sociali, politici e culturali (Artistic commoning). L’individuazione e la messa in comune di beni collettivi, appartenenti a un gruppo specifico o a una comunità, aziona delle dinamiche relazionali e attiva processi di emancipazione e di immaginazione per ripensare il presente.
È coattivatore del movimento legato alla Casa delle Agriculture di Castiglione d’Otranto (Lecce) con cui, oltre a partecipare alla direzione artistica del festival Notte Verde: Agriculture, utopie e comunità, sviluppa i progetti a lungo termine del Parco Comune dei Frutti Minori (dal 2013) e Scuola di Agriculture (2018), una piattaforma pedagogica che combina conoscenze agroecologhiche con strategie artistiche e costruisce dinamiche di relazioni con le comunità migranti, studenti, contadini e attivisti.
L’artista sperimenta a Bruxelles, anche il Common Wallet, un portafoglio condiviso, un conto in comune con un gruppo di 10 persone, con cui si gestisce l’economia individuale in modo collettivo.
Coppola ha sviluppato progetti di arte pubblica, performance e mostre in molti contesti internazionali come Gardentopia Cosmos of Ecologies, Matera Capitale Cultura 2019; Fondazione Merz Torino, 2018; BAK Utrecht, 2018; Kunsthaus Graz, 2017; Quadriennale Roma, 2017; Kumu Art Museum, Tallinn, 2017; Teatro Continuo, Milano, 2016; Parckdesign, Brussels, 2016; Athens Biennale, Athene, 2015; Kadist Art Foundation, Parigi, 2012; Steirischer Herbst, Graz (AU) 2012.
È stato condirettore artistico della Biennale di arte urbana di Bordeaux – Evento 2011, arte per una rievoluzione
urbana insieme a Michelangelo Pistoletto e parte del gruppo Arte e Società alla Fontys School for Art di Tilburg (2008- 2009, NL). Coppola è stato scelto a far parte del programma di Fellowship 2017/2018 al BAK, basis voor actuele kunst, Utrecht NL. Finalista del Premio Furla 2015 e del Talent Prize 2012.

Luigi Coppola, Giardino evolutivo, Matera.

Myriam Laplante è un’artista canadese che vive e lavora a Bevagna, in uno stato di dubbio permanente. Il suo lavoro è una parodia del mondo, assurda e cinica, malinconica e perturbante, che spesso emana da un immaginario bizzarro e fantastico. Le sue installazioni, video, dipinti, sculture, disegni e performance sono stati estesamente presentati in spazi occupati, gallerie e musei in Europa, Nord America e Asia. Dal 2001 lavora con il collettivo di performance Black Market International.
Sue opere sono presenti nelle collezioni pubbliche della Galleria Nazionale d’Arte Moderna (Roma), MACRO (Roma), Galerie Nationale du Québec (Québec), Museo Nazionale della Fotografia (Ottawa), del Musée de
Rimouski (Canada) e del Museo della Nuova Zelanda Te Papa Tongarewa (Wellington).

Myriam Laplante, Destroy

Iaconesi/Persico. Ingegnere robotico, hacker, TeD e Eisenhower Fellow lui, esperta di comunicazione e inclusione digitale e cyber-ecologista lei, Salvatore Iaconesi e Oriana Persico osservano la mutazione delle società con l’avvento delle reti e delle tecnologie ubique. Tra poetica e politica, corpi e architetture, squat e modelli di business rivoluzionari, la coppia promuove una visione del mondo in cui l’arte è il collante tra scienze, politica ed economia. Sono autori di performance globali, pubblicazioni e opere esposte in tutto il mondo. Insegnano Near Future e Design presso diverse facoltà, fra cui l’ISIA di Firenze e l’Università La Sapienza di Roma, e sono fondatori di HER – Human Ecosystems Relazioni, centro di ricerca che usa l’arte e il design per creare processi di accelerazione culturale attraverso i dati, quale confine esistenziale dell’essere umano nelle
società contemporanee.

Iaconesi/Persico, HER she loves data

 

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