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TRENTO | MUSE – Museo delle Scienze | Giornata mondiale dell’acqua 22 marzo 2023

Alla Giornata Mondiale dell’Acqua (22 marzo), MUSE – Museo delle Scienze dedica la rassegna video Tra ghiaccio e acqua, nella quale tre opere inducono l’osservatore a una riflessione urgente attraverso un approccio immediato ed emozionale che guarda alla sparizione dei ghiacci e all’acqua come elementi naturali e simbolici. I video sono stati selezionati da Maria Chiara Wang e da Stefano Cagolcuratori del progetto – nell’ambito della piattaforma creativa We Are the Flood promossa dal museo di Trento; gli autori sono tre artisti diversi per generazione, provenienza e background, che esprimono quel necessario spirito corale, universale e sensibile verso la natura, il clima, l’umano e il non umano perseguito da WATF. Sono il libanese Khaled Ramadan, artista e curatore di base a Copenhagen, che ha all’attivo progetti importanti su temi ambientali, la giovane inglese Hannah Rowan, che è già stata inserita dalla critica nel filone dell’ecofemminismo, e l’italiano Pietro Gardoni, che recentemente si è focalizzato su acqua e siccità, inserendo questi elementi nelle sue opere video presentate in diversi festival.

Khaled Ramadan “Wise Ice”, 2022, video 4k. Courtesy l’artista.

In Wise Ice Khaled Ramadan osserva in silenzio superfici ghiacciate facendoci scoprire la vitalità che nasconde questo stato dell’acqua. Siamo soliti pensare al ghiaccio come una materia sterile, inospitale e imperscrutabile ma Ramadan stupisce lo spettatore mostrando, con profonda semplicità, piccole porzioni di ghiaccio osservate da vicino con quella meraviglia indotta da un panorama sempre più mutato dall’innalzamento delle temperature. L’artista mostra improvvisi movimenti sotto la fredda epidermide dell’acqua: sono forme viventi? Foglie mosse dalla corrente? Bolle d’aria? La visione di Ramadan sa essere gioiosa e, al tempo stesso, disincantata. Questo scorrere della vita sotto il pelo del ghiaccio evoca anche il processo di erosione dall’interno dei nostri ghiacciai. Ramadan è un artista, curatore e attivista del quale va, inoltre, ricordata la co-curatela di un epocale padiglione della Maldive alla ultima edizione della Biennale di Venezia, ideato pensando al futuro incerto dell’arcipelago tropicale minacciato dall’innalzamento dei mari e realizzato unendo il mondo in un destino comune attraverso voci di nazionalità diverse.

Dell’opera di Hannah Rowan Tides in The Body realizzata in Groenladia e inserita in questa rassegna (il titolo è una citazione da Virginia Woolf), Tatiana Martyanova scrive: «L’artista si sdraia su un iceberg galleggiante che viene trasportato verso l‘oceano aperto, e il suo corpo si fonde con il ghiaccio. È un processo di fusione assoluta e fluida, che si trasforma in un corpo unico». La stessa artista appunta sul suo diario subito dopo la performance: «Volevo imparare a conoscere il ghiaccio attraverso la forma penetrante del mio corpo carnoso, ghiaccio contro pelle, membrana contro membrana. Il ghiaccio era scivoloso, difficile da mantenere, ho premuto la punta delle dita delle mani e dei piedi nelle piccole rientranze d’acqua create sulla superficie del ghiaccio. Mi muovevo tra la pressione e l’appoggio sul ghiaccio o la sensazione di poter scivolare da un momento all’altro. I miei polpastrelli scavavano la superficie alla ricerca di ondulazioni a cui potermi aggrappare […] Mentre ero distesa con l’orecchio sinistro premuto sulla superficie dura e fredda e gli occhi rivolti verso l’oceano, potevo avvertire il movimento interno del ghiaccio. Ascoltavo i gorgoglii digestivi del ghiaccio che veniva metabolizzato dal contatto con l’acqua marina più calda e con la temperatura dell’aria. Sentivo il coro di bolle d’aria che sfuggivano allo scioglimento del ghiaccio e si disperdevano. Le onde bagnavano il ghiaccio che rifluiva nella corrente, con un’ascesa e un abbassamento sempre più esagerati con il passare del tempo».

Pietro Gardoni “water & ice”, 2022, video 4k. Courtesy l’artista.

Il video Water and Ice di Pietro Gardoni può essere definito una «opera statement» secondo Maria Chiara Wang, che così ne scrive: «ottanta inquadrature macro di fiumi ghiacciati racchiudono il senso di una ricerca poetica che si concentra sul rapporto con l’elemento acqua evidenziandone sia la potenzialità estetica che la carica comunicativa. Gardoni dipinge usando la videocamera: ogni clip si connota come un quadro astratto al quale l’artista dona il movimento, quello stesso movimento insito nel continuo fluire dell’acqua, che scende a valle scorrendo tra gli strati di ghiaccio e scavando il proprio percorso con silente caparbietà. Gli scorci ritratti parlano di paesaggi incontaminati, di geometrie naturali e della totale assenza degli elementi antropici; raccontano la forza della natura alla quale l’artista si avvicina con rispetto, assecondando il proprio equilibrio e la propria stabilità alla morfologia del territorio. Acqua anche come metafora e simbolo nel suo rimando alla potenza generativa, ma anche distruttiva, e – quindi – al ciclo della vita; esiste, inoltre, una memoria dell’acqua: Jacques Benveniste asseriva che l’acqua può mantenere “un ricordo” delle sostanze con le quali è venuta in contatto. Da qui il suo valore anche di testimone del tempo e sempre da qui un collegamento alla biografia di Gardoni che sul tema della perdita della memoria ha rielaborato la sua identità negli ultimi anni».

 

between ice & water | tra ghiaccio e acqua
Hannah Rowan (UK)
Khaled Ramadan (LBN/DK)
Pietro Gardoni (ITA)

Rassegna video a cura di Maria Chiara Wang e Stefano Cagol

World Water Day | Giornata Mondiale dell’Acqua 22 marzo 2023
nel frame della piattaforma creativa di We Are the Flood

MUSE – Museo delle Scienze
Corso del Lavoro e della Scienza 3, Trento

Info: Tel. +39 0461 270311
museinfo@muse.it
wearetheflood.muse.it

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