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ROMA | MAKER FAIRE ROME – MAKERART | 7 – 9 OTTOBRE 2022 

di MARIA VITTORIA PINOTTI

Cosa significa essere un artista contemporaneo, in particolar modo, ricercatore sperimentale della pittura di paesaggio? Era il 1843 quando John Ruskin inconsapevolmente rispondeva a questa domanda prendendo le difese del pittore Joseph Mallord William Turner, tanto da voler stilare il saggio Turner and the Ancients. La conferma più convincente verso questa presa di posizione si individua dal titolo della cennata pubblicazione, laddove si legge, tra l’altro, che gli antichi erano i contemporanei, mentre Turner doveva considerarsi un pittore sperimentale che aveva «il dovere di seguire ogni lezione impartita dalla natura per rappresentare le occasioni in cui essa ha reso manifesti i propri principi nella forma più originale ed efficace[1]». In questo trascorso dibattito si inserisce il contributo dell’artista Quayola (Roma, 1982), il quale ha proposto l’opera intitolata Storms, in occasione della decima edizione della fiera Maker Faire Rome – The European Edition 2022, nella sezione MakerArt, curata da Valentino Catricalà.

Quayola, Storms, Maker Faire Rome – The European Edition, X Edizione, Roma, Ph. Credit Quayola, Courtesy Skino Ricci

Un linguaggio attrattivo ed, al contempo, efficace quello di Quayola, capace di unire arte e scienza con uno sguardo pittorico sublime, non dissimile da quello di Joseph Mallord William Turner, giacché lo stesso Quayola, in particolare con l’opera video in mostra, focalizza l’attenzione sul tema del paesaggio, specificatamente sulle coste marine della Cornovaglia. In questo modo Storms ben risponde alla questione sollevata da Ruskin nell’Ottocento, che ora qui si svolge nell’interstizio tra il reale e virtuale, ipostatizzando anche la questione della rappresentazione del paesaggio sotto l’ottica naturalistica. In tali relazioni si evidenziano le profonde connessioni tra le materie umanistiche, in particolar modo tra la storia dell’arte e le discipline scientifiche, facendo sorgere anche il rapporto con il virtuale, quindi con la perfezione dell’illusione.

Quayola, Storms, Maker Faire Rome – The European Edition, X Edizione, Roma, Ph. Credit Quayola, Courtesy Skino Ricci

Storms è pertanto una felice “bolla” percettiva, poiché la sala, naturalmente buia e silenziosa, che quest’anno è stata posta a disposizione dell’artista, presenta un aspetto “lunare”, sì da risultare uno scenario-sfida inteso a stimolare l’immaginazione. Tuttavia, dell’opera è ineludibile il carattere arcaico, selvaggio e fortemente sperimentale, vuoi perché è presentato in maniera scenica vuoi per l’alta risoluzione del video che permette di rappresentare il soggetto nel modo più veridico possibile, accompagnato com’è da una perfetta ricostruzione acustica e coloristica dei movimenti sinuosi delle onde. Per di più, è da notare che non v’è alcun dubbio sul fatto che l’artista, realizzando un campionario di stilemi naturalistici dal ritmo ipnotico, mantiene la vista dello spettatore magneticamente legata allo schermo. Difatti il lavoro di Quayola è frutto di un complesso studio che richiede tempo, capacità e precisione, volto com’è ad incarnare l’etica ed il processo di una mentalità prettamente tecnologica. Una ostinata ricerca, in altri termini, quella di Quayola, mantenuta in vita da una incosciente passione verso la scienza che lo induce a creare complesse infrastrutture tecnologiche, generando iconemi vituali che si susseguono ai nostri sensi.

Quayola, Storms, Maker Faire Rome – The European Edition, X Edizione, Roma, Ph. Credit Quayola, Courtesy Skino Ricci

Inoltre, tale opera intende porre l’attenzione su un altro aspetto: con Quayola si solca la novità della rivoluzione culturale proprio perché tratta il sottile rapporto tra reale e virtuale, come un crocevia ibrido in cui è il creatore a determinare la vita dell’opera e la sua fruizione. In particolare, nel caso di Storms l’artista sceglie l’emancipazione visiva stupendoci, sia per la padronanza poetica con cui il linguaggio tecnico sviluppa con grande destrezza il soggetto con mezzi digitali sia per il modo in cui lo spettatore è libero dai vincoli fruitivi. D’altronde, in maniera del tutto inconsapevole, Quayola ci invita ad allenare gli occhi ponendo interrogativi sulla verità della visione – tema quest’ultimo, cardine dell’intera installazione – aprendo anche una questione sullo spettro dell’indagine estetica tra percezione e autenticità. In particolare, nella carezzevole penombra di Storms la luminosità delle onde che si infrangono multidirezionalmente si lasciano vivere dal corpo del pubblico, che viene ripetutamente invitato a lasciare la propria comfort zone ed assumere ruoli attivi, senza dover necessariamente eseguire qualche atto in particolare, semplicemente distendendo lo sguardo sul paesaggio marino riprodotto. Così, viene modificato lo spazio divulgativo e creativo, sino ad abolire il gap che separa l’arte e la sperimentazione, soggetti questi ultimi che si coniugano solidalmente nel contesto della Maker Faire Rome dedicata all’innovazione tecnologica.

Quayola, Storms, Maker Faire Rome – The European Edition, X Edizione, Roma, Ph. Credit Quayola, Courtesy Skino Ricci

Da ultimo, lungi da essere un vezzo visivo, si deve fare particolare riferimento al carattere di versomiglianza di cui la realizzazione è colma, poiché è consuetudine pensare che l’effetto veritiero di un’opera virtuale dipenda fortemente dal dettaglio[2]. Proprio la cura di questo ultimo elemento permette a Quayola di mantenere una tensione pregna di naturalismo pittorico, al punto tale da far trasalire una atmosfera intima, contemplativa, fortemente veristica, la cui azione mai compare come un freddo meccano linguistico. In relazione a questo ultimo punto, che intende ragionare sulla rappresentazione naturalistica del paesaggio, giova citare nuovamente il pensiero di Ruskin circa la pittura di William Turner, laddove ci ricorda come «ogni pittura realmente grande espone le leggi generali della natura nel loro manifestarsi in una forma particolare, rara e bella[3]». In conclusione, l’iper-contemporanea opera Storms di Quayola ben si inserisce in questo filone di ricerca ottocentesco, riducendo al minimo lo scarto temporale di secoli, mantenendo solo virtualmente separati i due artisti.

Storms, Quayola
a cura di Valentino Catricalà

7 – 9 ottobre 2022

Maker Faire Rome – The European Edition 2022
Gazometro di Roma
Via del Commercio 9-11, Roma

[1] John Ruskin, Evanescenti brani di bellezza perfetta, in Silvia Bordini, L’Ottocento, Le fonti per la storia dell’arte, Carocci Editore, 2003, p. 278

[2] Tomás Maldonado, Reale e virtuale, Feltrinelli, 2015, p. 28

[3] John Ruskin, Op. cit., 278

 

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