Non sei registrato? Registrati.
Arte&Impresa | Di Stefano | Raffadali (AG)

Lo scorso sabato 23 novembre la Di Stefano ha presentato, negli spazi della Caffetteria della GAM (Galleria d’Arte Moderna) di Palermo, in anteprima nazionale, “Altro che panettone”, una mostra-conferenza sulle Capsule Collection d’autore Limited Edition realizzate, dal 2016, in sinergia con artisti, designer, stilisti e realtà siciliane d’eccellenza.

Alice Valenti con la Latta d’autore per Di Stefano. Foto di Alessandro Castagna.

«Tutto è partito dalla realizzazione della nostra brand identity – dichiara Carmelo Zagarrì, Direttore Commerciale della Di Stefano – volutamente ancorata a elementi e tratti evocativi della nostra Sicilia, terra di grande tradizione dolciaria, rivisitati in chiave contemporanea.  Infatti, un carretto siciliano di design ricorda oggi il brand Di Stefano nel mondo. L’accostamento verso gli artisti e designer è stato un passo naturale, perché l’arte (dolciaria) ricerca l’arte (visiva contemporanea) ed entrambe raccontano la nostra terra: dal 2016 al 2019 abbiamo coinvolto designer e artisti siciliani come Marella Ferrera, Alice Valenti, Andrea Branciforti, e Domenico Pellegrino i quali hanno realizzato oggetti di design molto apprezzati dai nostri clienti e consumatori. Abbiamo scelto la GAM, luogo dove l’arte è di casa, per condividere un momento di confronto con le persone che stanno rendendo possibile il nostro percorso di crescita: clienti, fornitori, artisti, designer e staff interno e commerciale»

Marella Ferrera per Di Stefano. Foto di Alessandro Castagna.

Ogni pezzo diventa frutto d’incontri e relazioni, confronti e sviluppo d’idee.
Dalla “truscia” con cui avvolgere il panettone, realizzata dalla stilista Marella Ferrera cucendo a mano antichi tessuti di batista di cotone, al piatto da portata in legno serigrafato e alla latta salva freschezza ispirata all’opera dei pupi e ai carretti siciliani disegnati da Alice Valenti, artista, formatasi presso la bottega del Maestro di pittura del carretto siciliano, Domenico di Mauro; dal piatto nero – in Laminam – con disegno serigrafato a bassa temperatura a monocromia bianca, così da riprendere l’idea di uno schizzo a gessetto sulla lavagna, progettato dal designer Andrea Branciforti e realizzato da Timelam, avente come soggetto un unico volto stilizzato, nato dall’accostamento dei tratti somatici di Angelica e Orlando, al piatto in ceramica di Domenico Pellegrino, unico artista siciliano presente alla Biennale di Venezia 2019. “A-mori” si rifà all’amore di un moro per una dama, tematica spesso affrontata da Pellegrino nelle sue opere.

Da Sinistra, Domenico Pellegrino e il suo piatto d’autore e Enzo Di Stefano. Foto di Alessandro Castagna.

«L’amore per il proprio lavoro e per la propria terra – come racconta Domenico Pellegrino – è ciò che mi ha spinto ad accettare questa collaborazione con la Di Stefano. È la prima volta che seguo un progetto del genere per un’azienda dolciaria. Il piatto è nato da un mio disegno che ho poi trasferito su un calco fatto a mano utilizzato da Ceramiche De Simone, per la realizzazione degli altri piatti, tutti a edizione limitata, certificati e firmati da me».

A-mori – piatto-cadeau in ceramica abbinato al panettone Magnum ai gusti mela, classico siciliano e carrubo, arancia & cioccolato siciliano – è una vera opera d’arte, nata dal comune sentire dei maestri pasticceri e dell’artista, per offrire una preziosa testimonianza delle cose fatte a mano e siciliane. Disponibile in tre colori – verde, rosso e blu – il piatto-cadeau disegnato da Pellegrino narra la passione che avvince un moro e una siciliana.

Piatto di Domenico Pellegrino per Di Stefano. Foto di Alessandro Castagna.

 

«Abbiamo sposato con grande entusiasmo – riferisce Giorgio Vanadia, CEO Ceramiche De Simone – l’idea della Di Stefano Dolciaria di realizzare in serie limitata un piatto in ceramica raffigurante due mezze teste di moro da cui il nome “A-mori”. Il calco realizzato dal poliedrico artista Domenico Pellegrino è la base di partenza per la lavorazione dei piatti, declinati in tre colorazioni e rigorosamente fatti a mano. Il risultato è stato straordinario grazie all’impegno profuso da tutte le maestranze coinvolte nelle varie fasi di lavorazione. Un esempio virtuoso di un lavoro fatto a “tre mani” che dimostra ancora una volta l’importanza di fare sistema in un contesto che lascia sempre meno spazio

La Sicilia che la Di Stefano racconta, attraverso i suoi originali gusti e pack, la sua brand image, e alle immancabili collaborazioni con altri professionisti isolani riconosciuti a livello nazionale è una Sicilia contemporanea, libera dai luoghi comuni che si nutre di visionarietà, studio e tenacia. L’iniziativa è patrocinata dall’ARS (Assemblea Regionale Siciliana) e dall’ADI (Associazione Disegno Industriale)

«Cinque anni fa – spiegano i F.lli Di Stefano – abbiamo capito che per potere crescere era necessario cambiare marcia. Abbiamo intrapreso un percorso di cambiamento che ha impattato su tutti i reparti aziendali. Ne hanno beneficiato l’immagine, i prodotti, la cultura aziendale e l’entusiasmo della famiglia, e in questa comprendiamo anche i nostri dipendenti. Tutto ciò è avvenuto a piccoli passi perché è così che ci piace andare avanti. Oggi non siamo più quelli di ieri e domani non saremo più quelli di oggi. In comune resta la grande attenzione alla qualità e la voglia di fare bene».

Andrea Branciforti e il piatto per Di Stefano. Foto di Alessandro Castagna.

L’AZIENDA
DI STEFANO DOLCIARIA

La storia della Di Stefano inizia nel 1986 a Raffadali, nei pressi di Agrigento, quando Paolo Di Stefano avvia – insieme ai figli Enzo, Benvenuto e Settimio – un piccolo laboratorio di pasticceria artigianale a conduzione familiare. Rifacendosi alle ricette della più antica tradizione dolciaria siciliana, utilizza da sempre solo ingredienti genuini e accuratamente selezionati. Il successo e l’apprezzamento da parte dei loro clienti sono dovuti alla costante ricerca in campo alimentare e allo spirito innovativo che hanno permesso alla Di Stefano di ampliare l’offerta, andando contro i luoghi comuni. Ad esempio, quello secondo cui il panettone artigianale si produca solo a Milano.

Info: www.distefanodolciaria.it

Condividi su...
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •