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PALERMO | BAPS Bridge Art Performance Studies – PALAZZO MERLO | UN RESOCONTO DI THE TILTED BODY // IL CORPO INCLINATO Festival Internazionale della Performance

Intervista a LORI ADRAGNA di Serena Ribaudo

Dal 22 settembre al 1 ottobre 2022 si è svolto a Palermo THE TILTED BODY // IL CORPO INCLINATO, Festival Internazionale della Performance ideato e curato da Lori Adragna con l’assistenza di Miriam Pinocchio. THE TILTED BODY è stato ospitato dai fascinosi – direi struggenti – ambienti di BAPS Bridge Art Performance Studies, spazio temporaneo sito a Palazzo Merlo, di cui avremo modo di approfondire nel corso dell’intervista. Il Festival è stato inserito nella terza edizione di BAM, ancora in corso, Biennale dell’Arcipelago Mediterraneo diretta da Andrea Cusumano e realizzata con la Fondazione Merz e MeNo.

Francesca Romana Pinzari, Quel che resta “What remains”, performance, Palermo 1 ottobre 2022. Nella foto, l’artista con Serena Ribaudo. Foto di Angela Maria Benivegna

THE TILTED BODY // IL CORPO INCLINATO ha visto tra gli artisti protagonisti: Sonia Andresano, Marina Arienzale & Emanuela Barilozzi Caruso, Elena Bellantoni, Tiziana Cera Rosco, Simone Cametti, Gianluca Capozzi, Eleonora Chiesa, Monica De Iarenal Martinez del Campo, Alice Cordaro, Francesca Fini, Regina José Galindo, Silvia Giambrone, Tamar Hayduke, Jessica Iapino con Elena Giulia Abbiadici, Rosa Jijon con Francesco Martone (A4C-Arts For the Commons), Andrea Kantos con Claudia e Andrea Di Gangi, Nicola Mette, Leila Mirzakhani, Marta Moreno Munoz, Egle Oddo, Luana Perilli, Tiziana Pers, Francesca Romana Pinzari, Mona Lisa Tina, Tomasz Szrama, Sasha Vinci. Ho avuto il piacere di dialogare di tutto ciò con Lori Adragna che con lucido ed attento approfondimento ridisegna i momenti ed i temi salienti del Festival.

Mona Lisa Tina, “Carillon”, 2022, performance e video installazione, Palazzo Merlo, Palermo.

Lori Adragna, come si è inserito THE TILTED BODY//IL CORPO INCLINATO nell’ambito di BAM? Quale consapevole filo di significato ha legato il Festival Internazionale della Performance Art da te curato alla Biennale Arcipelag0 Mediterraneo?
Per la rassegna di performance e video performance presentata a BAM abbiamo scelto percorsi e suggestioni correlati al concetto stesso del Mediterraneo inteso come luogo di scambio e accoglienza, nonché crogiolo di culture. A ciò si è aggiunta la nozione di “Insaturo” – il tema di questa terza edizione della Biennale – evocando l’immagine di un contenitore reattivo capace di addizionare approfondimenti sulla contemporaneità, a partire dalla ricerca artistica su argomenti di estrema attualità quali: ecologia e attivismo, sostenibilità, impatto ambientale, perdita/riappropriazione del corpo e dell’identità a seguito dell’emergenza pandemica.

