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MILANO | The Open Box 

di ROBERTO LACARBONARA 

The Open Box è il nuovo spazio milanese dedicato a una ricerca artistica “aperta”, fuori dagli orientamenti di categoria, forma, sistema o mercato. Un “ambiente critico ed espositivo”: il riappropriamento di un senso del luogo all’interno di una zona-deposito-contenitore, un box, per “veicoli” semantici e visuali.
Dalle prime sperimentazioni nel corso del 2015 (inaugurazione lo scorso aprile), tra mostre, one-day-show e progetti fuori città, la formula adottata appare avvincente e convincente. Nessuna scelta esasperata né spettacolare dunque; il progetto sta nella “scatola”, compresa l’idea di poterla aprire e chiudere a piacimento (ingresso solo su appuntamento) suscitando la curiosità al netto della sorpresa.

International Exposition Of Nothin, The Open Box, Milano

Abbiamo chiesto all’ideatore/curatore Gaspare Luigi Marcone la genesi e l’intuizione che guidano questo nuovo “contenitore”. «The Open Box – ci racconta – è uno spazio no profit, un progetto artistico-curatoriale fondato in via G.B. Pergolesi 6 a Milano, pensato come una scatola aperta per mostrare progetti inediti, poco noti o creati appositamente per questo luogo. Un format esportabile. Un “contenitore” dove tutto può essere esposto e tutti possono essere protagonisti, l’unica discriminante è nella qualità dei progetti e delle persone”. Uno spazio fisico e mentale per sperimentare e viaggiare.

Tracks/Traces, The Open Box, Milano

Molto interessante anche la “fluidità” nella gestione dello spazio e degli eventi. Attorno a The Open Box e a Gaspare Luigi Marcone, storico, critico e artista di grande concettualità e sensibilità estetica, il consenso e l’aggregazione sono continui. «Potrei definirmi il fondatore e l’ideatore di questo format, di cui ho la direzione artistica, ma sin dalla prima mostra collettiva Tracks/Traces (aprile-giugno 2015) dove ho esposto con Valentino Albini, Andrea Francolino e David Reimondo, gli artisti si sono dimostrati entusiasti e partecipi, collaboratori e diffusori attivi insieme poi ad alcuni collezionisti e galleristi».

International Exposition Of Nothing, The Open Box, Milano

Tra gli eventi già presentati, particolare interesse desta il primo one-day-show del 13 luglio 2015. «Il giorno della nascita di Piero Manzoni vi è stata la rievocazione di un progetto quasi sconosciuto del 1960. Lo spazio espositivo di Milano era totalmente vuoto con solo al centro del pavimento la copia originale del Manifesto contro Niente per l’Esposizione Internazionale di Niente, firmato da Manzoni, Enrico Castellani, Carl Laszlo, Otto Piene e altri artisti nel 1960».

Gaspare Luigi marcone, Ash Works 2013-2015, The Open Box, Milano

Ancora in corso fino al 30 novembre 2015 la personale di Gaspare, Ash Works 2013-2015 curata da Choghakate Kazarian, curatrice del Musée d’Art Moderne de la Ville di Parigi. La curatrice «Ha lavorato con grande entusiasmo e professionalità – racconta l’artista – oltre che con acume critico. Vi sono due quadrati di cenere di 170×170 cm (la mia altezza con braccia aperte); il quadrato sul muro è un wall drawing realizzato con la cenere dei miei appunti mentre il quadrato sul pavimento è dato dalla cenere delle mie opere bruciate, destinate a essere disperse e diffuse”.

Elisabeth Scherffig e Andrea Francolino, The Open Box, Verona

Uno degli elementi di sostegno al progetto The Open Box è la rete di artisti, galleristi e collezionisti che ruota attorno allo spazio. Essendo un format esportabile, grazie all’entusiasmo di alcuni collezionisti come Giorgio Fasol e Alberto Geremia, la prima “uscita” del format è stata a Verona (16-18 ottobre 2015) con una bipersonale di Elisabeth Scherffig e Andrea Francolino allestita in un box durante ArtVerona: un confronto tra due artisti legati da una riflessione, fisica ed esistenziale, su rovine e macerie della contemporaneità. Ma in cantiere vi sono anche mostre nel Nord Europa.

The Open Box
Via G.B. Pergolesi 6, Milano

info.theopenbox.org@gmail.com
www.theopenbox.org

Mostra in corso:

Gaspare Luigi Marcone.  Ash Works 2013-2015
a cura di Choghakate Kazarian
Fino al 30 novembre 2015

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