Come nasce l’idea di THE TILTED BODY e di un Festival Internazionale della Performance in quei giorni a Palermo?
Il distanziamento sociale determinato dal diffondersi del coronavirus ha creato una grave ferita, un trauma profondamente connesso al corpo. Corpo, che è bene ricordare, è primo “luogo” dell’essere umano, nonché espressione fondante della performance art. Una categoria artistica questa, considerata oggi basilare, avendo a che fare con la fluidità del mezzo che incapsula la multidisciplinarietà in cui si modellano le nostre vite. Mentre la tecnologia ci spinge sempre più verso un mondo virtuale, fino ad ipotizzare il Metaverso, la gente è alla ricerca di esperienze reali che possano radicare in modo più specifico al momento presente offrendo un’interpretazione anche fuori dagli schemi consueti del suo sviluppo logico. Non esiste ormai una fiera d’arte né una Biennale priva di offerte che comprendano la performance, afferma Stuart Comer, Chief curator del MoMA. Palermo (che tra l’altro è la mia città di origine) pur con tutti i suoi conflitti, è una città inclusiva, in fermento, che si avvia a diventare luogo centrale della cultura dell’accoglienza e dell’integrazione. Come già nel 2018 con Border Crossing (evento ideato insieme a Casa Sponge e Dimora Oz nell’ambito di Manifesta 12) il mio obiettivo è stato di realizzare un progetto che non fosse solo un evento a sé stante, ma un seme di rigenerazione da coltivare attraverso tematiche importanti che creino comunità e facciano da barriera contro il rischio dei nuovi fascismi.

Mona Lisa Tina, “Carillon”, 2022, performance e video installazione, Palazzo Merlo, Palermo. Foto di Angela Maria Benivegna

Cosa è BAPS?
BAPS Bridge Art Performance Studies è un temporary space, un progetto che sta nascendo insieme ad un gruppo di artisti, curatori, filosofi, antropologi, docenti e ricercatori e attivisti. La programmazione 2022 di BAM ha coinciso con l’inaugurazione degli spazi di BAPS, posti all’interno del piano nobile di Palazzo Merlo, un edificio storico del XVI sec. sito a Palermo nell’antico quartiere arabo della Kalsa. I progetti si svilupperanno nelle varie aree del piano, alternando incontri, proiezioni e live performance e nelle stanze suddivise per sezioni, ospiteranno riflessioni, domande e sollecitazioni. BAPS nasce come centro di ricerca e produzione sull’arte contemporanea, con un focus specifico sulla performance art. All’interno delle arti performative e dei linguaggi contemporanei si sta sviluppando un importante dibattito informale, interrogandosi e superando logiche e genere, nazionalità e specie. Le ricerche, le espressioni e le competenze inserite nell’ambito di ricerca e programmazione di BAPS sono interessate al ruolo sociale, incoraggiando lo scambio interpersonale e la conversazione condivisa tra individui. La performance art è nata proprio in appartamenti, spazi indipendenti, luoghi non ortodossi e liminari; BAPS vuole continuare la  tradizione di uno spazio non istituzionale capace di restituire freschezza, libertà e integralità alle produzioni artistiche.

Video performance di Egle Oddo e Francesca Fini. Foto di Angela Maria Benivegna

THE TILTED BODY ha presentato una sorprendente eterogeneità di accenti ed è stato costellato da un susseguirsi di appuntamenti, di performance, di incontri. Come si è dipanato il programma del Festival?
L’idea concepita con Miriam Pinocchio che ha collaborato all’evento è stata di suddividere il programma in alcune macro-aree dettate dalle tematiche scelte. Il calendario quindi si è sviluppato all’interno di BAPS nell’arco di due settimane, per tre giorni consecutivi, concomitanti alla inaugurazione di BAM e durante ciascun evento è stata analizzata una macro tematica tra perdita dell’IO, Immigrazione e Sostenibilità. Ecco perché nonostante il gran numero di artisti invitati e loro le diversità abbiamo mantenuto un’omogeneità di visioni e suggestioni.

Prossimi progetti di Lori Adragna?
Per la fine di ottobre è prevista l’uscita del libro ARKAD, supportato dal MIBACT edizioni Postmediabooks, curato insieme con Dimora Oz, e la sua prima presentazione al Museo Riso, mentre ad aprile, Performative Habitats con Egle Oddo al Secession Museum di Vienna. A novembre poi dovrei riprendere l’attività didattica come docente di performance art che porto avanti già da due anni. Mi aspetta inoltre la programmazione di BAPS, lo spazio temporaneo di Bridge Art Performance Studies che dal 2023 dovrebbe presentare appuntamenti calendarizzati.

Tiziana Cera Rosco, Topografia della Resa, performance ed installazione. Foto di Angela Maria Benivegna

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